lunedì 9 gennaio 2012

POSTE ITALIANE: INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE SULLA CHIUSURA DI 38 UFFICI POSTALI IN PROVINCIA DI BRESCIA DAL 24 AL 31 DICEMBRE 2011 - ATTO CAMERA DEI DEPUTATI DEL 30 DICEMBRE 2011.

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05868
presentata da
DAVIDE CAPARINI
venerdì 30 dicembre 2011, seduta n.566

CAPARINI e VOLPI. - Al Ministro dello sviluppo economico.- Per sapere - premesso che:

dal 24 al 31 dicembre 2011 Poste Italiane ha deciso la chiusura per un'intera settimana, con modalità non precisate, degli uffici postali di: Botticino Mattina, Brescia succursale 18, Calcinatello, Calino, Calvagese della Riviera, Castelletto di Leno, Coniolo, Corticelle Pieve, Ludriano, Mazzano, Padernello Bresciano, Remedello Sotto, San Martino della Battaglia, San Pancrazio di Palazzolo, Virle Treponti, Bagolino, Berzo Demo, Cerveno, Clusane, Cogno, Cogozzo, Collio, Erbanno di Darfo, Gratacasolo, Incudine, Lumezzane Sant'Apollonio, Monno, Navazzo, Ossimo Inferiore, Ponte Caffaro, Preseglie, Provaglio Valsabbia, San Vigilio di Concesio, Saviore dell'Adamello, Sonico, Viene, Zanano e Zone;

la notizia pubblicata dalla stampa locale ha provocato malumori per l'evidente disagio che ricadrà sugli utenti;

Poste Italiane, a pochi giorni dalla paventata chiusura dei 38 uffici oggetto del provvedimento, non ha ancora comunicato le modalità con cui gli uffici in elenco chiuderanno a giorni alterni ovvero saranno aperti in unico turno fino alle 14 o, ancora, non apriranno le porte per un'intera settimana;

i sindacati Cisl/Slp, Uil Poste, Confsal e Ugl Comunicazioni oltre ad essersi fatti carico dell'informativa hanno posto seri dubbi sul futuro stesso degli uffici oggetto dello stop festivo. «Che si tratti di prove generali per il definitivo abbandono di questi uffici da parte di Poste Italiane?». Questa è la preoccupazione di fondo espressa nel comunicato diffuso dalle rappresentanze dei lavoratori. «La tempistica di queste chiusure - si legge nella nota - è del tutto inopportuna, visto che con l'approssimarsi di fine mese vanno effettuati diversi pagamenti. Non ci sono a dicembre le vacanze in massa del periodo estivo e fare conto sul calo del numero di operazioni per giustificare questa scelta è decisamente fuori luogo». «Certo, se l'obiettivo vero è un altro - e cioè verificare la reazione dei cittadini nel vedersi chiuso l'ufficio postale per l'intera settimana - non c'è periodo migliore di questo». «Anzi, l'Azienda prende due piccioni con una fava. Visto che la cronica carenza di personale porta i dipendenti alla impossibilità di godere delle ferie, con lo stop di una settimana risolve il problema, a spese dei cittadini ovviamente». Nel resto della nota si legge che «Ormai non resta che l'indignazione della popolazione, visto che Poste Italiane ha trovato il modo di sterilizzare la protesta dei sindaci. Alla Prefettura, infatti, demanda di fatto le questioni della sicurezza degli uffici, mentre da azienda privata ha trovato nella Regione il partner a cui far gestire la patata bollente del piano di accorpamenti e chiusure, tanto che ieri nella sede del Pirellino di Brescia sono stati convocati i sindaci di quei Comuni che verranno privati dell'ufficio postale o dove verrà ridotto il servizio. Sarà interessante conoscere con quali "incentivi" la Regione spianerà la strada a Poste Italiane» -:

se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda adottare per mantenere i servizi e gli attuali livelli occupazionali. (5-05868)

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