Riflettori puntati sul cda di TI di domani. La nomina del successore di Bernabè potrebbe slittare. A Patuano e Minucci l'interim. Nel board Angelo Provasoli al posto di Elio Catania
Riflettori puntati sul Cda di Telecom previsto per domani, giovedì 3 ottobre. Il consiglio di domani, come atteso si aprirà con le dimissioni del presidente esecutivo, Franco Bernabè cui seguirà la nomina di un presidente ad interim, che potrebbe essere il vicepresidente Aldo Minucci.
A quel punto si aprirà il balletto dei poteri e della successione. Le deleghe che prima facevano capo a Bernabè passeranno - secondo una fonte vicina al dossier - all'attuale amministratore delegato Marco Patuano e a Minucci,dopodiché in qualsiasi momento si potrà riconvocare il Cda per la nomina del nuovo presidente che salvo sorprese sarà Massimo Sarmi, attuale numero uno di Poste Italiane, gradito anche a Telefonica. L'unico dubbio riguarda le deleghe che saranno assegnate a Sarmi, poco propenso ad accettare una nomina non esecutiva. Mentre è probabile che i grandi azionisti di Telco opteranno per una presidenza classica, cui sono affidate solo le deleghe istituzionali.
Se così fosse, in sostanza Telecom verrebbe assegnata a Patuano e Minucci ai quali spetterebbe il compito di gestire una delicatissima fase di transizione. I temi caldi che riguardano Telecom sono due: la necessità di liquidità dell'azienda e il controllo spagnolo. Nel primo caso, l'unico che coinvolge direttamente i vertici di Telecom, il mercato ha pochi dubbi.
Intanto, secondo quanto si apprende, sarebbe Angelo Provasoli, attuale presidente di Rcs, il candidato a sostituire Elio Catania nel cda di Telecom. Oggi si è riunito infatti il Comitato nomine del gruppo di tlc, composto da Massimo Egidi, Jean Paul Fitoussi e Gabriele Galateri di Genola, per decidere il nome da portare domani in Cda per la cooptazione. Se così fosse "salterebbe" la cooptazione di Sarmi nel Cda, passo necessario per essere nominato presidente esecutivo, per il quale bisognerà dunque aspettare.
Il “rimpasto” dentro Telecom, se fosse confermato Sarmi alla presidenza, impatterà anche su Poste Italiane. Stando a Milano Finanza a sostituire l’attuale numero di Poste potrebbe essere Francesco Caio.
Caio, al momento è Ad di Avio e mister Agenda Digitale del Governo, ha di certo la competenza per guidare il gruppo Poste I. che negli ultimi anni ha fatto dello sviluppo digitale e tecnologico il punto di forza per la crescita, si legge su MF. Del gruppo fa parte la prima compagnia Vita italiana, Poste Vita (che il governo Letta avrebbe tra l'altro intenzione di privatizzare per fare cassa), poi c'è il BancoPosta, che in pochi anni ha raggiunto i vertici del mercato bancario, e non manca l'operatore di telefonia, Poste Mobile.
Se l'uscita di Sarmi venisse confermata, appare poco probabile che possa essere sostituito da un manager interno al gruppo. A favore di quest'ultima tesi c'è solo la considerazione che l'intero Cda di Poste Italiane, Sarmi compreso, scadrà ad aprile, con l'approvazione del bilancio 2013. Chi prenderà il posto dell'Ad avrà dunque un incarico che durerà appena sei mesi, a meno di rinnovo.
Corriere delle Comunicazioni.it
di F.Me
giovedì, 3 ottobre 2013
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