CAMERA DEI DEPUTATI
Resoconto stenografico
dell'Assemblea
Seduta n. 285 di lunedì 8 settembre 2014
On. Francesco Ribaudo |
(Chiarimenti
in ordine alla stipula di contratti di somministrazione a tempo determinato da
parte del gruppo Poste italiane – n. 2-00656)
PRESIDENTE.
Passiamo all'interpellanza urgente Ribaudo n. 2-00656, concernente chiarimenti in ordine
alla stipula di contratti di somministrazione a tempo determinato da parte del
gruppo Poste italiane (Vedi l'allegato A – Interpellanze urgenti).
Chiedo al deputato Ribaudo se intenda illustrare la sua interpellanza.
Chiedo al deputato Ribaudo se intenda illustrare la sua interpellanza.
FRANCESCO
RIBAUDO. Signor Presidente, come sappiamo Poste italiane è una
società per azioni a totale capitale pubblico. Poste italiane quest'anno, il 22
marzo, ha pubblicato sul proprio sito un avviso pubblico per reclutare 1.070
lavoratori, che dovevano servire per il periodo primavera-estate 2014. Aveva
anche individuato il numero e le qualifiche: 835 portalettere e 235 addetti
allo smistamento. Poi aveva anche individuato le procedure. Nell'avviso, ancora
oggi presente sul sito, ogni giovane, ogni lavoratore, ogni cittadino, poteva
presentare il proprio curriculum.
Migliaia di giovani hanno presentato la propria candidatura. Fatto sta che ho appreso qualche mese fa che Poste italiane, ancora una volta, si rivolge alle agenzie interinali per le assunzioni. La cosa grave è che l'ha fatto nel 2011, l'ha fatto nel 2012 e l'ha fatto nel 2013. Tuttavia, in presenza quest'anno, nel marzo 2014, dell'avviso pubblico, che motivo c’è di ricorrere alle agenzie interinali ? Il motivo c’è, ce lo siamo spiegati. E il motivo è semplicemente che, con le agenzie interinali, si può aggirare l'avviso pubblico. E così è avvenuto. Infatti, da notizie che ho io, informali, ma anche dettagliate, che oggi qui non elencherò per ragioni pure di privacy e di rispetto delle singole persone, c’è uno scandalo in atto: diversi sindacalisti, appartenenti a diverse sigle sindacali, hanno assunto i propri figli attraverso le agenzie interinali, eludendo quello che è il bando, l'avviso pubblico; avviso pubblico che ha dato speranza, ha dato prospettiva a tanti giovani che hanno pensato: chissà, forse, il vento di cambiamento, il rinnovamento, forse si potrà accedere alla pubblica amministrazione. Infatti, per quanto mi riguarda, Poste italiane, anche se è una società per azioni, è una società a capitale pubblico e, quindi, in quella struttura, i singoli ragazzi, i singoli cittadini, le persone vedono una società pubblica, vedono lo Stato, lo Stato che ti fa un'offerta di lavoro. Questa offerta viene elusa. Io credo che vi sia un danno da questo punto di vista, un danno enorme che viene fatto a discapito dei ragazzi, dei giovani che hanno creduto, ancora una volta, alla possibilità che si potesse accedere alla pubblica amministrazione senza raccomandazioni. E invece no, Poste italiane ha eluso.
Questo è solo un aspetto della questione perché poi, andando in fondo, vi è la cosa più grave, per la quale l'interpellanza chiede al Governo alcune risposte, ossia se sia vero, se corrisponde a verità che alcuni di questi contratti sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato. E, cosa peggiore, ancora più grave, ciò avviene in zone, in regioni del Paese dove addirittura c’è un esubero di personale e, quindi, è stato fatto probabilmente un lavoro senza una pianificazione, senza vedere dove vi erano posti liberi, quali qualifiche erano disponibili e, soprattutto, ledendo quello che è l'articolo 23 dello stesso contratto nazionale dei lavoratori postali. In altre parole, prima di procedere ad assunzione, vi sono le graduatorie di tanti lavoratori delle Poste che, per tanti anni, sono stati inseriti in graduatoria per la mobilità per chiedere poi la mobilità e della stessa poi non ne hanno potuto fruire perché, appunto, adesso i posti vengono coperti con questa scelta, con questo metodo che è, a dir poco, veramente aberrante.
Allora, noi abbiamo chiesto al Governo – e io mi auguro che ci siano queste risposte – intanto di avere dei numeri certi perché i dati che ho io indubbiamente li ho avuti tramite organizzazioni e informazioni, ma voglio la certezza. Infatti, se il quadro è questo, è un quadro veramente allarmante. Voglio rappresentare al sottosegretario, anche se non è lei la sottosegretaria al ramo, ma rappresenta il Governo in questo momento, che l'interpellanza è stata sottoscritta da una quarantina di parlamentari, tantissimi dei quali di partiti di destra, della maggioranza e dell'opposizione. Pertanto, il Parlamento sta attenzionando questo fatto. Ci sono stati addirittura alcuni parlamentari che avevano chiesto persino una Commissione d'inchiesta. Non siamo a questo. Io attendo la risposta, poi mi riservo di fare ulteriori valutazioni.
Migliaia di giovani hanno presentato la propria candidatura. Fatto sta che ho appreso qualche mese fa che Poste italiane, ancora una volta, si rivolge alle agenzie interinali per le assunzioni. La cosa grave è che l'ha fatto nel 2011, l'ha fatto nel 2012 e l'ha fatto nel 2013. Tuttavia, in presenza quest'anno, nel marzo 2014, dell'avviso pubblico, che motivo c’è di ricorrere alle agenzie interinali ? Il motivo c’è, ce lo siamo spiegati. E il motivo è semplicemente che, con le agenzie interinali, si può aggirare l'avviso pubblico. E così è avvenuto. Infatti, da notizie che ho io, informali, ma anche dettagliate, che oggi qui non elencherò per ragioni pure di privacy e di rispetto delle singole persone, c’è uno scandalo in atto: diversi sindacalisti, appartenenti a diverse sigle sindacali, hanno assunto i propri figli attraverso le agenzie interinali, eludendo quello che è il bando, l'avviso pubblico; avviso pubblico che ha dato speranza, ha dato prospettiva a tanti giovani che hanno pensato: chissà, forse, il vento di cambiamento, il rinnovamento, forse si potrà accedere alla pubblica amministrazione. Infatti, per quanto mi riguarda, Poste italiane, anche se è una società per azioni, è una società a capitale pubblico e, quindi, in quella struttura, i singoli ragazzi, i singoli cittadini, le persone vedono una società pubblica, vedono lo Stato, lo Stato che ti fa un'offerta di lavoro. Questa offerta viene elusa. Io credo che vi sia un danno da questo punto di vista, un danno enorme che viene fatto a discapito dei ragazzi, dei giovani che hanno creduto, ancora una volta, alla possibilità che si potesse accedere alla pubblica amministrazione senza raccomandazioni. E invece no, Poste italiane ha eluso.
Questo è solo un aspetto della questione perché poi, andando in fondo, vi è la cosa più grave, per la quale l'interpellanza chiede al Governo alcune risposte, ossia se sia vero, se corrisponde a verità che alcuni di questi contratti sono stati trasformati in contratti a tempo indeterminato. E, cosa peggiore, ancora più grave, ciò avviene in zone, in regioni del Paese dove addirittura c’è un esubero di personale e, quindi, è stato fatto probabilmente un lavoro senza una pianificazione, senza vedere dove vi erano posti liberi, quali qualifiche erano disponibili e, soprattutto, ledendo quello che è l'articolo 23 dello stesso contratto nazionale dei lavoratori postali. In altre parole, prima di procedere ad assunzione, vi sono le graduatorie di tanti lavoratori delle Poste che, per tanti anni, sono stati inseriti in graduatoria per la mobilità per chiedere poi la mobilità e della stessa poi non ne hanno potuto fruire perché, appunto, adesso i posti vengono coperti con questa scelta, con questo metodo che è, a dir poco, veramente aberrante.
Allora, noi abbiamo chiesto al Governo – e io mi auguro che ci siano queste risposte – intanto di avere dei numeri certi perché i dati che ho io indubbiamente li ho avuti tramite organizzazioni e informazioni, ma voglio la certezza. Infatti, se il quadro è questo, è un quadro veramente allarmante. Voglio rappresentare al sottosegretario, anche se non è lei la sottosegretaria al ramo, ma rappresenta il Governo in questo momento, che l'interpellanza è stata sottoscritta da una quarantina di parlamentari, tantissimi dei quali di partiti di destra, della maggioranza e dell'opposizione. Pertanto, il Parlamento sta attenzionando questo fatto. Ci sono stati addirittura alcuni parlamentari che avevano chiesto persino una Commissione d'inchiesta. Non siamo a questo. Io attendo la risposta, poi mi riservo di fare ulteriori valutazioni.
PRESIDENTE.
La sottosegretaria di Stato Teresa Bellanova ha facoltà di rispondere.
TERESA
BELLANOVA, Sottosegretario di Stato per il lavoro
e le politiche sociali. Signor Presidente, si risponde
all'interpellanza in esame esclusivamente sulla base delle notizie che il
Ministero dello sviluppo economico ha acquisito presso la società Poste
italiane, non rientrando la materia delle procedure di assunzione del personale
nelle competenze del citato Dicastero.
Ciò premesso, la società Poste Italiane Spa ha comunicato che la modalità di reclutamento tramite «avviso pubblico», diramata attraverso il proprio sito web, alla quale si fa riferimento nell'atto in esame, è un comune sistema di reclutamento, realizzato con la pubblicazione di annunci di ricerca di personale. Detta modalità, molto diffusa nelle aziende, è spesso adottata per determinate figure professionali anche da Poste Italiane, che utilizza a tal fine lo spazio «lavora con noi», sul sito aziendale www.poste.it.
Al riguardo, la società ha precisato di effettuare la ricerca e la selezione del personale sulla base di regole precise, disciplinate da un'apposita procedura aziendale, elaborata ai sensi del decreto legislativo n. 231 del 2001, che prevede differenti modalità operative a seconda dei profili professionali di interesse. In particolare, Poste Italiane ha evidenziato che i fabbisogni di nuove competenze vengono soddisfatti sia attraverso processi discouting interno, con speciale attenzione ai profili delle maestranze qualificate già presenti in azienda sia ricorrendo al mercato del lavoro tramite differenti modalità di reclutamento.
Nel caso specifico, la ricerca pubblicata sul sito www.poste.it, alla quale si fa riferimento nell'atto in esame, riguardava candidati da assumere con contratti di lavoro a tempo determinato nelle strutture territoriali del recapito e dello smistamento. Tale modalità di ricerca non esclude il ricorso ad altre procedure di reclutamento per differenti tipologie di fabbisogno, così come nel citato caso dei contratti di somministrazione, volti a rafforzare il settore commerciale all'interno degli uffici postali. A tal proposito, la società ha, altresì, precisato che nel primo semestre 2014 sono stati attivati nel territorio nazionale 108 contratti di somministrazione, di cui 25 consolidati, così ripartiti: 2 in Campania, 2 in Emilia Romagna, 12 nel Lazio, 1 in Liguria, 3 in Sicilia, 4 in Toscana e 1 nel Veneto.
In particolare, nella regione Sicilia, nel semestre d'interesse, sono stati attivati 5 contratti di somministrazione di cui, come già riferito, 3 sono stati consolidati.
Ciò premesso, la società Poste Italiane Spa ha comunicato che la modalità di reclutamento tramite «avviso pubblico», diramata attraverso il proprio sito web, alla quale si fa riferimento nell'atto in esame, è un comune sistema di reclutamento, realizzato con la pubblicazione di annunci di ricerca di personale. Detta modalità, molto diffusa nelle aziende, è spesso adottata per determinate figure professionali anche da Poste Italiane, che utilizza a tal fine lo spazio «lavora con noi», sul sito aziendale www.poste.it.
Al riguardo, la società ha precisato di effettuare la ricerca e la selezione del personale sulla base di regole precise, disciplinate da un'apposita procedura aziendale, elaborata ai sensi del decreto legislativo n. 231 del 2001, che prevede differenti modalità operative a seconda dei profili professionali di interesse. In particolare, Poste Italiane ha evidenziato che i fabbisogni di nuove competenze vengono soddisfatti sia attraverso processi discouting interno, con speciale attenzione ai profili delle maestranze qualificate già presenti in azienda sia ricorrendo al mercato del lavoro tramite differenti modalità di reclutamento.
Nel caso specifico, la ricerca pubblicata sul sito www.poste.it, alla quale si fa riferimento nell'atto in esame, riguardava candidati da assumere con contratti di lavoro a tempo determinato nelle strutture territoriali del recapito e dello smistamento. Tale modalità di ricerca non esclude il ricorso ad altre procedure di reclutamento per differenti tipologie di fabbisogno, così come nel citato caso dei contratti di somministrazione, volti a rafforzare il settore commerciale all'interno degli uffici postali. A tal proposito, la società ha, altresì, precisato che nel primo semestre 2014 sono stati attivati nel territorio nazionale 108 contratti di somministrazione, di cui 25 consolidati, così ripartiti: 2 in Campania, 2 in Emilia Romagna, 12 nel Lazio, 1 in Liguria, 3 in Sicilia, 4 in Toscana e 1 nel Veneto.
In particolare, nella regione Sicilia, nel semestre d'interesse, sono stati attivati 5 contratti di somministrazione di cui, come già riferito, 3 sono stati consolidati.
PRESIDENTE.
Il deputato Ribaudo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta
alla sua interpellanza.
FRANCESCO
RIBAUDO. Signor Presidente, non sono soddisfatto non semplicemente
per la risposta che, in realtà, non sarebbe completa alle domande che avevo
fatto. E comunque in parte la risposta dà ragione alle questioni che avevo
sollevato, cioè a dire che ci sono stati alcuni contratti che sono stati
trasformati a tempo indeterminato, che sono stati consolidati, come li
definisce il sottosegretario, probabilmente tutto questo senza capire e senza
avere un piano di stabilizzazione e un piano di fabbisogno. I numeri che ho io
sono molto diversi. Parliamo di 70 assunzioni che sono state fatte soltanto in
Sicilia. Ripeto, 70 assunzioni. E in tutta Italia mi risulta che sia stato
fatto un certo numero di assunzioni.
Il senso dell'interpellanza urgente, che, secondo me, è stata presa un po’ sottogamba e in maniera anche superficiale dal Governo (credo e spero non volutamente), era quello di capire se si vuole continuare in questo modo; se il rinnovamento, il cambiamento in questo Paese vuole arrivare anche dentro quelli che sono i rami, le braccia dello Stato oppure, come il sottosegretario ha detto all'inizio della risposta, lo Stato è una cosa e noi non c'entriamo sulla vicenda Poste.
Guardate, qui non c’è un problema semplicemente di norme, anzi poi annuncerò una cosa. Non è un problema di elusione di norme, come dire, di reato perché alcune norme non sono state osservate. C’è un problema di comportamento, c’è un problema di etica e di opportunità. Dire: sì io ho il portale però utilizzo anche la somministrazione ! È ovvio che se non utilizzo il portale, che è lo strumento pubblico, quando circa 70 mila persone si sono iscritte in quel portale e vado all'agenzia interinale, c’è un motivo. A parte il fatto che costa di più, perché l'agenzia interinale, come sapete, si paga. C’è un 20 per cento in più.
E il motivo qual è ? Il motivo è che stanno cambiando i vertici, sono stati cambiati anche i vertici in Poste, cambiano le persone, cambiano gli uomini, ma il metodo è sempre lo stesso: è il metodo degli anni precedenti, è il metodo che è stato utilizzato nel passato, è il metodo di cui tutti parliamo e sappiamo. Questo metodo lo dobbiamo smontare, perché se noi cambiamo alcuni suonatori e, poi, non cambiamo la musica e lo spartito è lo stesso, il cambiamento diverso, il cambiamento del nostro Governo, del mio Governo che io sostengo, non lo avremo.
Allora, io mi aspettavo qui il Governo: ripeto, è stata presa sotto gamba, non me ne voglia il sottosegretario, conosco l'ottimo lavoro che sta facendo nel suo ramo e, quindi, veramente, credo che non c'entri molto, è stata delegata a rispondere, e la rispetto come tale, perché rappresenta il Governo in questo momento, ma avrei voluto qui il Ministro, avrei voluto anche il sottosegretario delegato per questa funzione. Perché il rischio è il seguente, e la nostra storia recente è sotto gli occhi di tutti: i consorzi, le municipalizzate, quando li abbiamo trasformati in Spa, hanno semplicemente implementato il numero di assunzioni, hanno implementato le spese per il personale in maniera sconsiderata, e conosciamo anche il sistema clientelare, a partire da quello di Roma.
Noi dobbiamo cambiare pagina e io aspettavo il Governo in questo. Certo, la normativa del decreto n. 231 la conosco, ma voglio concludere con un'osservazione. Io ve lo dico: ho i nomi e i cognomi di almeno dieci – la sottosegretaria parlava di cinque contratti –, io vi dico che quest'anno, in Sicilia, almeno dieci posti di lavoro sono stati dati a figli di sindacalisti, rappresentanti di categoria, di CISL, di UIL, del sindacato autonomo; forse, solo la CGIL non è entrata nel sistema. Allora, io ho i nomi, non li faccio qui, però nei prossimi giorni andrò in procura e li farò in procura. Non so se il magistrato rileverà reati tali da essere perseguiti e se sono state infrante le leggi. Non lo so. Io sono sicuro, però, del danno, del danno morale, all'etica, che è stato fatto con questa operazione, ancora una volta. Il danno a tutti quei giovani che, quest'anno, avevano creduto che la musica potesse cambiare, che era cambiato qualcosa. Quello è un danno ancora peggiore, quello è un danno ancora più rilevante.
Dunque, volevo che il Governo – la politica – in questo prendesse posizione. Io andrò dal magistrato, ma vorrei, una volta tanto – concludo e mi scuso anche del tono –, che la politica, se possibile, il Governo – lo dico al sottosegretario qui presente affinché lo riporti al Governo – potesse arrivare anche prima del magistrato.
Il senso dell'interpellanza urgente, che, secondo me, è stata presa un po’ sottogamba e in maniera anche superficiale dal Governo (credo e spero non volutamente), era quello di capire se si vuole continuare in questo modo; se il rinnovamento, il cambiamento in questo Paese vuole arrivare anche dentro quelli che sono i rami, le braccia dello Stato oppure, come il sottosegretario ha detto all'inizio della risposta, lo Stato è una cosa e noi non c'entriamo sulla vicenda Poste.
Guardate, qui non c’è un problema semplicemente di norme, anzi poi annuncerò una cosa. Non è un problema di elusione di norme, come dire, di reato perché alcune norme non sono state osservate. C’è un problema di comportamento, c’è un problema di etica e di opportunità. Dire: sì io ho il portale però utilizzo anche la somministrazione ! È ovvio che se non utilizzo il portale, che è lo strumento pubblico, quando circa 70 mila persone si sono iscritte in quel portale e vado all'agenzia interinale, c’è un motivo. A parte il fatto che costa di più, perché l'agenzia interinale, come sapete, si paga. C’è un 20 per cento in più.
E il motivo qual è ? Il motivo è che stanno cambiando i vertici, sono stati cambiati anche i vertici in Poste, cambiano le persone, cambiano gli uomini, ma il metodo è sempre lo stesso: è il metodo degli anni precedenti, è il metodo che è stato utilizzato nel passato, è il metodo di cui tutti parliamo e sappiamo. Questo metodo lo dobbiamo smontare, perché se noi cambiamo alcuni suonatori e, poi, non cambiamo la musica e lo spartito è lo stesso, il cambiamento diverso, il cambiamento del nostro Governo, del mio Governo che io sostengo, non lo avremo.
Allora, io mi aspettavo qui il Governo: ripeto, è stata presa sotto gamba, non me ne voglia il sottosegretario, conosco l'ottimo lavoro che sta facendo nel suo ramo e, quindi, veramente, credo che non c'entri molto, è stata delegata a rispondere, e la rispetto come tale, perché rappresenta il Governo in questo momento, ma avrei voluto qui il Ministro, avrei voluto anche il sottosegretario delegato per questa funzione. Perché il rischio è il seguente, e la nostra storia recente è sotto gli occhi di tutti: i consorzi, le municipalizzate, quando li abbiamo trasformati in Spa, hanno semplicemente implementato il numero di assunzioni, hanno implementato le spese per il personale in maniera sconsiderata, e conosciamo anche il sistema clientelare, a partire da quello di Roma.
Noi dobbiamo cambiare pagina e io aspettavo il Governo in questo. Certo, la normativa del decreto n. 231 la conosco, ma voglio concludere con un'osservazione. Io ve lo dico: ho i nomi e i cognomi di almeno dieci – la sottosegretaria parlava di cinque contratti –, io vi dico che quest'anno, in Sicilia, almeno dieci posti di lavoro sono stati dati a figli di sindacalisti, rappresentanti di categoria, di CISL, di UIL, del sindacato autonomo; forse, solo la CGIL non è entrata nel sistema. Allora, io ho i nomi, non li faccio qui, però nei prossimi giorni andrò in procura e li farò in procura. Non so se il magistrato rileverà reati tali da essere perseguiti e se sono state infrante le leggi. Non lo so. Io sono sicuro, però, del danno, del danno morale, all'etica, che è stato fatto con questa operazione, ancora una volta. Il danno a tutti quei giovani che, quest'anno, avevano creduto che la musica potesse cambiare, che era cambiato qualcosa. Quello è un danno ancora peggiore, quello è un danno ancora più rilevante.
Dunque, volevo che il Governo – la politica – in questo prendesse posizione. Io andrò dal magistrato, ma vorrei, una volta tanto – concludo e mi scuso anche del tono –, che la politica, se possibile, il Governo – lo dico al sottosegretario qui presente affinché lo riporti al Governo – potesse arrivare anche prima del magistrato.
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