La continua revisione organizzativa di Poste italiane non risparmia le figure dei referenti commerciali di canale di area, come recita la complessa nomenclatura interna. Revisione che -almeno idealmente- potrebbe forse migliorare la percezione della filatelia.
Se negli ultimi mesi i 9 addetti rimasti dovevano conciliare -un obiettivo arduo, come si è dimostrato- il tempo consacrato al collezionismo con quello in favore di Poste shop, ora le carte vengono cambiate un’altra volta. Gli incaricati salgono a 73 e si occuperanno contemporaneamente di posta e appunto filatelia. Sicuramente un abbinamento più coerente, anche se poi occorrerà capire quanto tempo riusciranno a dedicare ad uno piuttosto che all’altro settore.
Premessa, la suddivisione degli uffici postali, ora classificati in muniti di sala, privi di essa, o uffici base. Secondo le attese, i tre ambiti dovrebbero essere affidati nell’ordine a 32, 21 e 20 dipendenti, incaricati appunto di seguire i comparti postale e filatelico. Probabilmente tutti, o in buona parte, saranno da formare.
Quanto alle altre attività, sono confermate nell’attuale impostazione quelle che si occupano di risparmio, investimenti ed assicurazioni vita (a regime, vi opereranno 92 persone); danni (68); transazionali (46). Prestiti e mutui vengono accorpate (78), così come Poste mobile e Poste shop (28).
La rettifica si inserisce in una procedura più ampia, che prevede una nuova articolazione per canali commerciali nonché un ripensamento dei perimetri di lavoro e responsabilità delle figure specialistiche.
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