POTENZA – L’acceso scontro tra Poste Italiane e i piccoli comuni ha ormai un vincitore. In attesa dell’udienza fissata per domani per comprendere le sorti dell’ufficio postale di Castelmezzano, che già aveva ottenuto la sospensiva nel corso del primo round, si può già sommariamente tracciare un bilancio.
Esultano in linea di massima gli amministratori, che dopo una lunga battaglia sono riusciti a tutelare le ragioni delle proprie comunità. Nei giorni scorsi, infatti, il Tar ha ultimato il suo compito, pubblicando le ultime sentenze relative alla vertenza. Ben 23 le comunità coinvolte dai due provvedimenti “perpetrati” da Poste Italiane. Dei 23 comuni che hanno deciso di affilare le lame e andare fino in fondo alla questione, ben 18 hanno presentato un ricorso contro il provvedimento di razionalizzazione, che prevedeva l’apertura a giorni alterni degli uffici postali. Sono 5 invece le frazioni che hanno rischiato la soppressione del presidio. Tutte alla fine uscite vincitrici. Infatti a Possidente (Avigliano), Sant’Iliario di Atella (Atella), Avigliano Scalo (Potenza) e Sant’Antonio Casalini (Bella) si aggiunge anche Sterpito di Filiano. Nessuna di queste piccole comunità è uscita sconfitta. Qualche dispiacere in più, gli amministratori l’hanno ricevuto sull’altro fronte. Castelluccio Superiore, Agromonte Mileo (Latronico), Carbone, Marsicovetere, Pergola (Marsiconuovo), Campomaggiore, Trivigno, Dragonetti e Scalera (Filiano) hanno dimostrato di essere dotati di sportelli “in attivo”. Discorso diverso per Agromonte Magnano (Latronico), Calvera, Cersosimo, Teana, Guardia Perticara, Castelgrande, Cirigliano e San Costantino di Rivello, per cui il Tar ha riconosciuto le osservazioni di Poste Italiane, non rilevando le condizioni di equilibrio economico. Nella sua disamina, il Tar ha anche individuato in almeno 20mila euro di attivo annuo la soglia oltre cui evincere “l’economicità” dell’ufficio. E sotto questo profilo, nella seconda “tranche” dei casi esaminati, non è andata bene per centri come Guardia Perticara, Castelgrande, Cirigliano e San Costantino di Rivello (in questo caso lo sportello sarà aperto soltanto un giorno a settimana). Scampato pericolo invece per le tre frazioni di Filiano (tra cui Sterpito che rischiava la chiusura), Campomaggiore e Trivigno.
La nuova del sud
03 Dic 2013
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