domenica 4 dicembre 2011

Postino licenziato perché spaccia cocaina. Non era in servizio: deve riavere il posto

Pusher nel tempo libero per saldare il mutuo: per i giudici
Poste Italiane dovrà reintegrarlo e pagare gli stipendi arretrati

TRENTO - Spacciare cocaina, ma fuori dall' orario di lavoro, non comporta la perdita del posto. Lo ha deciso il Tribunale di Trento ordinando il reintegro al lavoro di un postino licenziato dopo essere stato arrestato un anno fa in Trentino durante un'operazione antidroga, e che aveva patteggiato una pena di un anno e 8 mesi.

I giudici di Trento hanno accolto il ricorso dell'avvocato del postino contro l'ordinanza del giudice del lavoro che aveva confermato il licenziamento per giusta causa deciso da Poste Italiane.

Secondo la difesa, il vincolo fiduciario con il datore di lavoro non poteva giudicarsi violato in quanto l'attività di spaccio avveniva durante il tempo libero e mai in servizio. I giudici di Trento hanno accolto questa tesi affermando che «deve applicarsi il principio generale della irrilevanza dei comportamenti tenuti dal lavoratore nella vita privata». Il postino, che al momento dell'arresto aveva ammesso di avere spacciato per pagare il mutuo della casa, dovrà quindi essere reintegrato al lavoro e avrà diritto a tutti gli stipendi arretrati.

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