mercoledì 18 dicembre 2013

FONDO BUONUSCITA POSTE ITALIANE. Iniziativa del sindacato FILP – Federazione Italiana Lavoratori Postali con l’interrogazione del Sen. Aldo Di Biagio rivolta al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali per sapere come sia possibile che il Fondo Buonuscita, “congelato” al 28 febbraio 1998, dei dipendenti delle Poste Italiane è esaurito e la Gestione Commissariale provvede alla liquidazione delle indennità attingendo dal bilancio dello Stato.

Senato della Repubblica

Senato della Repubblica
Atto 4-01375
Pubblicato il 17 dicembre 2013, nella seduta n. 153

DI BIAGIO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
in data 28 febbraio 1998 l'ente Poste italiane è stato trasformato in società per azioni;
il passaggio di Poste italiane in società per azioni ha avuto inizio con l'emanazione del decreto-legge n. 390 del 1993, non convertito in legge, reiterato con il decreto-legge n. 487 del 1993, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 71 del 1994, che ha sancito l'avvio della privatizzazione;
al decorrere del 1° agosto 1994, il provvedimento ha stabilito che ad occuparsi del trattamento di fine rapporto di tutti i dipendenti di Poste italiane fosse l'Istituto postelegrafonici (Ipost), applicando la normativa prevista per il personale statale;
il corrispettivo delle liquidazioni dei dipendenti di Poste Italiane è confluito in un fondo chiuso presso l'Ipost ed affidato ad una gestione commissariale;
la gestione del fondo commissariale è stata istituita con la legge del 27 dicembre 1997, n. 449, art. 53, comma 6, con finalità di provvedere alla liquidazione delle indennità di buonuscita maturata fino alla data del 28 febbraio 1998 dai lavoratori dell'amministrazione postale prima del passaggio di Poste Italiane in società per azioni;
il comma 6 citato stabilisce quanto segue: «A decorrere dalla data di trasformazione dell'Ente poste italiane in società per azioni (...) al personale dipendente della società medesima spettano (...) il trattamento di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile e, per il periodo lavorativo antecedente, l'indennità di buonuscita maturata, calcolata secondo la normativa vigente prima della data di cui all'alinea del presente comma», ovvero che la prestazione debba essere calcolata sulla base dei valori retributivi utili in vigore al 28 febbraio 1998;
tenuto conto che:
nel 1998 il personale di Poste Italiane era di 186.000 unità ed oggi ha un organico di 148.000, di cui quasi la metà in servizio prima del 1998, quindi non ancora beneficiario della liquidazione di buonuscita;
nella risposta scritta pubblicata il 7 novembre 2013 all'interrogazione 4-00512 della Camera dei deputati, il Ministro in indirizzo ha dichiarato quanto segue: "Le dotazioni iniziali del Fondo si sono infatti progressivamente esaurite e, allo stato, la gestione commissariale provvede alla liquidazione dell'indennità di buonuscita attingendo dal bilancio dello Stato",
si chiede di sapere:
a quanto ammontasse la somma complessiva del fondo affidata alla gestione commissariale;
quale iniziativa il Ministro in indirizzo intenda prendere per verificare come sia stato possibile esaurire un fondo congelato al 28 febbraio 1998;
come sia possibile che la stessa gestione commissariale risulti essere in possesso di numerosi immobili su tutto il territorio nazionale, alcuni destinati anche ad attività commerciali, atteso che allo stato attuale la gestione commissariale provvede alla liquidazione delle indennità attingendo dal bilancio dello Stato.

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