Antonio Catricalà |
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00516
Dati
di presentazione dell'atto
Legislatura : 17
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Seduta di annuncio : 20 del 21/05/2013
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Firmatari:
Primo firmatario: MICCOLI MARCO
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Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
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Data firma: 21/05/2013
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Cofirmatario
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Gruppo
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Data
firma
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PIAZZONI ILEANA CATHIA
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SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
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21/05/2013
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Destinatari:
Ministero destinatario :
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MINISTERO DELLO SVILUPPO
ECONOMICO
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Attuale delegato a rispondere e data
delega :
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MINISTERO DELLO SVILUPPO
ECONOMICO 21/05/2013
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Partecipanti
allo svolgimento/discussione :
RISPOSTA GOVERNO
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02/12/2013
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CATRICALA' ANTONIO
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VICE MINISTRO SVILUPPO ECONOMICO
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Fasi
iter :
RISPOSTA
PUBBLICATA IL 02/12/2013
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CONCLUSO IL
02/12/2013
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Classificazione
EUROVOC
SIGLA O DENOMINAZIONE:
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POSTE ITALIANE
SPA
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EUROVOC:
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AGGIUDICAZIONE
D'APPALTO,CONSERVAZIONE DEL POSTO DI LAVORO,CONTRATTAZIONE COLLETTIVA, DIRETTIVA COMUNITARIA, LIBERALIZZAZIONE DEL
MERCATO, POLITICA OCCUPAZIONALE
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TESTO ATTO
Atto
Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00516
Interrogazione a risposta scritta 4-00516
presentato da
MICCOLI
Marco
testo di
Martedì
21 maggio 2013, seduta n. 20
MICCOLI e PIAZZONI. — Al
Ministro dello sviluppo economico. —
Per sapere – premesso che:
da circa novant'anni operano nel mercato dei servizi postali le agenzie di recapito meglio note come imprese private di appalti postali, le quali, sino all'anno 1999, hanno operato in regime di concessione dell'allora Ministero delle poste;
successivamente al recepimento della direttiva comunitaria 97/67/CE, mediante l'emanazione del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, che poneva fine a tali concessioni, il Governo invitava le Poste italiane a stipulare accordi di collaborazione con le agenzie di recapito al fine di salvaguardare le stesse imprese e i livelli occupazionali;
tali accordi si traducevano in affidamenti di corrispondenza ordinaria e raccomandata e servizi accessori di Poste italiane prorogati sino al 2007, anno in cui con un documento sottoscritto da agenzie di recapito, Poste italiane e Ministero delle comunicazioni – meglio noto come memorandum11 dicembre 2007 – venivano definite le linee guida del processo di liberalizzazione dei servizi postali;
nell'anno 2008 Poste italiane affidava i servizi di consegna della propria corrispondenza ordinaria raccomandata e servizi accessori con appositi bandi di gara, determinando una contrazione considerevole del valore affidato alle imprese che da circa 70 milioni del 2000 si riduceva a 58 milioni nel 2008, a 40 milioni nel 2011 e infine a 28 milioni nell'ultimo bando del 2012; tale contrazione di fatturato ha comportato rilevanti riduzioni di personale nelle imprese private; solo nell'ultimo anno i livelli occupazionali a rischio ammontano a circa 2000 unità, di cui il 30 per cento già compromesse;
in alcune realtà come Roma e Napoli la dimensione del problema ha assunto livelli socialmente preoccupanti;
nel predetto memorandum si stabiliva che tra le parti sarebbero state avviate iniziative e soluzioni idonee a salvaguardare l'occupazione delle agenzie di recapito e di Poste italiane; quanto esposto si realizzava di fatto solo per Poste italiane a seguito dell'accordo sulla riorganizzazione dei servizi postali del 28 febbraio 2013 firmata con le organizzazioni sindacali in cui si scongiuravano 9000 esuberi dichiarati dalla stessa azienda;
purtroppo, per le agenzie di recapito in appalto nessun intervento sino a oggi ha garantito la tenuta dei livelli occupazionali;
nel citato accordo sulla riorganizzazione dei servizi postali del 28 febbraio 2013 veniva sottoscritto tra le parti l'apertura di un tavolo entro il mese di aprile 2013 per la discussione delle problematiche legate alla contrazione dei volumi e dei livelli occupazionali delle aziende in appalto;
a tutt'oggi nessuna trattativa nel merito si è mai instaurata, mentre aumenta lo stato di crisi economica e occupazionale delle imprese in appalto;
Poste italiane – ente a totale partecipazione statale, il cui ruolo e risultato economico assumono rilevante importanza per ciò che attiene alla responsabilità sociale del nostro Paese – chiude da diversi anni bilanci con profitti in costante crescita, che si evidenziano con il risultato di un miliardo e trentadue milioni di utile ottenuto nel 2012 –:
quali urgenti iniziative intenda adottare allo scopo di salvaguardare i duemila posti di lavoro nelle aziende degli appalti postali, anche mediante la convocazione di un tavolo di concertazione tra le parti interessate, le organizzazioni sindacali e gli organi istituzionali competenti, volto a garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. (4-00516)
da circa novant'anni operano nel mercato dei servizi postali le agenzie di recapito meglio note come imprese private di appalti postali, le quali, sino all'anno 1999, hanno operato in regime di concessione dell'allora Ministero delle poste;
successivamente al recepimento della direttiva comunitaria 97/67/CE, mediante l'emanazione del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, che poneva fine a tali concessioni, il Governo invitava le Poste italiane a stipulare accordi di collaborazione con le agenzie di recapito al fine di salvaguardare le stesse imprese e i livelli occupazionali;
tali accordi si traducevano in affidamenti di corrispondenza ordinaria e raccomandata e servizi accessori di Poste italiane prorogati sino al 2007, anno in cui con un documento sottoscritto da agenzie di recapito, Poste italiane e Ministero delle comunicazioni – meglio noto come memorandum11 dicembre 2007 – venivano definite le linee guida del processo di liberalizzazione dei servizi postali;
nell'anno 2008 Poste italiane affidava i servizi di consegna della propria corrispondenza ordinaria raccomandata e servizi accessori con appositi bandi di gara, determinando una contrazione considerevole del valore affidato alle imprese che da circa 70 milioni del 2000 si riduceva a 58 milioni nel 2008, a 40 milioni nel 2011 e infine a 28 milioni nell'ultimo bando del 2012; tale contrazione di fatturato ha comportato rilevanti riduzioni di personale nelle imprese private; solo nell'ultimo anno i livelli occupazionali a rischio ammontano a circa 2000 unità, di cui il 30 per cento già compromesse;
in alcune realtà come Roma e Napoli la dimensione del problema ha assunto livelli socialmente preoccupanti;
nel predetto memorandum si stabiliva che tra le parti sarebbero state avviate iniziative e soluzioni idonee a salvaguardare l'occupazione delle agenzie di recapito e di Poste italiane; quanto esposto si realizzava di fatto solo per Poste italiane a seguito dell'accordo sulla riorganizzazione dei servizi postali del 28 febbraio 2013 firmata con le organizzazioni sindacali in cui si scongiuravano 9000 esuberi dichiarati dalla stessa azienda;
purtroppo, per le agenzie di recapito in appalto nessun intervento sino a oggi ha garantito la tenuta dei livelli occupazionali;
nel citato accordo sulla riorganizzazione dei servizi postali del 28 febbraio 2013 veniva sottoscritto tra le parti l'apertura di un tavolo entro il mese di aprile 2013 per la discussione delle problematiche legate alla contrazione dei volumi e dei livelli occupazionali delle aziende in appalto;
a tutt'oggi nessuna trattativa nel merito si è mai instaurata, mentre aumenta lo stato di crisi economica e occupazionale delle imprese in appalto;
Poste italiane – ente a totale partecipazione statale, il cui ruolo e risultato economico assumono rilevante importanza per ciò che attiene alla responsabilità sociale del nostro Paese – chiude da diversi anni bilanci con profitti in costante crescita, che si evidenziano con il risultato di un miliardo e trentadue milioni di utile ottenuto nel 2012 –:
quali urgenti iniziative intenda adottare allo scopo di salvaguardare i duemila posti di lavoro nelle aziende degli appalti postali, anche mediante la convocazione di un tavolo di concertazione tra le parti interessate, le organizzazioni sindacali e gli organi istituzionali competenti, volto a garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. (4-00516)
RISPOSTA ATTO
Atto
Camera
Risposta scritta pubblicata Lunedì 2 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 129
4-00516
presentata da
MICCOLI Marco
Risposta scritta pubblicata Lunedì 2 dicembre 2013
nell'allegato B della seduta n. 129
4-00516
presentata da
MICCOLI Marco
Risposta. — L'atto in esame attiene alle problematiche
relative agli appalti affidati da Poste Italiane Spa ad agenzie di recapito in
materia di servizi postali.
Al riguardo si osserva che, il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato nel tempo da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto regolatorio, il grado di concorrenzialità dei mercati e la marcata evoluzione dell'esigenze della clientela verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
Poste italiane spa riferisce, in tal senso, che, nel quadro normativo di riferimento, l'elemento essenziale è rappresentato dalla direttiva postale 2008/6/CE, recepita con decreto legislativo 31 marzo 2011 n. 58, che elimina esclusività del servizio postale prima assegnata a Poste Italiane (con la sola eccezione degli atti giudiziari) e che completa il processo di progressiva liberalizzazione del mercato, già avviato con le direttive 97/67/CE e 2002/39/CE, rispettivamente recepite nell'ordinamento nazionale con decreti legislativi 22 luglio 1999, n. 261 e 23 dicembre 2003, n. 384.
Corre l'obbligo di evidenziare, altresì, il mutato contesto normativo introdotto dall'articolo 21, comma 13, del decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con legge 22 dicembre 2011 n. 214, che ha previsto l'attribuzione delle funzioni di regolamentazione e vigilanza nel settore postale all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Entrando nello specifico dell'atto in esame, ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo 261 del 1999, in attesa della completa liberalizzazione del mercato, sono stati stipulati Accordi di collaborazione tra Poste Italiane e le agenzie di recapito ex concessionarie, allora operanti sul mercato. I citati accordi, relativi agli anni 2000 e 2001, prevedevano la concessione, da parte di Poste italiane, di servizi specifici riguardanti la posta registrata, con scadenze successivamente unificate al 31 dicembre 2006.
Nell'ottica di un innalzamento degli standardqualitativi del servizio postale e di una evoluzione futura dei rapporti con le agenzie, nell'anno 2004, Poste Italiane ha affidato, su richiesta di queste ultime ed inizialmente a titolo sperimentale, anche nuove attività aggiuntive attraverso accordi integrativi.
La prosecuzione dei rapporti è risultata, tuttavia, condizionata dalla capacità delle agenzie di adeguarsi ad un nuovo profilo d'impresa, stante il processo di liberalizzazione in atto, ed al rispetto degli standard di servizio in rapporto all'evoluzione del mercato.
Poste Italiane ha realizzato, pertanto, un Albo fornitori qualificati, con requisiti di selezione coerenti con il profilo d'impresa richiamato dagli accordi integrativi e redatto con tempistiche che consentissero alle agenzie di adeguarsi ai requisiti fissati. In particolare, al fine di agevolare l'iscrizione a tale albo anche delle imprese piccole e piccolissime, sono stati fissati dei requisiti minimi di carattere tecnico/economico, consentendo la possibilità di pervenire al possesso di tali requisiti anche tramite la costituzione di consorzi stabili.
Nel giugno del 2007 si è svolta, pertanto, la prima procedura di gara (Gara 1) alla quale ha partecipato un numero esiguo di agenzie di recapito, rispetto al totale delle agenzie invitate.
Successivamente, a seguito dell'istituzione di un tavolo tecnico tra il Ministero delle comunicazioni, Poste Italiane spa e le agenzie di recapito, nel dicembre 2007, tramite un «Memorandum», si è individuato un percorso finalizzato al raggiungimento condiviso della data di liberalizzazione del mercato. È stato inoltre stabilito che Poste italiane procedesse, sino al 31 marzo 2008, alla proroga dell'affidamento delle attività in oggetto per volumi proporzionali a quelli affidati nel corrispondente periodo del 2007.
In seguito, è stata pubblicata anche la nuova procedura di gara del 2008 («Gara 2»), recependo i contenuti degli impegni assunti nel citato «Memorandum». Oltre alle attività che già hanno formato oggetto della precedente gara, sono state aggiunte nuove attività e ridefinite quelle preesistenti.
Poste italiane ha sottolineato che, a tutela degli aspetti occupazionali, in tutti i contratti derivanti dalle procedure di gara del comparto «Recapito», è stata inserita la previsione dell'obbligo dell'assunzione, a carico dell'aggiudicatario, delle maestranze precedentemente coinvolte nell'appalto, secondo quanto previsto dall'articolo 7 del Contratto collettivo nazionale del lavoro per il personale dipendente da Imprese esercenti servizi postali in appalto. È stato, altresì, previsto il divieto di subappalto al fine di evitare che le attività di servizio postale potessero essere svolte da operatori non in possesso di adeguati requisiti.
Nel corso dell'anno 2009, la società ha deciso di indire una nuova procedura di gara (Gara 3), al fine di affidare in outsourcing alcuni contratti oggetto di risoluzione per gravi inadempienze dei rispettivi aggiudicatari.
A seguito dell'espletamento delle 3 differenti procedure di gara, bandite negli anni 2007, 2008 e 2009, si è giunti, nell'anno 2011, alla scadenza degli accordi quadro pluriennali aggiudicati, per i quali Poste aveva facoltà di rinnovo per ulteriori 12 mesi.
Nell'esercizio di detta facoltà, per tale motivo, nell'anno 2012, sono risultati vigenti 34 contratti con 27 fornitori. Detti contratti sono risultati tutti avere scadenza tra giugno e settembre 2012.
Al fine di garantire la continuità del servizio, Poste italiane ha quindi avviato, nel mese di aprile 2012, una nuova procedura di gara (Gara 4).
L'Azienda ha ribadito che il ricorso all'Albo dei fornitori, al quale hanno accesso solo le imprese che possiedono determinati requisiti amministrativi, economici e tecnico-organizzativi, costituisce una garanzia per il soddisfacimento delle proprie esigenze di mercato, permettendo, al contempo, di garantire i necessari livelli di servizio alla clientela.
Con riferimento al valore degli appalti affidati da Poste italiane, la stessa società ha evidenziato che gli importi di gara sono diminuiti, dal 2007 al 2012 e rispetto alle gare precedenti, a causa del notevole decremento dei volumi complessivi di corrispondenza, con una flessione pari al 36 per cento e con conseguenti impatti anche sull'utilizzo della stessa manodopera di Poste italiane spa. Pertanto, ad avviso dell'azienda, si ribadisce che la riduzione negli anni degli importi esternalizzati è dovuta anche a varie risoluzioni contrattuali, necessarie a seguito di gravi inadempienze, con inevitabili ricadute occupazionali, peraltro non dell'entità rappresentata nell'atto in esame.
Poste italiane ha precisato anche che il numero di risorse totali, censito prima della gara 4, ammontava a 1.166 unità: di queste, n. 678 sono state impiegate nei nuovi lotti contrattualizzati con la gara 4, mentre n. 56 risorse sono state impiegate nei lotti attualmente prorogati, per un totale di n. 734 unità attualmente occupate.
Sul piano delle relazioni sindacali, l'azienda ha comunicato di aver sottoscritto, in data 28 febbraio 2013, l'accordo di riorganizzazione del settore dei servizi postali che ha introdotto un nuovo modello organizzativo volto a razionalizzare e rendere maggiormente efficienti i servizi erogati. Poste italiane ha confermato, comunque, la propria disponibilità, nella consapevolezza delle difficoltà occupazionali del settore, ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali, finalizzato ad individuare una soluzione compatibile con le esigenze organizzative e produttive.
Nel luglio 2013, infatti, si sono tenute delle riunioni nell'ambito delle quali la società ha comunicato di aver proposto un percorso per i lavoratori coinvolti nella riorganizzazione, prevedendo, per lo svolgimento di attività di recapito nelle regioni del Piemonte, Lombardia e Veneto, l'assunzione dei lavoratori con contratto a tempo determinato per un periodo di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 4 mesi per quelli provenienti da regioni diverse.
L'azienda ha evidenziato, altresì, che le aree territoriali individuate rappresentano le sedi nelle quali risulterebbe più proficuo l'utilizzo di tali risorse, non solo per un prevedibile sviluppo delle attività, ma anche, in applicazione dell'intesa nazionale del 22 maggio 2013 al fine di favorire eventuali processi di mobilità territoriale volontaria delle proprie maestranze, dalle regioni settentrionali a quelle meridionali. L'azienda ha formalizzato tale proposta alle organizzazioni sindacali nel corso dell'incontro che si è svolto in data 31 luglio 2013, anche mediante la consegna di una bozza di verbale di accordo. Tuttavia la soluzione prospettata, non ha trovato il pieno consenso di alcune organizzazioni Sindacali e ciò ha impedito la definizione di un'intesa anche con le altre Organizzazioni. In particolare, la SLC-CGIL ha ritenuto non accettabile la proposta, e ha chiesto alla società di prevedere assunzioni in ognuna delle Regioni nelle quali operavano precedentemente i lavoratori dipendenti delle Agenzie di recapito.
Poste italiane, nel prendere atto dell'impossibilità di giungere, in questa fase, alla sottoscrizione di un accordo in materia, ha sottolineato che la propria ipotesi di inserimento occupazionale, rappresenti, in ogni caso, un forte segnale di attenzione alle problematiche occupazionali, nel tentativo di coniugare le esigenze aziendali con quelle sociali.
Il Ministero dello sviluppo economico, tenendo conto della completa liberalizzazione del mercato postale e della piena autonomia organizzativa e gestionale del fornitore del servizio universale, si rende disponibile ad avviare un tavolo di incontro con le parti, al fine di individuare soluzioni tese allo sviluppo del mercato postale e prevedere azioni dirette a tutelare le piccole imprese del recapito ed i lavoratori del settore.
Da ultimo si rappresenta che l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha assicurato, per quanto di propria competenza, che, nell'istruttoria sui regolamenti per il rilascio di licenze e autorizzazioni, provvederà a valutare attentamente l'opportunità, anche alla luce dei principi della liberalizzazione del mercato, di subordinare l'abilitazione all'esercizio dei servizi postali al possesso di comprovati requisiti che assicurino la solidità, sotto il profilo tecnico ed organizzativo, delle imprese abilitate.
Il Viceministro dello sviluppo economico: Antonio Catricalà.
Al riguardo si osserva che, il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato nel tempo da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto regolatorio, il grado di concorrenzialità dei mercati e la marcata evoluzione dell'esigenze della clientela verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
Poste italiane spa riferisce, in tal senso, che, nel quadro normativo di riferimento, l'elemento essenziale è rappresentato dalla direttiva postale 2008/6/CE, recepita con decreto legislativo 31 marzo 2011 n. 58, che elimina esclusività del servizio postale prima assegnata a Poste Italiane (con la sola eccezione degli atti giudiziari) e che completa il processo di progressiva liberalizzazione del mercato, già avviato con le direttive 97/67/CE e 2002/39/CE, rispettivamente recepite nell'ordinamento nazionale con decreti legislativi 22 luglio 1999, n. 261 e 23 dicembre 2003, n. 384.
Corre l'obbligo di evidenziare, altresì, il mutato contesto normativo introdotto dall'articolo 21, comma 13, del decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con legge 22 dicembre 2011 n. 214, che ha previsto l'attribuzione delle funzioni di regolamentazione e vigilanza nel settore postale all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Entrando nello specifico dell'atto in esame, ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo 261 del 1999, in attesa della completa liberalizzazione del mercato, sono stati stipulati Accordi di collaborazione tra Poste Italiane e le agenzie di recapito ex concessionarie, allora operanti sul mercato. I citati accordi, relativi agli anni 2000 e 2001, prevedevano la concessione, da parte di Poste italiane, di servizi specifici riguardanti la posta registrata, con scadenze successivamente unificate al 31 dicembre 2006.
Nell'ottica di un innalzamento degli standardqualitativi del servizio postale e di una evoluzione futura dei rapporti con le agenzie, nell'anno 2004, Poste Italiane ha affidato, su richiesta di queste ultime ed inizialmente a titolo sperimentale, anche nuove attività aggiuntive attraverso accordi integrativi.
La prosecuzione dei rapporti è risultata, tuttavia, condizionata dalla capacità delle agenzie di adeguarsi ad un nuovo profilo d'impresa, stante il processo di liberalizzazione in atto, ed al rispetto degli standard di servizio in rapporto all'evoluzione del mercato.
Poste Italiane ha realizzato, pertanto, un Albo fornitori qualificati, con requisiti di selezione coerenti con il profilo d'impresa richiamato dagli accordi integrativi e redatto con tempistiche che consentissero alle agenzie di adeguarsi ai requisiti fissati. In particolare, al fine di agevolare l'iscrizione a tale albo anche delle imprese piccole e piccolissime, sono stati fissati dei requisiti minimi di carattere tecnico/economico, consentendo la possibilità di pervenire al possesso di tali requisiti anche tramite la costituzione di consorzi stabili.
Nel giugno del 2007 si è svolta, pertanto, la prima procedura di gara (Gara 1) alla quale ha partecipato un numero esiguo di agenzie di recapito, rispetto al totale delle agenzie invitate.
Successivamente, a seguito dell'istituzione di un tavolo tecnico tra il Ministero delle comunicazioni, Poste Italiane spa e le agenzie di recapito, nel dicembre 2007, tramite un «Memorandum», si è individuato un percorso finalizzato al raggiungimento condiviso della data di liberalizzazione del mercato. È stato inoltre stabilito che Poste italiane procedesse, sino al 31 marzo 2008, alla proroga dell'affidamento delle attività in oggetto per volumi proporzionali a quelli affidati nel corrispondente periodo del 2007.
In seguito, è stata pubblicata anche la nuova procedura di gara del 2008 («Gara 2»), recependo i contenuti degli impegni assunti nel citato «Memorandum». Oltre alle attività che già hanno formato oggetto della precedente gara, sono state aggiunte nuove attività e ridefinite quelle preesistenti.
Poste italiane ha sottolineato che, a tutela degli aspetti occupazionali, in tutti i contratti derivanti dalle procedure di gara del comparto «Recapito», è stata inserita la previsione dell'obbligo dell'assunzione, a carico dell'aggiudicatario, delle maestranze precedentemente coinvolte nell'appalto, secondo quanto previsto dall'articolo 7 del Contratto collettivo nazionale del lavoro per il personale dipendente da Imprese esercenti servizi postali in appalto. È stato, altresì, previsto il divieto di subappalto al fine di evitare che le attività di servizio postale potessero essere svolte da operatori non in possesso di adeguati requisiti.
Nel corso dell'anno 2009, la società ha deciso di indire una nuova procedura di gara (Gara 3), al fine di affidare in outsourcing alcuni contratti oggetto di risoluzione per gravi inadempienze dei rispettivi aggiudicatari.
A seguito dell'espletamento delle 3 differenti procedure di gara, bandite negli anni 2007, 2008 e 2009, si è giunti, nell'anno 2011, alla scadenza degli accordi quadro pluriennali aggiudicati, per i quali Poste aveva facoltà di rinnovo per ulteriori 12 mesi.
Nell'esercizio di detta facoltà, per tale motivo, nell'anno 2012, sono risultati vigenti 34 contratti con 27 fornitori. Detti contratti sono risultati tutti avere scadenza tra giugno e settembre 2012.
Al fine di garantire la continuità del servizio, Poste italiane ha quindi avviato, nel mese di aprile 2012, una nuova procedura di gara (Gara 4).
L'Azienda ha ribadito che il ricorso all'Albo dei fornitori, al quale hanno accesso solo le imprese che possiedono determinati requisiti amministrativi, economici e tecnico-organizzativi, costituisce una garanzia per il soddisfacimento delle proprie esigenze di mercato, permettendo, al contempo, di garantire i necessari livelli di servizio alla clientela.
Con riferimento al valore degli appalti affidati da Poste italiane, la stessa società ha evidenziato che gli importi di gara sono diminuiti, dal 2007 al 2012 e rispetto alle gare precedenti, a causa del notevole decremento dei volumi complessivi di corrispondenza, con una flessione pari al 36 per cento e con conseguenti impatti anche sull'utilizzo della stessa manodopera di Poste italiane spa. Pertanto, ad avviso dell'azienda, si ribadisce che la riduzione negli anni degli importi esternalizzati è dovuta anche a varie risoluzioni contrattuali, necessarie a seguito di gravi inadempienze, con inevitabili ricadute occupazionali, peraltro non dell'entità rappresentata nell'atto in esame.
Poste italiane ha precisato anche che il numero di risorse totali, censito prima della gara 4, ammontava a 1.166 unità: di queste, n. 678 sono state impiegate nei nuovi lotti contrattualizzati con la gara 4, mentre n. 56 risorse sono state impiegate nei lotti attualmente prorogati, per un totale di n. 734 unità attualmente occupate.
Sul piano delle relazioni sindacali, l'azienda ha comunicato di aver sottoscritto, in data 28 febbraio 2013, l'accordo di riorganizzazione del settore dei servizi postali che ha introdotto un nuovo modello organizzativo volto a razionalizzare e rendere maggiormente efficienti i servizi erogati. Poste italiane ha confermato, comunque, la propria disponibilità, nella consapevolezza delle difficoltà occupazionali del settore, ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali, finalizzato ad individuare una soluzione compatibile con le esigenze organizzative e produttive.
Nel luglio 2013, infatti, si sono tenute delle riunioni nell'ambito delle quali la società ha comunicato di aver proposto un percorso per i lavoratori coinvolti nella riorganizzazione, prevedendo, per lo svolgimento di attività di recapito nelle regioni del Piemonte, Lombardia e Veneto, l'assunzione dei lavoratori con contratto a tempo determinato per un periodo di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 4 mesi per quelli provenienti da regioni diverse.
L'azienda ha evidenziato, altresì, che le aree territoriali individuate rappresentano le sedi nelle quali risulterebbe più proficuo l'utilizzo di tali risorse, non solo per un prevedibile sviluppo delle attività, ma anche, in applicazione dell'intesa nazionale del 22 maggio 2013 al fine di favorire eventuali processi di mobilità territoriale volontaria delle proprie maestranze, dalle regioni settentrionali a quelle meridionali. L'azienda ha formalizzato tale proposta alle organizzazioni sindacali nel corso dell'incontro che si è svolto in data 31 luglio 2013, anche mediante la consegna di una bozza di verbale di accordo. Tuttavia la soluzione prospettata, non ha trovato il pieno consenso di alcune organizzazioni Sindacali e ciò ha impedito la definizione di un'intesa anche con le altre Organizzazioni. In particolare, la SLC-CGIL ha ritenuto non accettabile la proposta, e ha chiesto alla società di prevedere assunzioni in ognuna delle Regioni nelle quali operavano precedentemente i lavoratori dipendenti delle Agenzie di recapito.
Poste italiane, nel prendere atto dell'impossibilità di giungere, in questa fase, alla sottoscrizione di un accordo in materia, ha sottolineato che la propria ipotesi di inserimento occupazionale, rappresenti, in ogni caso, un forte segnale di attenzione alle problematiche occupazionali, nel tentativo di coniugare le esigenze aziendali con quelle sociali.
Il Ministero dello sviluppo economico, tenendo conto della completa liberalizzazione del mercato postale e della piena autonomia organizzativa e gestionale del fornitore del servizio universale, si rende disponibile ad avviare un tavolo di incontro con le parti, al fine di individuare soluzioni tese allo sviluppo del mercato postale e prevedere azioni dirette a tutelare le piccole imprese del recapito ed i lavoratori del settore.
Da ultimo si rappresenta che l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha assicurato, per quanto di propria competenza, che, nell'istruttoria sui regolamenti per il rilascio di licenze e autorizzazioni, provvederà a valutare attentamente l'opportunità, anche alla luce dei principi della liberalizzazione del mercato, di subordinare l'abilitazione all'esercizio dei servizi postali al possesso di comprovati requisiti che assicurino la solidità, sotto il profilo tecnico ed organizzativo, delle imprese abilitate.
Il Viceministro dello sviluppo economico: Antonio Catricalà.
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