domenica 30 giugno 2013

Cybersecurity, i soliti sospetti sugli accordi aziende-Dis

Cybersecurity, i soliti sospetti sugli accordi aziende-Dis

I servizi segreti italiani stanno sottoscrivendo da tre mesi convenzioni con i gestori dei più grandi database italiani. Telecom, in primis. Ma anche Poste Italiane, Alitalia, Agenzia delle Entrate, Finmeccanica, per citarne alcuni.
IL DECRETO MONTI
Con il decreto sulla “sicurezza informatica nazionale” emanato il 24 gennaio scorso da Mario Monti, presidente del Consiglio dimissionario – scrive Repubblica – per la prima volta nella storia del paese, Aise e Aisi possono accedere direttamente alle “banche dati di interesse” di operatori privati “che forniscono reti pubbliche di comunicazione” o che gestiscono “infrastrutture critiche di rilievo nazionale ed europeo”. Categorie in cui rientra di tutto: dagli ospedali agli aeroporti, dalle basi militari ai colossi della telefonia. Basta firmare la convenzione, non serve nemmeno l’autorizzazione di un magistrato. Di quei documenti il Dis, l’organismo che coordina le due agenzie di sicurezza, ne ha già firmati undici con altrettanti operatori. E ce ne sono altri venti in corso di definizione.
LE AZIENDE COINVOLTE: QUALI E PERCHÈ 
La prima a firmare – spiega Repubblica – è stata Telecom. Sui suoi server passano e vengono conservati i dati di navigazione, tutte le telefonate e persino i movimenti sul territorio di milioni di utenti. Ma Telecom è un’azienda chiave anche per un altro motivo: attraverso Telecom Italia Sparkle possiede un’infrastruttura fisica strategica: la complessa rete di dorsali in fibra ottica.
Poi è stata la volta di Poste Italiane, che appresenta un unicum nel panorama nazionale: essendo contemporaneamente agenzia di recapiti, banca, operatore telefonico e assicurativo, ha nella sua pancia la più completa banca dati nazionale.
Alle due aziende già citate si aggiungono Finmeccanica, colosso industriale e militare con decine di società controllate, l’Agenzia delle Entrate (possiede tutti i dati fiscali di 40 milioni di contribuenti italiani), Enel ed Eni, nei cui database sono “scritte” le abitudini di consumo. Convenzionate anche Alitalia e Ferrovie dello Stato: due aziende che sanno quando, dove e come ci si sposta e quanto si spende per farlo.
I CONSUETI SOSPETTI
Nonostante le rassicurazioni, c’è chi teme che il decreto apra la strada a un uso disinvolto dei dati personali dei cittadini, aprendo un Datagate tutto italiano. Gli autori del testo sostengono che il Dis non potrà maneggiare dati personali, ma solo quelli riguardanti la sicurezza dei sistemi, anche se i dati vengono recuperati grazie a sonde in grado di filtrare tutto ciò che circola dentro un sistema. Nessun Prism tricolore, dunque. Ma chi garantisce – si chiedono i critici – che gli 007 italiani acquisiscano solo informazioni non personali?
Polemiche anche sulla natura del decreto che permette questo, un atto amministrativo che non è stato votato dal Parlamento. E che non è stato sottoposto al parere del Garante della Privacy.
Di contro, il sottosegretario e senatore Marco Minniti, Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, rivendica la correttezza di quel testo sostenendo che sia “coperto” dalla legge 133 del 2012, che ha aggiornato la riforma dei servizi segreti datata 2007.
 Michele Pierri
28 giugno 2013
Formiche / Analisi, commenti e scenari


Poste Italiane: a Venezia ed in provincia la raccomandata si spedisce da casa con il postino telematico

poste italiane: a venezia ed in provincia la raccomandata si spedisce da casa con il postino telematico


Il portalettere dotato di strumenti telematici può accettare le Raccomandate, anche con avviso di ricevimento, destinate a tutto il territorio nazionale e rilasciare la ricevuta di spedizione al mittente, che potrà compiere l'operazione comodamente dalla propria abitazione o dall'ufficio senza recarsi all'ufficio postale


poste italiane: a venezia ed in provincia la raccomandata si spedisce da casa con il postino telematico
Comunicato Stampa
Da oggi è possibile spedire raccomandate da casa o dall'ufficio rivolgendosi al proprio portalettere. Grazie alle innovazioni del "postino telematico", in provincia il servizio è attivo a Venezia, Annone Veneto, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Caorle, Cavallino-Treporti, Cavarzere, Ceggia, Chioggia, Cinto Caomaggiore, Cona, Concordia Sagittaria, Dolo, Eraclea, Fossalta Di Piave, Fossalta di Portogruaro, Fosso', Gruaro, Jesolo, Marcon, Martellago, Meolo, Mira, Mirano, Musile Di Piave, Noale, Noventa Di Piave, Pianiga, Portogruaro, Pramaggiore, Quarto D'altino, Salzano, San Dona' di Piave, San Michele Al Tagliamento, Santa Maria Di Sala, Santo Stino di Livenza, Scorze', Spinea, Stra, Teglio Veneto, Torre Di Mosto , Vigonovo.
Il portalettere dotato di strumenti telematici può accettare le Raccomandate, anche con avviso di ricevimento, destinate a tutto il territorio nazionale e rilasciare la ricevuta di spedizione al mittente, che potrà compiere l'operazione comodamente dalla propria abitazione o dall'ufficio senza recarsi all'ufficio postale. La raccomandata a domicilio può essere richiesta chiamando il numero verde di Poste Italiane 803.160 o tramite il sito www.poste.it. Il servizio è disponibile su tutto il territorio nazionale nelle località servite dal portalettere dotato di palmare, e il pagamento della spedizione può avvenire utilizzando le più comuni carte di pagamento.
Grazie al "Postino Telematico" sono a disposizione "a domicilio" servizi postali e finanziari quali, ad esempio, il pagamento dei bollettini di conto corrente postale, la possibilità di concordare il recapito delle raccomandate che non sono state consegnate per assenza del destinatario (servizio Chiamami), la possibilità di scegliere modalità di di consegna personalizzata della corrispondenza (servizi Seguimi, Aspettami e Dimmiquando).
E' possibile prenotare la visita di un portalettere chiamando il numero gratuito 803.160 o sul sito www.poste.it
VENEZIATADAY
27 GIUGNO 2013


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domenica 16 giugno 2013

Poste Emilia Romagna, arrivano altri tagli via sessanta portalettere


Comune per comune ecco la “cura dimagrante” prevista nel Modenese La riorganizzazione verrà completata in settembre. Le critiche della Uil Post

Cura dimagrante per le Poste, dopo l’accordo firmato da Cgil e Cisl nel marzo scorso: alcuni tagli di zone di recapito sono ai blocchi di partenza. Entro settembre ci sarà un forte ridimensionamento di personale in tutta Italia. Si parla di oltre 5.500 eccedenze solo nel settore recapito tra zone di consegne, capisquadra e scorta. L'accordo non era stato firmato dalla UilPost poiché, era stato spiegato, “i tagli interesserebbero di più le regioni dove i volumi di posta, pur calando, reggono ancora”.
È proprio dal settore recapito che inizierebbe la cura dimagrante e, anzi, c'è chi vocifera che già qualche ufficio avrebbe iniziato il “disboscamento” che dovrebbe essere completato entro settembre. Vediamo cosa dovrebbe succedere da noi.
In Emilia Romagna, l'accordo definitivo firmato in questi giorni dovrebbero essere tagliate circa 385 zone di recapito. Dopo Bologna sarebbe proprio Modena a pagare il prezzo più alto, visto che dovrebbero sparire dai 62 ai 64 postini. Nella graduatoria seguirebbero Parma (44), Piacenza e Ravenna (28), Ferrara e Reggio Emilia (27) e poi Forlì e Rimini. “Ci siamo rifiutati di firmare l'accordo sulla riorganizzazione dei servizi postali perché lo riteniamo molto penalizzante” aveva detto il segretario provinciale UilPost Luciano Lugli a marzo.
Secondo alcune fonti da Roma, Modena città pagherebbe un bel dazio: a Modena Recapito Nord delle attuali 64 zone ne scomparirebbero 12 mentre a Modena Recapito Sud sarebbero “solo” 10 i tagli. Carpi non sta meglio visto che sarebbe 9 le zone a scomparire, a seguire Mirandola (-4), San Felice (-3), Sassuolo (-3) e Camposanto (-3). Con due vi sarebbero Formigine, Maranello, Pavullo, Sestola, Vignola. Di una sola zona dovrebbero fare a meno Castelfranco, Spilamberto, Castelnuovo, Serramazzoni, Prignano, Frassinoro, Castelvetro, Zocca.
Dopo il settore recapito il taglio dovrebbe interessare anche la Rete Logistica visto che l'azienda, nell'accordo di marzo, aveva intenzione di chiudere sedici Cmp (Centro meccanizzazione postale) tra grandi e piccoli con il risultato di oltre 1.400 eccedenze.
Ma l'Azienda sta facendo anche qualcosa di positivo: sta infatti inserendo negli uffici o al commerciale alcuni postini. Una misera consolazione se rapportato il tutto ai tagli annunciati.
Gazzetta di Modena
di Nicola Calicchio
12 giugno 2013

mercoledì 5 giugno 2013

Incassa per anni la pensione della madre morta, denunciato per truffa.


L’anziana morì nel 2007, il figlio da allora ha messo insieme 80 mila euro prelevando ogni mese con il bancomat le somme appena versate in Posta
PADOVA. Ha preso la pensione della madre morta per sei anni, intascando oltre 80 mila euro.
Un 59 enne di Grisignano di Zocco è stato denunciato dai carabinieri con l’accusa di truffa aggravata e continuata in danno dell’Inps-Inpdap.
I carabinieri hanno iniziato ad indagare dopo aver ricevuto, lo scorso febbraio, una segnalazione da un funzionario dell’Inps (gestione ex Inpdap) che, in seguito all’acquisizione ed alla comparazione incrociata di informazioni reperite da differenti banche dati (fisco, Comune, Inps) aveva scoperto che l’uomo negli ultimi sei anni aveva indebitamente percepito una pensione di cui era titolare la madre, morta nel maggio 2007, e la cui comunicazione di morte non era mai stata inviata all’ente pensionistico.
L’indagato ha approfittato del fatto che il conto corrente aperto all’ufficio postale di Noventa Padovana, dove la famiglia abitava prima di trasferirsi a Grisignano di Zocco e sul quale veniva pagata ogni mese la pensione, era cointestato con la defunta madre.
Ogni volta che l’Inps accreditava la pensione, l’uomo provvedeva così a prelevare il denaro da uno sportello bancomat, senza doversi presentare personalmente allo sportello postale per prendere il contante
. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di accertare, attraverso l’esame dei documenti bancari, che l’ indagato, nello stesso giorno o il giorno successivo a quello dell’accredito della pensione, prelevava l’intero importo, pari a circa 1.300 euro al mese, utilizzando la tessera bancomat.
Il Mattino di Padova
5 giugno 2013

martedì 4 giugno 2013

Impiegato postale intascava i soldi dei permessi di soggiorno


Lavorava a uno Sportello Amico di Bergamo, ha trattenuto 14 mila euro versati dagli immigrati che presentavano le domande di rilascio o rinnovo. Condannato per peculato

Roma – 3 giugno 2013 - “Sportello Amico?” Chiedetelo G.M., 55 anni, leccese residente a Bergamo e impiegato nell’ufficio postale di via Malj Tabajani,  dove si può chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno. E dove ha intascato illecitamente, proprio grazie a quelle pratiche, 13.380 euro.
Lo ha fatto nel modo più semplice del mondo. Prendendo i trenta euro pagati da ogni immigrato per la pratica, rilasciando regolare ricevuta, ma mettendo i soldi nel suo portafogli anzichè nelle casse di Poste Italiane. Un giochetto che, conviene dirlo, non ha nuociuto agli utenti, che hanno visto comunque andare avanti le loro domande, ma ha creato un ammanco nei conti della filiale.
La direttrice si è insospettita, ha fatto un po’ di conti, e si è resa conto che mancavano all’appello proprio i 30 euro di 446 assicurate per i permessi di soggiorno. I buchi riguardavano un periodo, da marzo a settembre 2010, durante il quale dietro lo Sportello Amico c’era proprio G.M. Quindi ne ha chiesto conto all’impiegato che, messo alle strette, ha confessato.


Qualche giorno fa G.M. è stato giudicato colpevole di peculato e condannato a un anno di reclusione con la sospensione della condizionale. Intanto ha restituito i soldi, in parte in contanti in parte detratti dalla sua liquidazione. Perché ha perso il posto di lavoro e non potrà più sedersi dietro uno Sportello Amico.
stramieriinitalia.it
Redazione, 3 giugno 2013
 

Iseo, a 98 anni alle Poste in barella: "Delega alla figlia non valida"

Iseo, a 98 anni alle Poste in barella: "Delega alla figlia non valida"

Iseo, a 98 anni alle Poste in barella: "Delega alla figlia non valida"

L'incredibile vicenda che ha coinvolto una signora in provincia di Brescia, costretta a raggiungere l'ufficio postale in ambulanza: "Gli impiegati non possono uscire a domicilio"


BRESCIA - Nel giorno del suo 98° compleanno Angela Robecchi si è dovuta recare alle Poste distesa su una barella, accompagnata in ambulanza. E' successo ad Iseo, nel bresciano. La signora Angela, come tante altre persone anziane e malate, aveva firmato una delega alla figlia per il versamento dell'indennità di accompagnamento sul libretto. Peccato che per dirigente e impiegati dell'ufficio postale quella delega non era valida e, sempre a detta loro, "non c'era altra soluzione".
La vicenda era iniziata qualche giorno prima quando, dopo la comunicazione dell'arrivo di 6.500 euro di arretrati, la figlia 65enne, Loedilla Fusini, si era recata alle Poste per fare le veci della madre, anziana e impossibilitata a camminare a causa della fratture a femore e spalla riportate lo scorso anno. Per gli impiegati, però, il documento firmato non era a norma di legge.
Loedilla ha provato in tutti i modi a spiegare la situazione della madre, ha persino invitato a far verificare ai carabinieri l'autenticità della delega, e a constatare di persona le condizioni dell'anziana donna. Tutto inutile, anche perché "gli impiegati non possono uscire a domicilio" e, ha poi fatto sapere Poste Italiane, la delega per l'indennità di accompagnamento dev'essere rilasciata in una sede Inps, sostituibile solamente con una procura firmata da un notaio. Alla fine, giovedì la povera Angela ha dovuto recarsi all'ufficio postale in ambulanza, ben imbragata su una barella.
In paese c'è chi dice che la dirigente ha fatto solo rispettare la legge, e chi invece la accusa di essere una "burocrate un po' ottusa". Forse, dopo aver verificato le condizioni della donna, sarebbe bastato semplicemente mettere da parte per un attimo codici e procedure: a volte basta un po' di buon senso. (da BresciaToday)
Redazione, 3 giugno 2013



domenica 2 giugno 2013

Iniziativa dello Studio Legale FILP – Federazione Italiana Lavoratori Postali per ex CTD di Poste Italiane


Camera di Consiglio TAR Lazio

Sentenza Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio 17 maggio 2013 per l’ottemperanza di sentenza con nomina del Commissario ad acta affinchè provveda a dare piena e integrale esecuzione per la consegna da parte di Poste Italiane di tutta la documentazione richiesta dal ricorrente, ex CTD di Poste, per poter dimostrare nel ricorso al giudice del lavoro che il contratto è a tempo indeterminato. Solo con questa procedura si possono riscontrare eventuali irregolarità nel contratto di lavoro a tempo determinato e poter procedere con il ricorso al giudice del lavoro, con una percentuale più alta di vincere il ricorso, per la trasformazione del contratto di lavoro da tempo determinato a indeterminato.




SENTENZA

N. 04968/2013 REG.PROV.COLL.
N. 02794/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
(Sezione Terza Ter)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 2794 del 2013, proposto da: XXXXXX, rappresentato e difeso dall'avv. Aldo Augusto Bellitti, con domicilio eletto presso Tar Lazio Segreteria Tar Lazio in Roma, via Flaminia, 189;
contro
la Soc. Poste Italiane S.p.a., in persona del legale rappresentante p. t., non costituita in giudizio;
per l'esecuzione
della sentenza n. 9829/2011 del Tar Lazio - Roma - Sezione Terza Ter, passata in giudicato;
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Viste le memorie difensive;
Visto l 'art. 114 cod. proc. amm.;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 16 maggio 2013 il Cons. Donatella Scala e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue:


FATTO e DIRITTO
Premette il ricorrente che, in accoglimento del ricorso interposto avverso il diniego di accesso ai documenti, questa Sezione ha accertato il diritto all’accesso agli atti di cui all’istanza in data 4 agosto 2011, per la parte in cui non ne è stato consentito l’accesso, con la sentenza n. 9829 del 16 dicembre 2011, notificata in data 4 aprile 2012 alla società Poste Italiane S.p.a., e passata in giudicato, in quanto non appellata.
Avendo rilevato, nonostante il lungo lasso di tempo trascorso, l’omesso adempimento a quanto statuito dal giudice, chiede ora l’esecuzione della sentenza n. 9829/2011, con nomina di un commissario ad acta in caso di perdurante inadempimento.
La società Poste Italiane S.p.a., pure ritualmente intimata, non si è costituita in giudizio.
Alla camera di consiglio del 16 maggio 2013, udito il difensore di parte ricorrente, che ha insistito nelle già rassegnate richieste, la causa è stata trattenuta a sentenza.
Il ricorso è meritevole di accoglimento.
Va preliminarmente, dato atto, che la parte ricorrente ha notificato, ai sensi dell’art. 114, cod. proc. amm., il ricorso alla Società parte resistente nel giudizio definito dalla sentenza della cui ottemperanza si tratta, nei cui confronti è rivolto l’obbligo riveniente dalla stessa decisione.
Con la sentenza n. 9829 del 2011 la Sezione, sulla base di un articolato percorso argomentativo, ha ritenuto l’ammissibilità dell’actio ad exibendum introdotta dal ricorrente ed ha accolto il capo di domanda relativo all’ostensione di atti, ordinando alla società Poste Italiane di esibire gli atti richiesti con la domanda del 4 agosto 2011, per la parte in cui non ne è stato consentito l’accesso; quanto, invece, al pure introdotto capo di domanda relativo all’accertamento del diritto al risarcimento del danno derivante dal diniego di accesso, ne ha disposto lo stralcio, essendo soggetto al rito ordinario.
Nei termini di cui sopra rammentata la portata precettiva della sentenza della cui esecuzione si tratta, il contegno omissivo osservato dalla Società intimata impone, avuto riguardo alla ritualità del presente gravame ed alla fondatezza delle doglianze con esso fatte valere, di accogliere la formulata sollecitazione volta all’adozione di opportune statuizioni per la compiuta esecuzione dell’anzidetta decisione nei confronti del ricorrente.
Di quanto sopra dato atto e ribadita l’attuale mancata esecuzione della predetta decisione (passata in giudicato) da parte dell’intimata Società Poste italiane, il Collegio, in accoglimento del presente gravame, provvede alla nomina di un commissario ad acta che provveda a dare piena ed integrale esecuzione alla sentenza n. 9829/2011 e liquida le spese sulla base del principio della soccombenza, secondo quanto in dispositivo.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Terza Ter, lo ACCOGLIE e, per l’effetto, così dispone:
- NOMINA, in qualità di Commissario ad acta, il Prefetto di Catanzaro, o altro funzionario della carriera prefettizia, dal medesimo scelto, affinché provveda a dare piena ed integrale esecuzione alla sentenza n. 9829/2011, esibendo al ricorrente, nel termine di giorni 30 (trenta) decorrente dalla comunicazione in via amministrativa o notificazione della presente sentenza, gli atti richiesti con l’istanza del 4 agosto 2011;
- ONERA la parte ricorrente della notificazione della presente sentenza al Commissario ad acta, competente a provvedere in merito a quanto con la stessa disposto;
- CONDANNA la società Poste Italiane S.p.a., in persona del legale rappresentante p. t. alla refusione delle spese di lite in favore del ricorrente, liquidate forfetariamente in complessivi € 1.000,00 (mille/00).
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 16 maggio 2013 con l'intervento dei magistrati:
Giuseppe Daniele, Presidente
Donatella Scala, Consigliere, Estensore
Michelangelo Francavilla, Consigliere


L'ESTENSORE
IL PRESIDENTE





DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 17/05/2013
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)


sabato 1 giugno 2013

Basta lunghe code alle Poste, per i disabili e gli anziani!

Un’Interrogazione al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali è stata presentata dalla deputata Vittoria D’Incecco, per chiedere il rispetto della “Carta della qualità del servizio pubblico postale”, ove recita che «l’Ente Poste Italiane promuove a favore dei portatori di handicap, degli anziani e dei clienti in condizioni particolari, facilità di accesso e rapporto diretto agli sportelli»
Coda a uno sportello postale
Niente più lunghe code alle Poste, per persone con disabilità e anziani!
Parte da Pescara – suo territorio di nascita e di riferimento – ma lancia una battaglia che potrebbe e dovrebbe riguardare tutto il Paese, la deputataVittoria D’Incecco, che ha presentato in questi giorni un’Interrogazione al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, lamentando il mancato rispetto della normativa che prevede la priorità per le persone con disabilità e per gli anziani, agli sportelli degli uffici di Poste Italiane.
Non certo secondarie – a sollecitare l’iniziativa della parlamentare pescarese – sono state le ripetute segnalazioni dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, assai nota anche ai nostri Lettori per le numerose azioni di questi anni, volte a far rispettare l’accessibilità a tutti i livelli.
Fa dunque riferimento, D’Incecco, al Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM) del 30 gennaio 1996 (Carta della qualità del servizio pubblico postale) ed esattamente all’articolo 2, comma 1 di esso, ove si legge che «l’Ente Poste Italiane (EPI) promuove a favore dei portatori di handicap, degli anziani e dei clienti in condizioni particolari, facilità di accesso e rapporto diretto agli sportelli».
«In sintesi – scrive la Deputata – il disabile, l’anziano, e comunque il cittadino in particolari condizioni fisiche, qualora utilizzi, per ritirare la pensione o indennità di invalidità, nonché per effettuare versamenti di conto corrente e pagamenti di bollette, il consueto ufficio postale, potrà esporre, in tutta riservatezza, il proprio disagio o difficoltà al direttore dell’ufficio postale competente, il quale dovrà immediatamente impartire disposizioni precise ai suoi collaboratori, nonché agli operatori di sportello, autorizzandoli a dare precedenza, nel caso di code, all’utente che rientra in una delle categorie sopra indicate [grassetti nostri in questa e nelle successive citazioni, N.d.R.]».
«La normativa è chiara – aggiunge poi – e però, nella maggior parte degli uffici postali dislocati a Pescara e nel comprensorio pescarese [ma anche da molte altre parti d’Italia, N.d.R.] la priorità non viene data e le fasce socialmente più deboli devono affrontare lunghe code dinanzi agli sportelli». «Le persone malate – prosegue – possono avere diversi problemi (dolori alle ossa, incontinenza vescicale, astenia, senso di pesantezza agli arti inferiori, contrazioni muscolari) e non riescono a rimanere in coda troppo a lungo davanti agli sportelli. Le interminabili code compromettono ulteriormente la salute già ampiamente minata dei diversamente abili, costretti a fare, comunque, i conti con le incombenze della vita quotidiana».
Successivamente viene sottolineato il fatto che «spesso gli operatori di sportello sonoimpreparati rispetto alla normativa e si rifiutano di “dare precedenza” al disabile giustificandosi con il riferimento all’assenza di cartelli predisposti ad hoc e alla mancanza di direttive sull’argomento da parte dei direttori degli uffici. È indispensabile quindi renderechiaro e trasparente il diritto alla precedenza nelle code di sportello attraverso l’esposizione di cartelli in tutti gli uffici postali».
Alla luce pertanto di quanto detto, l’onorevole D’Incecco ha chiesto al ministro Giovannini «quali iniziative intenda adottare per evitare il ripetersi di altri casi simili a quelli segnalati e per pubblicizzare e assicurare la piena e corretta applicazione dell’articolo 2, comma 1, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 gennaio 1996 su tutto il territorio nazionale».
Un’iniziativa e una battaglia, questa, che il nostro giornale fa propria e che seguiremo e sosterremo senza riserve. (S.B.)
Ringraziamo per la segnalazione Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo.
superando.it
29 maggio 2013