giovedì 17 maggio 2012

Disservizi postali nella penisola sorrentina.Interrogazione del Sen. Raffaele Lauro al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze

Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-02851 presentata da RAFFAELE LAURO martedì 15 maggio 2012, seduta n.722 LAURO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze - Premesso che, a quanto risulta all'interrogante: l'entità dei disservizi postali nella penisola sorrentina ha raggiunto un livello intollerabile, con gravissimi danni alla vita civile dei cittadini, all'attività dei professionisti, alla normale funzionalità delle amministrazioni locali e, aspetto non secondario, all'economia di uno dei comparti turistici più preziosi della Campania e dell'intero Paese; gli uffici postali sono divenuti una sorta di "supermercato", dove è possibile comprare di tutto: libri, prodotti musicali ed anche elettrodomestici, questi ultimi senza necessità di esposizione, perché acquistabili mediante cataloghi distribuiti ai "clienti" (più che utenti); nei locali, ove si accedeva per ritirare o spedire plichi postali o per effettuare pagamenti (a mezzo vaglia o conto corrente), od incassare rimesse attraverso il servizio postate, si effettuano, oggi, vere e proprie operazioni bancarie, anche di prestiti, ben propagandate attraverso apposita pubblicità; a fronte di tutto ciò, l'insostenibilità della situazione attuale è desumibile dai seguenti dati: una qualsiasi lettera non giunge al destinatario prima di una settimana; ancor più drammatico è il recapito dei telegrammi, i quali impiegano fino a 15 giorni per essere recapitati; le cartoline di ritorno delle raccomandate giungono dopo 15-20 giorni, persino quelle del servizio giudiziario, per cui spesso non si è in condizioni di dare prova della notifica; le tariffe sono rimaste pressoché le stesse, se non aumentate, e l'organizzazione è programmata, spesso, in modo da evitate i presupposti di un reclamo: il francobollo non viene annullato, privando il destinatario della possibilità di conoscere la data di spedizione e poco interessa a Poste italiane SpA che quel francobollo possa essere riutilizzato; la posta viene distribuita ogni settimana; la maggior parte della posta ordinaria non viene bollata, per cui non si può reclamare per il ritardo; le lettere con i bollettini di pagamento del telefono, dell'energia elettrica e dell'acqua giungono, sistematicamente, in ritardo e si deve lottare con gli enti erogatori per non pagare la mora per il ritardato pagamento. Quando, addirittura, le bollette non giungono affatto a destinazione; i postini sono cambiati ed i nuovi non conoscono bene i recapiti, per cui o depositano la corrispondenza negli androni dei palazzi o la respingono perché sconosciuta; considerato che: la trasformazione delle Poste in un'azienda multiservizi potrebbe essere accettata, se il servizio originario, cioè quello postale, fosse svolto almeno con la medesima efficienza e diligenza del passato (una volta, se un recapito postale di posta ordinaria avveniva oltre i termini congrui, tre o quattro giorni, si poteva reclamare e se ciò avveniva per espressi o raccomandate le conseguenze erano molto serie per i responsabili); l'intero sistema deve essere riequilibrato, in quanto i compiti postali sono divenuti una mera attività commerciale, nella quale si cerca di risparmiare, poco importando a Poste italiane SpA, se tutto il servizio non è più conforme agli scopi istituzionali, si chiede di sapere quali interventi immediati di competenza il Governo intenda porre in essere, presso i vertici di Poste italiane SpA, per rimuovere questa situazione di allarmante inefficienza dei servizi postali nella penisola sorrentina, che presto, se non rimossa, spingerà l'utenza a promuovere una class action contro la società, con richiesta di risarcimento dei danni, provocati all'intera economia turistica della zona. (3-02851)

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