sabato 23 febbraio 2013

CASSAZIONE: PRINCIPIO DI ALTERNATIVITA' E FUNGIBILITA' TRA I GENITORI ADOTTIVI


PROFESSIONI E PROFESSIONISTI - INDENNITA' DI MATERNITA' - ADOZIONE DI MINORI D'ETA' - ESTENSIONE DEL GODIMENTO AL PADRE
PRINCIPIO DI ALTERNATIVITA' E FUNGIBILITA' TRA I GENITORI ADOTTIVI - QUALITA' DI LIBERO PROFESSIONISTA DI UNO SOLO DEI GENITORI - IRRILEVANZA
In materia di indennità di maternità dovuta alle libere professioniste, l’interesse all’inserimento della prole adottiva è adeguatamente tutelato mediante l'attribuzione del beneficio ad uno soltanto dei genitori, sicché, per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 385 del 2005, che ne ha esteso il godimento al padre, vige un principio di alternatività e fungibilità tra i genitori adottivi, nel senso che la percezione dell'indennità da parte dell'uno esclude il diritto dell'altro, ancorché uno dei genitori sia libero professionista e l’altro lavoratore dipendente.

Sentenza n. 809 del 15 gennaio 2013

(Sezione Lavoro, Presidente A. Lamorgese, Relatore E. D’Antonio)
 

Cassazione: stop alle avances in ufficio, anche se in tono scherzoso



Cassazione: stop
alle avances in ufficio,
anche se in tono scherzoso

Si rischia una condanna per ingiuria

Lo ha stabilito l'Alta Corte analizzando il caso di un dipendente delle Poste che aveva rivolto a una collega l’epiteto di “pornodiva”
Roma, 22 febbraio 2013 - Basta alle avances sul luogo di lavoro, soprattutto se accompagnate da epiteti ingiuriosi nei confronti delle colleghe. Non ha importanza se questo avviene in un clima di “ilarità” e di “scherzo”, si rischia una condanna per ingiuria.
Lo ha stabilito la Cassazione, annullando con rinvio una sentenza con cui il tribunale di Massa aveva assolto “perché il fatto non costituisce reato” un dipendente delle Poste che aveva rivolto a una collega l’epiteto di “pornodiva”.
L’imputato in primo grado era stato condannato dal giudice di pace a pagare 400 euro di multa e a risarcire i danni alla collega offesa, ma in appello, il tribunale aveva ribaltato la sentenza, pronunciando l’assoluzione, ritenendo che si fosse trattato di una “condotta scherzosa”.
La quinta sezione penale della Suprema Corte ha invece accolto il ricorso della parte civile (il processo continuerà quindi ai soli effetti civili) rilevando che il fatto che “una donna possa tollerare delle avances più o meno tra il serio e il faceto non comporta affatto che ella si debba considerare disposta a farsi prendere a male parole, così come, ancor prima, l’avere risposto con un sorriso alla condotta scherzosa di un collega non autorizza affatto un altro uomo a ritenere che le sue battute siano altrettanto tollerate, o addirittura gradite”.
L’imputato, infatti, si era difeso sostenendo che la sua ‘battuta’ fosse stata pronunciata nell’ambito di un “clima di ilarità” che si era creato nell’ufficio, dopo che alla collega erano state rivolte avances con tono scherzoso da altri uomini presenti, a cui lei aveva risposto sorridendo.
Già in passato, l’uomo era stato costretto a rivolgere scuse alla collega per aver detto frasi dello stesso tenore. Per gli ‘ermellini’, “egli non realizzò alcuna condotta imprudente, nel ricorrere a un certo linguaggio piuttosto che ad espressioni confacenti all’ambiente di lavoro e alla dignità della persona offesa”, ma al contrario, si legge nella sentenza depositata oggi, decise di rivolgere alla collega “in piena coscienza, un epiteto sicuramente denigratorio, valido a descriverla come una donna dai costumi sessuali disinvolti, e adusa a fare ostentazione di comportamenti normalmente da riservare a una sfera di intimità”.
Che taluno “sia aduso - conclude la Corte - a offendere una collega di lavoro, non giustifica affatto che quelle condotte debbano proseguire: tanto meno quando la vittima delle contumelie dimostri di non gradirle affatto, visto che ogni volta invita l’autore delle ingiurie a scusarsi” e il fatto che “poi quelle scuse non fossero respinte, vale semmai a dimostrare la buona educazione di chi le riceveva, non certo a fornire a chi si scusava una patente di legittimità per future condotte di analogo tenore”.
Quotidiano.Net
22 febbraio 2013

sabato 16 febbraio 2013

Palermo: Ecco l'ufficio mobile delle Poste Un camper con due sportelli


NEL QUARTIERE ZEN

Ufficio Postale Mobile

Ecco l'ufficio mobile delle Poste
Un camper con due sportelli

Venerdì 15 Febbraio 2013 - 18:42 

PALERMO - Attivo da stamattina l’ufficio mobile delle Poste italiane nel cuore del quartiere Zen di Palermo. Dopo le polemiche e gli appelli da parte del comune di Palermo per la chiusura dell’unico ufficio postale del quartiere popolare, da stamattina un camper attrezzato, dotato di due sportelli attivi al suo interno, sostituirà momentaneamente la struttura in fase di ristrutturazione e disinfestazione.L'ufficio mobile delle poste italiane sarà attivo allo Zen, quartiere popolare di Palermo. Obiettivo raggiunto per i cittadini e Fausto Torta, consigliere comunale del comune di Palermo: "Se le istituzioni sono presenti, è possibile evitare le lunghe trafile burocratiche e dare risposte immediate ai cittadini".


“Il direttore delle poste di Palermo, Luciano Tola, ha disposto l’apertura dell’ufficio mobile. Questo camper consentirà di azzerare i disagi per i cittadini – spiega Maria Grazia Lala, responsabile ufficio stampa di Poste italiane – sarà protetta da due guardie giurate che garantiranno la sicurezza del camper e dei cittadini che potranno svolgere tranquillamente tutte le operazioni”.

Obiettivo raggiunto per Fausto Torta, consigliere comunale dell’Idv e presidente della quinta commissione del comune di Palermo: “Io e il consigliere massimo Pullara ci siamo battuti per ottenere questo risultato. Se le istituzioni sono presenti, è possibile evitare le lunghe trafile burocratiche e dare risposte immediate ai cittadini. Risposte immediate alle necessità – continua Torta - si traducono in risposte di legalità e correttezza da parte dei cittadini, anche in un quartiere difficile come quello in questione. Fino a ieri lo Zen è stato al centro della cronaca cittadina. Ma sia chiaro, se le forze dell’ordine hanno effettuato quegli arresti è soprattutto merito degli abitanti del quartiere che hanno cominciato a ribellarsi e a collaborare”.

Il camper rimarrà attivo per un mese, “il tempo necessario – spiega Maria Grazia Lala - per terminare i lavori indifferibili di messa in sicurezza. Anche a causa del degrado circostante l’edificio era stato preso d’assalto dai ratti. Grazie all’ufficio mobile – conclude la responsabile dell’ufficio stampa di Poste italiane - i cittadini non dovranno recarsi fino all’ufficio centrale di via Alcide de Gasperi”.

 
Ultima modifica: 15 Febbraio ore 19:02

venerdì 15 febbraio 2013

Poste italiane in crisi, fra tagli ed e-mail


Poste italiane in crisi, fra tagli ed e-mail

(red.) La grande rivoluzione della posta elettronica, della comunicazione commerciale on line, della messaggistica telefonica istantanea ha fortemente ridimensionato il contenuto tradizionale del servizio di Poste Italiane.
Gli effetti sono quelli che tutti i cittadini hanno quotidianamente sotto gli occhi: la chiusura dei piccoli uffici postali e la riduzione degli orari di apertura degli sportelli. Ma anche i piani di contenimento dell’occupazione. Gli ultimi che riguardano il territorio bresciano sono quelli riferiti al Centro di Meccanizzazione Postale con l’annuncio di 244 esuberi e quelli di soprannumero di portalettere che l’azienda ha quantificato in 100 unità. “Siamo in una situazione”, ha osservato Giovanni Punzi, Segretario generale del Sindacato dei lavoratori Poste della Cisl, “che rende complesso il nostro compito di tutela e rappresentanza, ma evidenzia anche il ruolo di proposizione di cui oggi il sindacato deve farsi carico. Ed è questo che vogliamo fare anche attraverso il nostro Congresso, per ribadire la necessità di ripensare e adeguare il servizio postale alle sfide del tempo in cui viviamo, senza stravolgerne però la natura, puntando piuttosto sulla sua unicità”.
Giovedì 14 febbraio, al Park Hotel Cà Nöa di Brescia, si è svolto il congresso Slp Cisl. “Per il Sindacato Lavoratori Poste”, ha spiegato Giovanni Punzi, “si è trattato dell’ultimo Congresso di categoria. La riorganizzazione della Cisl iniziata con l’accorpamento dei territori avrà un altro passaggio importante nel 2015 con gli accorpamenti di categoria. Per quanto ci riguarda saremo parte di una nuova Federazione in cui confluiranno poste, commercio, bancari e lavoratori con contratti non standard. Una riforma che ci consentirà di essere protagonisti dei servizi di nuova generazione per la società globale, rilanciando però la natura associativa della Cisl e la centralità dell’iscritto, la democrazia rappresentativa, la contrattazione, la concertazione e la partecipazione”.
Nel corso dell’assemblea sono stati presentati i dati del settore lavorativo postale. Oltre ai posti a rischio al Cmp bresciano, come sottolineato dal segretario Cisl, lo stesso centro meccanizzato ha visto una riduzione drastica della corrispondenza, pari al 26%, ovvero 800 mila buste all’anno. 
Ma la prospettiva è che, da qui al 2015, questa cifra si
 ridurrà notevolmente. Ad incidere sulla netta contrazione è sicuramente l’utilizzo della corrispondenza elettronica, che ha “tagliato” il numero delle lettere tradizionali.
I 244 dipendenti del Cmp e i 100 portalettere con ogni probabilità non verranno licenziati, ma, così ha garantito il sindacato, trasferiti altrove. A ciò si aggiunge il problema delle zone coperte solo parzialmente dal servizio recapito corrispondenza e la concorrenza dei vettori provati nella consegna di lettere e pacchi.
Rigettata poi con forza dalla Cisl la proposta dell’azienda che prevede di portare la distribuzione della posta per due soli giorni la settimana nei comuni più piccoli, con il conseguente con il taglio di 100 zone di recapito.
Calati del 23.97% i cosiddetti servizi integrati, del 4.5 i digitali e multicanale, del 9.97 la posta non indirizzata, del 18 i servizi all’editoria, del 47.1 i pacchi.
Poste Italiane, inoltre, è stato sottolineato nel corso del convegno sindacale, non dispone di un corriere espresso, per cui il suggerimento uscito dall’assemblea è quello di provvedere ad un’integrazione del recapito con trasporti e logistica per riprendere le quote di mercato.

 Venerdì 15 Febbraio 2013 - 16:54:36
quiBrescia.it

Ex direttore delle Poste accusato di peculato


13/02/2013 06:06

Ex direttore delle Poste accusato di peculato

Nel mirino degli investigatori un maxi ammanco di cinquecentomila euro


Nell'arco di due anni si sarebbe appropriato indebitamente di 500mila euro dal bancomat postale dell'ufficio di Teramo 2. Accuse gravi, che nei giorni scorsi sono costate all'ex direttore della filiale, C.D.T. di 57 anni, una richiesta di rinvio a giudizio con l'accusa di peculato. Una richiesta arrivata sul tavolo del gip che adesso dovrà fissare la data dell'udienza preliminare.
I fatti contestati all'uomo, oggi al lavoro in un altro ufficio, risalgono agli anni tra il 2009 e il 2011 quando lavorava come direttore nell'ufficio postale di Via Noè Lucidi. Ufficio dal quale, secondo l'accusa, avrebbe fatto sparire quasi mezzo milione di euro.
A far partire le indagini, quasi due anni fa, una denuncia delle stesse Poste scattata dopo un'ispezione interna, nel corso della quale gli ispettori avevano verificato una discrasia tra i soldi presenti nell'Atm e quelli registrati. Un maxi ammanco, dunque, con il fascicolo finito sul tavolo del pm Davide Rosati che all'epoca delegò le indagini alla Polizia postale. Indagini dalle quali sarebbe emerso come l'indagato, proprio in virtù della posizione di direttore della filiale, nel corso di circa due anni avrebbe sistematicamente sottratto delle somme di denaro, caricando nello sportello bancoposta meno soldi di quelli che venivano registrati. Una sottrazione costante e continua di piccole somme che alla fine l'avrebbero portato ad accumulare un vero e proprio tesoro.
Almeno secondo quanto messo nero su bianco dalla Procura di Teramo, che all'epoca fece sequestrare anche il computer in uso all'uomo. Computer di cui l'ormai ex direttore dell'ufficio aveva chiesto il dissequestro, con la richiesta bocciata dal tribunale del riesame.
Nel corso delle indagini l'uomo, che all'epoca fu ascoltato dagli inquirenti, avrebbe sempre negato ogni addebito puntando il dito contro un malfunzionamento del bancoposta. Malfunzionamento che però non sarebbe mai stato segnalato. Tanto che gli stessi giudici del riesame, nel respingere la richiesta di dissequestro del computer dell'uomo, avevano sottolineato come all'importo di quasi 500 mila euro si fosse arrivati «con il passare del tempo senza che siffatte anomalie, delle quali l'indagato ha dichiarato, in sede di verifica a sorpresa, di essere a conoscenza, fossero mai state dallo stesso segnalate nonostante la posizione di custodia rivestita nella giacenza del Cash dispencer e l'obbligo sul medesimo incombente di verificare costantemente le operazioni».
Una difesa quella dell'ex direttore dell'ufficio di Via Noè Lucidi che fino ad oggi non ha dunque convinto giudici e Procura, con il pm Davide Rosati che dopo aver firmato l'avviso di conclusione delle indagini ha chiesto per l'uomo il rinvio a giudizio. Adesso il primo banco di prova per le accuse mosse dalla Procura sarà quello dell'udienza preliminare, che dovrebbe essere fissata a breve e nel corso della quale il giudice dovrà decidere se mandare o meno a processo l'uomo.
Alessia Marconi
IlTempo.it

FILP - Federazione Italiana Lavoratori Postali: Poste in crisi a Brescia e provincia, 344 esuberi ...

FILP - Federazione Italiana Lavoratori Postali: Poste in crisi a Brescia e provincia, 344 esuberi ...: Poste in crisi a Brescia e provincia, 344 esuberi in vista Brescia C.M.P. (a.c.) Si è sforbiciato a destra e a manca, si sono chi...

Poste in crisi a Brescia e provincia, 344 esuberi in vista



Poste in crisi a Brescia e provincia, 344 esuberi in vista

Brescia C.M.P.
(a.c.) Si è sforbiciato a destra e a manca, si sono chiusi gli sportelli periferici, dei piccoli centri di montagna, si sono mandati in pensione anticipata i dipendenti in età per farlo, si sono "agevolate" le uscite per i più giovani. Assunzioni bloccate, gli unici contratti stipulati sono per collaborazioni a tempo determinato. In tutto questo gli esuberi a Brescia potrebbero essere ancora 244, presso il Cmp di via Dalmazia, e 100 tra i classici portalettere. Numeri impressionanti, che spaventano i dipendenti e i sindacati.
L'occasione per fare il punto della situazione è stato il congresso provinciale dei postali che aderiscono alla Cisl. Se nell'immediato i 344 dipendenti in esubero non rischiano il licenziamento (verrebbero trasferiti, o assegnati ad altri incarichi), è chiaro tuttavia che la situazione non è affatto rosea. A pesare sul bilancio complessivo dell'azienda ci sono diverse voci di flessione: meno 23,97% per i servizi integrati, meno 4,5% per quelli digitali e multicanale, meno 9,97% la posta non indirizzata, meno 18 per i servizi all'editoria, addirittura meno 47,1% per i pacchi. Flessioni dovute alla concorrenza delle aziende di consegne espresse (Poste Italiane non ha un proprio servizio, si appoggia a Sda), e alla competizione con nuovi operatori quali il bergamasco Media Group.
I sindacati esprimono preoccupazione, e vedono negli investimenti in formazione del personale e tecnologia applicata alle funzioni tradizionali dell'azienda la strategia per il rilancio.  


Fonte: Redazione BSnews.itven 15 feb 2013, ore 08.08

Esuberi alle Poste, Feroldi (Lombardia Civica) e Moroni (Fli): c'è un vuoto normativo


IL COMMENTO
Luca Feroldi
moroni
Chiara Moroni

Esuberi alle Poste, Feroldi (Lombardia Civica) e Moroni (Fli): c'è un vuoto normativo

“È assurdo che oltre centomila lavoratori, tra dipendenti ed ex dipendenti di Poste Italiane Spa, siano alle prese con un vuoto normativo che congela di fatto la loro buonuscita impedendone la rivalutazione”. A dirlo è l'avv. Luca Feroldi, candidato bresciano alle elezioni regionali con Movimento Lombardia Civica, che, condividendo le preoccupazioni del segretario generale della Federazione Italiana Lavoratori Postali Giuseppe Giordano, aggiunge: “Il problema nel territorio di Brescia e provincia coinvolge circa 2700 lavoratori e circa 600 ex dipendenti collocati in pensione dal 2000 che aspettano la rivalutazione dal lontano 28 febbraio 1998, quando l'ente è diventato una spa”. Sulla stessa posizione l'On. Chiara Moroni (FLI), candidata alla Camera dei Deputati nelle circoscrizioni elettorali Lombardia 1 e Lombardia 2, che dice: “Questo è un tema annoso che purtroppo i precedenti Governi non hanno risolto. Il nuovo esecutivo dovrà dare in tempi brevi una risposta ai tanti lavoratori ed ex lavoratori che sono in balia di un vuoto normativo: servirà definire specifiche iniziative per consentire la corresponsione della buonuscita, pur in costanza di un rapporto lavoro, ai dipendenti di Poste Italiane già in servizio prima del 1998”.


Fonte: Comunicato stampaven 15 feb 2013, ore 09.46

martedì 12 febbraio 2013

Certificati anagrafici e di stato civile, Poste Italiane lancia nuovo servizio a Torino


COMUNICATO STAMPA

12 Febbraio 2013 - notizia 215646
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Da febbraio a Torino i certificati anagrafici si ritirano anche negli uffici postali. Il servizio innovativo è il frutto dell’accordo  siglato oggi dall’Ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi, e dal Sindaco di Torino,Piero Fassino. Il progetto, che rientra nelle linee di sviluppo del piano di eGovernment varato lo scorso anno dall’Assessore ai Servizi Civici e Sistemi Informativi della Città, Stefano Gallo, prevede la possibilità per i residenti nel capoluogo piemontese di richiedere e ritirare i certificati direttamente anche negli uffici postali.

In tal modo, grazie a Poste Italiane, vengono ampliati i canali di contatto con il pubblico per la fornitura dei servizi di e-Gov del Comune di Torino. “L’avvio del progetto di e-Government con il Comune di Torino segna un nuovo passo di rilievo nell’azione che Poste Italiane compie per aiutare il dialogo tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi –. Grazie al nostro sistema integrato di reti e alla nostra piattaforma di comunicazione digitale possiamo dare supporto a progetti di pubblica utilità, come questo, molto importante con il Comune di Torino ed essere partner di una nuova importante iniziativa dal forte valore sociale”.

Un Comune – dice il Sindaco, Piero Fassino – che va incontro ai cittadini e che migliora la qualità della vita di tutti: questo in estrema sintesi è l’obiettivo che ci siamo proposti. L’accordo che oggi sottoscriviamo con Poste Italiane rientra anch’esso  nell’ampio progetto di e-government grazie al quale i torinesi potranno ottenere una serie di certificati anagrafici anche presso gli sportelli delle Poste. In un’ottica di trasparenza, di partecipazione e soprattutto di maggiore efficienza, in questi ultimi mesi – ricorda il Sindaco Fassino – abbiamo inaugurato molte postazioni extra sedi comunali tradizionali (Supermercati, Università, Aziende private). Il lavoro è in itinere. Nei prossimi mesi altri luoghi non convenzionali verranno inaugurati affinché sempre più si realizzi il disegno di una città sempre “aperta al pubblico””.

Torino, città dei servizi facili, vicina al cittadino. – sottolinea poi l’Assessore ai Servizi Civici e Sistemi Informativi, Stefano Gallo - Non è solo uno slogan che accompagnerà la campagna di comunicazione per promuovere questo nuovo servizio avviato con Poste Italiane. È il pensiero su cui ho basato il lavoro di questi mesi per dar corpo e sostanziare la volontà espressa di trasformare Torino in una città sempre più digitale e di favorire l’attività di un’Amministrazione Comunale sempre più attenta alle esigenze del cittadino - privato o impresa che sia - nel risparmiare tempo e nell’accedere con facilità ai servizi. Tutto ciò avviene anche tramite l’installazione di totem in luoghi ad alto afflusso di pubblico, la progettazione della rete wi-fi e gli accordi di federazioni di reti tra aziende e Comune”.

Per il servizio di rilascio dei certificati (nascita, residenza, stato civile, stato di famiglia) i residenti possono rivolgersi ai 49 uffici postali torinesi in cui è operativo lo “Sportello Amico”, creato per semplificare i rapporti tra cittadino e Pubblica Amministrazione. L’elenco degli uffici postali abilitati al rilascio dei certificati è disponibile sui siti del Comune di Torino e di Poste Italiane. I cittadini residenti potranno richiedere i certificati anagrafici in tutti i 5740 “Sportelli Amico” attivi su tutto il territorio nazionale.

Ecco gli immobili acquistati della Gestione Commissariale per i Lavoratori di Poste Italiane



Gestione Commissariale Fondo Buonuscita per i Lavoratori di Poste Italiane

Via Carlo Spinola 11 -00154 Roma
Tel. 065124618
Fax 0651605046
Emailgfb@buonuscitaposte.it

dfsfs dsf dsf dsf dsf sdf sdf ssdfsd

Hotel Baranci Residence

CittàSan Candido (BZ)
IndirizzoVia Rastpicheler n. 2
Superficie3.000 mq circa
Stato occupazionale:locato
dfsfs dsf dsf dsf dsf sdf sdf ssdfsdFabbricato uffici
CittàMilano
IndirizzoVia Cassano D’Adda n. 24
Superficie3.000 mq circa
Stato occupazionale:locato
dfsfs dsf dsf dsf dsf sdf sdf ssdfsdFabbricato uffici
CittàMilano
IndirizzoVia Guido da Velate n. 11
Superficie4.300 mq circa
Stato occupazionale:parzialmente locato

dfsfs dsf dsf dsf dsf sdf sdf ssdfsdHotel Centrale [VENDUTO]
CittàAbano Terme
IndirizzoVia Jappelli n. 37
Superficie12.000 mq circa
Stato occupazionale:libero
dfsfs dsf dsf dsf dsf sdf sdf ssdfsdFabbricato a destinazione mista
CittàRoma
IndirizzoVia di Torre Spaccata n. 172
Superficie6.700 mq circa
Stato occupazionale:libero
dfsfs dsf dsf dsf dsf sdf sdf ssdfsdColonia “Villa Marina”
CittàPesaro
IndirizzoViale Trieste n. 234
Superficie12.000 mq circa
Stato occupazionale:parzialmente locato
dfsfs dsf dsf dsf dsf sdf sdf ssdfsdColonia “Villa Marina”
CittàMessina
IndirizzoVia Nuova Panoramica del Tirreno
Superficie5.000 mq circa
Stato occupazionale:libero



lunedì 11 febbraio 2013

Ravenna, Ufficio Poste rapinato tre volte in un anno Ex lavoratrice chiede danni: 350mila euro


LA CAUSA

Disturbi dopo gli assalti, costretta a licenziarsi. Nel Faentino invece

è l'azienda che chiede 13.500 euro a una dipendente per una rapina

di Andrea Alberizia
Chiede 350mila euro a Poste Italiane come risarcimento danni perché l’azienda non avrebbe fatto il possibile per evitare che l’ufficio in cui lavorava venisse rapinato tre volte in un anno e i disturbi conseguenti allo stress per quegli assalti le hanno impedito di continuare a lavorare. Andrà in decisione il 5 marzo la causa presentata al giudice del lavoro di Ravenna, Roberto Riverso, da una ravennate che lavorava in uno degli uffici postali della città.
Il maxi risarcimento chiesto dalla lavoratrice è la somma dei danni morali, biologici, esistenziali e permanenti quantificati nel ricorso. Gli episodi risalgono al biennio 2002-2003: la prima rapina a luglio 2002, poi ottobre 2002 e infine luglio 2003. La donna sostiene che quei casi particolarmente violenti le avrebbero poi causato una serie di disturbi di varia natura impedendole di restare al lavoro con serenità e costringendola quindi a interrompere il rapporto. L’accusa rivolta a Poste è quella di non aver dotato la filiale dei necessari accorgimenti antirapina in modo da garantire la sicurezza dei dipendenti, nemmeno dopo il primo caso che – sostiene la donna – poteva essere considerato un campanello d’allarme.
È invece di segno opposto un’altra causa di lavoro che coinvolge ancora Poste Italiane in provincia di Ravenna. Questa volta è il colosso controllato dal ministero dell’Economia a chiedere un risarcimento a una sua lavoratrice impiegata in un ufficio del Faentino: 13.500 euro, la stessa somma che ignoti rapinarono a novembre 2011. L’azienda non ritiene la donna penalmente responsabile in concorso ma giudica il suo comportamento scorretto per la sicurezza dell'ufficio. Il colpo avvenne verso le 6 del mattino: la donna andava al lavoro un paio di ore prima dell’apertura al pubblico (disattivando l’allarme nei locali) per cominciare prima le sue mansioni e non doversi fermare oltre un certo orario. Una sorta di flessibilità dell’orario di lavoro che durava da quattro anni e di cui, sostiene la lavoratrice, l’azienda era al corrente. Un paio di mesi dopo quella rapina, lo stesso ufficio fu assaltato di nuovo, in pieno orario di apertura, con altri dipendenti all’interno. E inoltre dalla centrale operativa che controlla la sicurezza delle sedi distaccate non sarebbe mai giunta alcuna segnalazione per la disattivazione dell’allarme in orari non a ridosso dell’apertura ufficiale.
07 - 02 - 2013
Ravenna&dintorni.it

sabato 9 febbraio 2013

BUONUSCITA DIPENDENTI POSTE ITALIANE: LETTERA DELL’ ON ALDO DI BIAGIO AL VICE MINISTRO DEL LAVORO

On.Aldo Di Biagio
On.Aldo Di Biagio
Su iniziativa di questa Organizzazione Sindacale FILP, l’Onorevole Aldo Di Biagio si è reso disponibile ed ha ritenuto giusto, in considerazione della rilevanza del problema per oltre centomila lavoratori di Poste Italiane, di scrivere al Vice Ministro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per sollecitare in tempi certi la definizione di specifiche iniziative per consentire la corresponsione della Buonuscita, pur in costanza di rapporto lavoro,ai dipendenti di Poste Italiane già in servizio prima del 28 febbraio 1998.

venerdì 8 febbraio 2013

IL LAVORATORE DI POSTE ITALIANE CHE E’ STATO ASSUNTO CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO E INTENDE FARE RICORSO PER LA TRASFORMAZIONE A TEMPO INDETERMINATO DEVE RIVOLGERSI PRESSO UNO STUDIO LEGALE PER IMPUGNARE IL CONTRATTO ENTRO SESSANTA GIORNI DOPO AVER FINITO IL RAPPORTO DI LAVORO E FAR DEPOSITARE GLI ATTI DEL RICORSO ENTRO DUECENTOSETTANTA GIORNI.



Come è noto, l’art. 32 della L. n. 183/ 2010 (c.d. “Collegato Lavoro”) ha modificato l’art. 6 della l. n. 604/ 1966 introducendo una nuova disciplina delle impugnazioni dei licenziamenti (60 gg. per impugnare e 270 gg. per depositare il ricorso) e, nel contempo, ha esteso l’area di applicazione del doppio termine ad altre fattispecie (elencate ai commi 2, 3 e 4) ed in particolare (comma 4, lettera b) ai contratti di lavoro a termine “stipulati anche in applicazione di disposizioni di legge previgenti al decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, e già conclusi alla data di entrata in vigore della presente legge, con decorrenza dalla medesima data di entrata in vigore della presente legge”.In forza di queste previsioni i “vecchi” contratti a termine già conclusi alla data del 24 novembre 2010 (data di entrata in vigore del “Collegato”) avrebbero dovuto essere impugnati entro il 24 gennaio 2011. Tuttavia, con l’art. 2, comma 54, del D.L. n. 225/ 2010 (c.d. “Decreto Milleproroghe”), convertito in L. n. 10/ 2011, si è stabilito che “all’articolo 32 della legge 4 novembre 2010, n. 183, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:
1-bis. In sede di prima applicazione, le disposizioni di cui all’articolo 6, primo comma, della legge 15 luglio 1966, n. 604, come modificato dal comma 1 del presente articolo, relative al termine di sessanta giorni per l’impugnazione del licenziamento, acquistano efficacia a decorrere dal 31 dicembre 2011.

mercoledì 6 febbraio 2013

FILP ritiene interessante il primo ricorso vinto da lavoratore ex CTD contro Poste Italiane nell'area centromeridionale sulla clausola di contingentamento.


05/02/2013 - LAVORATORE VINCE CAUSA CONTRO POSTE ITALIANE: VERRA’ REINTEGRATO

Termoli. Tornerà al lavoro con contratto a tempo indeterminato il giovane dipendente di Poste Italiane che aveva fatto ricorso contro l’Azienda. Il Tribunale di Larino ha infatti considerato violata la clausola di contingentamento del 15 per cento per i contratti a termine stipulati nell’anno 2009. «Con la Legge Finanziaria del 2006 – affermano gli avvocati Pietro D’Adamo e Marianna Salemme, protagonisti della causa - il legislatore ha consentito a Poste Italiane Spa di assumere con contratto a tempo determinato i lavoratori senza l’onere di rispettare la causale per l’apposizione del termine, ciò a condizione che la Società non superasse (per l’anno di riferimento) la percentuale del 15 per cento dell’organico addetto ai servizi postali. In più di un caso Poste Italiane Spa ha calcolato tale percentuale (15 per cento) sull’intero organico (portalettere e sportellisti) mentre avrebbe dovuto calcolarla soltanto sui portalettere, essendo soltanto questi ultimi gli addetti ai servizi postali di cui alla normativa, atteso che gli sportellisti sono addetti ai servizi finanziari. Nel caso sottoposto al vaglio del Tribunale di Larino il Giudice ha riscontrato tale errore e ha convertito il contratto a tempo indeterminato di un giovane assunto nel 2009, il quale dovrà essere riammesso in servizio nei prossimi giorni presso le “Poste Centrali di Termoli”. La pronuncia del Giudice Aldo Aceto del Tribunale di Larino è fondamentale poiché è la prima – nell’area centromeridionale - che statuisce sulla cosiddetta Clausola di contingentamento».

lunedì 4 febbraio 2013

Multa a mezzo Posta: Per Il Giudice di Pace di Lecce non è valida


multe

LECCE – Il postino non può aver la funzione di notificatore della polizia municipale. Questo in sintesi scaturisce dalla lettura, di quanto segue, a firma dell’avvocato Alfredo Matranga.
Si legge,infatti, nel comunicato diffuso: “Le multe notificate a mezzo posta sono illegittime e, quindi, da annullare: è quanto affermato di recente con sentenza n. 5905/12 dal Giudice di Pace di Lecce (Avv. Silvano Trane), ribadendo così un orientamento già espresso in più occasioni anche dalla Suprema Corte di Cassazione.
In particolare – continua l’avvocato – secondo il Giudice di Pace di Lecce, nel caso di specie, “il provvedimento impugnato risulta spedito dal’Ufficio postale di Bologna CMP. Ciò altro non può significare che lo stesso sia stato notificato o da appartenente all’organo accertatore al di fuori del proprio ambito territoriale di competenza (il Comando di Polizia Municipale di Lecce che, ai sensi dell’art. 12, comma 1, lett. e) CdS, ha competenza solo nell’ambito del territorio comunale) oppure, molto più verosimilmente, da parte di società privata a cui è stato appaltato il relativo servizio”.
Nell’uno o nell’altro caso la notifica è inesistente per il Giudice di Pace, poiché eseguita da appartenente all’organo accertatore al di fuori del proprio ambito territoriale di competenza o perché eseguita da soggetto privato, privo dei poteri per procedere alla notificazione di verbali di accertamento e contestazioni di violazioni del Codice della Strada.
Ed infatti, ha proseguito il Giudice, in base all’art. 201 comma 3 del CdS la notifica dei verbali può eseguirsi o a mezzo di degli organi indicati nell’art. 12 CdS o dei messi comunali o di un funzionario dell’amministrazione che ha accertato la violazione ovvero a mezzo posta, sempre e comunque ad opera di uno dei predetti soggetti.
Viceversa, nel caso di specie, le funzioni di notificatore, ha concluso il Giudice, “sono state poste in essere da soggetto sconosciuto, non potendosi ritenere veritiera la circostanza che sia stata eseguita dal Comandante Ten. Col. Dr. Donato Zacheo, la cui sottoscrizione è apposta con il sistema della digitalizzazione”.
L’avvocato Matragna pertanto così racchiude il tutto: “Si di un’importante pronuncia che boccia, senza mezzi termini, il comportamento delle amministrazioni comunali, oggi più che mai impegnate a far cassa nonostante la crisi economica che attanaglia i cittadini, emettendo multe ‘seriali’ la cui notifica viene affidata, per motivi di celerità, a società private che vi provvedono mediante il servizio postale, contravvenendo così alle norme previste dal Codice della Strada a tutela degli automobilisti”.

domenica 3 febbraio 2013

ECCO DOVE FINISCONO I SOLDI DELLA NOSTRA BUONUSCITA AFFIDATA ALLA GESTIONE COMMISSARIALE FONDO BUONUSCITA PER I LAVORATORI DELLE POSTE ITALIANE CHE SI RIVOLGE PER IL SERVIZIO ALLA SOCIETA' ITALIA PREVIDENZA PER PROCEDERE ALLA VALIDAZIONE DATI ANAGRAFICI DEI DIPENDENTI.



Italia Previdenza – S.I.S.P.I.
Offre attualmente servizi per conto della Gestione Commissariale Fondo Buonuscita per i lavoratori delle Poste Italiane.

Intende, inoltre, attivare interventi, in sinergia con l’INPS, per l’ottimizzazione del sistema della previdenza complementare.

"Si propone, in particolare, di effettuare una gestione unificata dei flussi contributivi avvalendosi in ciò delle banche dati a disposizione dell’INPS: il fine è quello di consentire al lavoratore di visualizzare i dati della previdenza di base insieme a quelli della previdenza complementare, usufruendo, così, di una visione globale della copertura previdenziale al termine dell’attività lavorativa; di esercitare il controllo dei processi di gestione amministrativo-contabili affidati in regime di outsourcing agli attuali operatori del mercato; di procedere alla validazione dati anagrafici dei dipendenti".

venerdì 1 febbraio 2013

IL CONGEDO STRAORDINARIO CON RIFERIMENTO ALL’ART.35 DEL CCNL DI POSTE ITALIANE



IL CONGEDO STRAORDINARIO CON RIFERIMENTO ALL’ART.35 DEL CCNL DI POSTE ITALIANE

Il congedo straordinario è un beneficio della  durata massima di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa, riconosciuto per assistere un soggetto portatore di handicap grave.

A CHI SPETTA

Il congedo straordinario spetta ai lavoratori - a tempo determinato ed indeterminato -
tassativamente indicati dalla legge (art. 42 T.U. 151/2001), secondo un preciso  ordine di
priorità riformulato dal D.Lgs. 119/2011. 

Nello specifico, il congedo straordinario spetta, entro 60 giorni dalla richiesta:
1.  al coniuge convivente della persona portatrice di handicap grave;
2.  al  padre o alla madre, anche adottivi del disabile, in caso di mancanza,
decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente con il
disabile da assistere.
Si evidenzia che, con riferimento ai genitori, il beneficio spetta a prescindere dalla
convivenza o meno degli stessi con il figlio (sia questi minorenne o maggiorenne).
Il diritto al congedo spetta, inoltre, anche nel caso in cui l’altro genitore non ne
abbia diritto;
3.  ad uno dei figli conviventi  con il genitore da assistere, qualora il coniuge
convivente del disabile ed il padre e la madre, anche adottivi, dello stesso siano
deceduti, mancanti o affetti da patologie invalidanti
4.  ad uno dei fratelli o sorelle conviventi con il disabile, qualora il coniuge
convivente della persona da assistere, i  suoi genitori (padre e madre, anche
adottivi) ed i figli del medesimo siano deceduti, mancanti o affetti da patologie
invalidanti. 
 L’ordine di priorità sopra riportato è tassativo ed esclusivo: la presenza nel nucleo
familiare del disabile di un congiunto appartenente al grado più elevato di priorità esclude
quindi tutti i beneficiari di grado inferiore.

Shopping online: accordo tra Poste Italiane e Poste di Russia. In arrivo portale per i prodotti Made in Italy


Solo in articoli di abbigliamento, nel 2011 i consumatori russi hanno speso una cifra vicina al miliardo di euro, in aumento di circa il 23% rispetto all’anno precedente. Il servizio dovrebbe partire la prossima estate.
INTERNET - I consumatori russi sono grandi appassionati di Made in Italy e per loro acquistare i prodotti del Bel Paese potrà essere a breve molto più semplice grazie a un portale ad hoc frutto della collaborazione tra Poste Italiane e Poste di Russia.
App4italy
Il servizio dovrebbe partire dalla prossima estate, con un business plan pronto già per metà aprile, riferisce il quotidianoKommersant citando la portavoce di Poste di Russia Marina Goncharova.

Dopo la Cina (Leggi articolo Key4biz), dunque, Poste Italiane amplia il bacino dei propri servizi anche alla Russia che, con una popolazione di oltre 140 milioni di potenziali consumatori e un ceto medio in sistematica espansione, rappresenta uno dei mercati più interessanti per le imprese italiane sia dal punto di vista commerciale che sotto il profilo degli investimenti diretti esteri.

Secondo i dati ICE, nel 2011 la Russia ha rappresentato l’undicesimo mercato di sbocco per le merci italiane, per un valore di 9,3 miliardi di euro pari al 2,5 per cento delle esportazioni totali.

I prodotti più desiderati sono senza dubbio gli articoli di abbigliamento, che costituiscono la principale voce delle esportazioni italiane in Russia, per un valore prossimo al miliardo di euro, di poco superiore al 10% del totale, aumentato di circa il 23% rispetto all’anno precedente.
Ma i russi vanno pazzi anche per mobili e calzature, che si collocano, rispettivamente al 4° e 5° posto, con un valore di 600 e 522 milioni di euro.

Per far leva su questo immenso bacino di interesse per il Made in Italy, Poste Italiane avrebbe già stretto accordi con 260 fornitori operanti in Italia e pronti per entrare nel mercato russo. (a.t.)

Fac simile da inviare al Punto Amministrativo di appartenenza di Poste Italiane con raccomandata a.r. per avere chiarimenti certificati e motivati sulle trattenute in busta paga nei mesi di dicembre 2012 e gennaio e febbraio 2013


Busta paga Poste Italiane













Poste Italiane spa
Al Responsabile del Coordinamento Amministrativo di _________________
Punto Amministrativo – Gestione Busta Paga
__________________________________________
_______________________




Io sottoscritto…………………………………………………………..nato a………………………………………………………il……………………………………………………..
residente a……………………………………………………..prov…………….in Via………………………………………………………………………………………….n……….
dipendente di Poste Italiane dal………………………………….matr………………………………….ed applicato presso………………..............................

Premesso che:
·         codesto Punto Amministrativo gestisce la mia busta paga;
·         nella busta paga del mese di dicembre 2012 è stata fatta una trattenuta con conguaglio fiscale e nella successiva del mese di gennaio 2013  è stata fatta una trattenuta di recupero tredicesima di euro……………………………………., come descritto al rigo………………….della busta paga.

Tenuto conto che non sono stato informato anticipatamente da codesto Punto Amministrativo e nemmeno dalle organizzazioni sindacali di categoria e firmatari di CCNL di queste decurtazioni sulla mia busta paga, che è il bene primario per il sostentamento della mia famiglia e che ha provocato danni esistenziali a me e alla mia famiglia, e considerando che la situazione è giuridicamente rilevante (comma 1, art. 22, legge 241/90) e determina la presente richiesta con la motivazione che dovendomi eventualmente tutelare in sede legale, ho diritto di prendere piena visione e di essere informato,
CHIEDO

ai sensi dell’art. 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990 n.241:
1)       la documentazione in copia conforme autenticata (disposizioni di legge, circolari, ordini di servizio) che ha giustificato il suddetto provvedimento della  decurtazione parziale della mia tredicesima e di un ulteriore conguaglio fiscale in negativo.
2)       il calcolo, con prospetto dettagliato e particolareggiato con chiarezza e facilità di comprensione, di tutte le mie buste paga del 2012 da dove si evince e si giustifica una tassazione del 43% di IRPEF nella mia busta paga del mese di dicembre 2012.
3)       di sapere se nella prossima busta paga del mese di febbraio 2013 ci saranno ulteriori trattenute di conguaglio e il relativo importo.
4)       di sapere con quale aliquota irpef è stata tassata l’indennità notturna e lo straordinario nella busta paga di gennaio.
La suddetta documentazione deve essere inviata entro trenta giorni dal ricevimento, come previsto dal comma 4, art.25 della legge 241/90, presso il mio domicilio di residenza o presso il mio ufficio di appartenenza o di essere convocato, entro trenta giorni, presso questo Punto Amministrativo per la consegna e ritiro della documentazione richiesta.
Cordiali saluti                                                                                                                 Firma
Luogo e data…………………………………..                                                            …………………………………………………………………