venerdì 17 ottobre 2014

Poste Italiane: risposta del governo sulla società Kipoint srl


Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 15 ottobre 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-02112
La Società Kipoint srl, interamente partecipata da Poste Italiane Spa, nasce alla fine del 2002, quale franchisor di una rete di negozi per la fornitura di servizi di spedizione (urbani, nazionali ed internazionali), di gestione documentale (dai servizi di fotocopisteria alla stampa digitale), di domiciliazione postale e di rivendita di prodotti nel settore della telefonia, della cancelleria, della cartoleria e di prodotti per ufficio.
La società Poste Italiane al riguardo ha comunicato che tra il 2002 ed il 2005 la Società Kipoint srl ha sottoscritto 112 contratti difranchising. Prima della fine del 2005, Kipoint srl confluisce, tramite fusione per incorporazione, in PosteShop Spa, interamente controllata da Poste Italiane Spa.
La Divisione Franchising Kipoint di Poste Shop ha sottoscritto, tra il 2005 ed il 2010, altri 70 ulteriori contratti di franchising che si aggiungono ai 112 e, in tale arco di tempo, le chiusure anticipate rispetto alla data di scadenza sono state 81.
Nel corso del 2010, Poste Shop spa cede il ramo d'azienda Divisione Franchising Kipoint alla neo costituita Kipoint Spa che, fino al mese di marzo 2014, ha firmato 43 nuovi contratti, a fronte di 16 chiusure avvenute prima della scadenza e di 6 avvenute alla regolare scadenza dei relativi contratti.
A tal riguardo. Poste Italiane ha rappresentato che la motivazione delle citate chiusure, concordate consensualmente con il franchisor Kipoint, è da ricercare nella maggior parte dei casi, nell'insorgenza di problemi a carattere personale ed imprenditoriale del singolo franchise.
Ciò premesso, in merito a quanto richiesto dagli On.li interroganti circa i requisiti che hanno consentito alla società Kipoint di figurare tra i franchisor convenzionati con l'allora Sviluppo Italia, si rappresenta quanto comunicato dall'Agenzia Invitalia al riguardo.
La valutazione cui è sottoposta una rete in franchising si basa sulle informazioni che vengono fornite dal franchisor al momento della presentazione della domanda di accreditamento, al fine di verificare la coerenza della rete con i parametri di valutazione adottati dall'Agenzia e comunicati sul proprio sito, nel rispetto dei requisiti previsti dalla legge 129/2004 sull'affiliazione commerciale.
Kipoint è stata accreditata con convenzione sottoscritta nell'aprile 2006 e, pertanto, la valutazione ha riguardato le seguenti aree:
1 – Valutazione del patrimonio di conoscenze possedute dal franchisor. Nel caso in oggetto Kipoint ha prodotto 2 diversi manuali operativi (Manuale operativo ed il Kipoint starter kit) ritenuti entrambi sufficientemente analitici e nel rispetto di quanto previsto dalla legge 129/2004, Al momento della sottoscrizione della convenzione, inoltre, la società aveva realizzato una organizzazione interna in grado di garantire il presidio territoriale e di dare attuazione all'affiancamento al franchisee beneficiario delle agevolazioni.
2 – Valutazione del franchisor e dello sviluppo della rete commerciale. Kipoint, come già detto, è una società costituita nell'ambito del Gruppo Poste Italiane quale divisione di PTSHOP S.p.A. che aveva registrato una crescita del fatturato nel biennio 2003/2004. Presentava un discreto equilibrio della liquidità nel triennio 2002/2004 e dopo un primo anno di indebitamento contenuto, la società ne ha incrementato il valore attenendosi su livelli caratteristici del settore.
3 – Valutazione del mercato di riferimento. All'epoca dell'accreditamento risultava con un trend crescente. Kipoint è una rete in franchising attiva nel campo dei servizi alle spedizioni e il mercato di riferimento era sia quello connesso con le imprese (BtoB) che il mercato consumer. Kipoint, del Gruppo Poste Italiane poteva beneficiare di significative economie di scala e soprattutto di accesso a forniture di spedizionieri a prezzi concorrenziali. Non ultimo si stava avviando la liberalizzazione dei servizi postali con l'ingresso di operatori privati nel campo delle spedizioni postali (direttiva 97/67/CE).
4 – Valutazione del piano di sviluppo presentato e impregno del franchisor. A fronte del numero di punti vendita in franchising già attivi obiettivo della rete era di realizzare nel triennio 2006/2009 ulteriori 120 punti vendita di cui 13 in affiliazione con beneficiari della misura agevolativa 185/2000 – Titolo II, in coerenza con il potenziale allora dimostrato ed in linea con i concorrenti del mercato di riferimento (il principale concorrente all'epoca aveva una rete di oltre 250 punti vendita). Si ricorda inoltre che per la specificità del rapporto ed in coerenza con gli obiettivi della legge si richiedeva un impegno fideiussorio ai franchisor per garantire il rispetto dei piani di sviluppo e finalizzato ad evitare proposte di incremento del numero punti vendita non coerenti con le proprie capacità di crescita.
5 – Valutazione del costo di realizzazione del punto vendita. All'epoca il valore complessivo degli investimenti (totalmente finanziato dall'Agenzia) aveva un valore medio di circa euro 70.000 (per un negozio di 70 mq.) comprensivo della fee di ingresso stabilita dalfranchisor in euro 15.000, pertanto coerente con quanto previsto dalla normativa di riferimento ed aderente alla realizzazione di un punto vendita di servizi analoghi.
Secondo quanto comunicato dall'agenzia Invitalia, nel periodo di riferimento sono state presentate e valutate 47 domande di cui 35 non hanno ottenuto il finanziamento; le restanti 12 sono state ammesse per un importo complessivo di fondi stanziati pari ad euro 700.000 per investimenti (con un valore medio di circa euro 59.000 inferiore a quanto previsto per la realizzazione del punto vendita medio).
Il numero dei punti vendita finanziati è risultato coerente con quanto previsto dal piano di sviluppo.
In vista del termine di scadenza della Convenzione conclusa con Kipoint, l'Agenzia ha avviato le operazione per verificare l'opportunità di rinnovare l'accordo con il franchisor. In particolare, la procedura di rinnovo prevede la richiesta di riscontri oggettivi ai franchisee finanziati: a fronte dell'invio di questionari ai franchisee finanziati sono giunte risposte ritenute non adeguate a dar seguito alla Convenzione stipulata a suo tempo.
De Vincenti Claudio - Vice Ministro Sviluppo Economico

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