Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-00775
Interrogazione a risposta orale 3-00775
DONATELLA ALBANO
mercoledì 5 marzo 2014, seduta n.201
mercoledì 5 marzo 2014, seduta n.201
ALBANO, CALEO - Al Ministro
dello sviluppo economico - Premesso che:
dalle notizie riportate dai giornali
degli ultimi giorni sarebbero a rischio di chiusura o di rimodulazione degli
orari di apertura 41 uffici postali distribuiti su tutto il territorio della
Regione Liguria;
il decreto ministeriale del 7 ottobre
del 2008 recante disposizione sui "Criteri di distribuzione dei punti di
accesso alla rete postale pubblica" varato dall'allora ministro Scajola
effettua una razionalizzazione specifica della rete degli uffici postali
adottando il criterio della distanza massima di accessibilità al servizio,
espressa in chilometri percorsi dall'utente per recarsi al punto di accesso più
vicino, per popolazione residente;
la società Poste Italiane SpA
fornisce, oltre alla distribuzione della posta cartacea, ulteriori servizi di
sportello quali il pagamento dei bollettini, l'erogazione dei libretti di
risparmio, l'erogazione dei prestiti, l'accensione di mutui o semplicemente i
versamenti o i prelievi di denaro o di serviziobancomat, anche in comuni
sprovvisti di presidi bancari;
considerato che:
i criteri di razionalizzazione
adottati riducono a meri numeri commerciali, quegli uffici o sportelli postali
cosiddetti periferici che, invece, rappresentano il simbolo del presidio del
servizio pubblico e della presenza dello Stato;
la rete degli uffici postali anche se
aperti solo tre giorni alla settimana su sei garantiscono per gli abitanti dei
Comuni più piccoli e dell'entroterra la possibilità di eseguire operazioni di
transizione di denaro, soprattutto se in esso non sono presenti sportelli
bancari. La loro chiusura comporterebbe, quindi, un grave disagio, non solo
alla popolazione residente ma sopratutto agli operatori commerciali e turistici
e a tutto l'indotto, in particolar modo nel periodo estivo;
il Dipartimento per lo sviluppo e la
coesione economica del Ministero dell'economia e delle finanze, ha attivato una
serie di progetti territoriali - riuniti sotto la denominazione 'Strategia Aree
interne' - rivolta a quelle aree del Paese che hanno subito una riduzione demografica
al fine di promuovere il recupero demografico e lo sviluppo territoriale
mediante il miglioramento di servizi di base (tra i quali rientrano sicuramente
gli uffici postali). Appare in controtendenza con le politiche nazionali la
proposta di chiusura di 23 uffici postali per i piccoli centri liguri
dell'entroterra;
tenuto conto che nella realtà ligure
si trovano numerosi Comuni costieri e montani nei quali la popolazione è
fluttuante e raggiunge numeri significativi nel periodo estivo e pertanto
risulta necessario garantire il "servizio universale",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non
ritenga opportuno rivedere le disposizioni del citato decreto ministeriale del
7 ottobre del 2008 non in base alla quantità della clientela e alla
raggiungibilità al servizio, espressa in chilometri da percorrere, ma in base
ai seguenti aspetti: accessibilità del servizio postale; caratteristiche
geomorfologiche del territorio (piccole frazioni sparse su un'area comunale
vasta e spesso impervia; trasporto pubblico a volte scarso; che nei mesi
invernali subisce ulteriori contrazioni e rende ancora più difficile percorrere
i 3 km di distanza massima prevista); aspetti reddituali dei residenti (per la
maggior parte persone anziane con pensione minima che non possiedono mezzi
propri);
in considerazione della difficile
situazione dei comuni costieri e dell'entroterra e delle politiche nazionali
messe in atto per favorire il ripopolamento, se non ritenga necessario
prevedere per i Comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei Comuni
montani il divieto di chiusura degli uffici, facendo salvi i casi in cui siano
resi disponibili per gli utenti ivi residenti servizi innovativi e sostitutivi,
come ad esempio un presidio mobile multifunzionale sul modello dello
"sportello amico", che dovranno essere erogati a prezzi accessibili
all'utenza utilizzando, se necessario, l'apposito fondo di compensazione
gestito dal Ministero delle comunicazioni;
se non ritenga opportuno introdurre,
in aggiunta ai vigenti criteri di distribuzione degli uffici postali previsti
dal citato decreto ministeriale, l'obbligo per Poste Italiane di
comunicare ai Sindaci, con congruo anticipo, la propria intenzione di procedere
alla chiusura e/o rimodulazione oraria di uffici presenti nei rispettivi
Comuni, anche al fine di tenere conto delle specifiche esigenze della
popolazione locale.
(3-00775)
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