martedì 22 maggio 2012

Interrogazione sulle case delle Poste Italiane di Via Giulia a Trieste

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-16174 presentata da ETTORE ROSATO lunedì 21 maggio 2012, seduta n.635 ROSATO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: Poste italiane spa è proprietaria a Trieste di alcuni stabili in via Giulia, i quali vengono poi posti in locazione; il complesso di case è stato costruito nel 1989 in base ad un modello nazionale che non risponde alle peculiarità climatiche della città di Trieste esposta a raffiche di vento in particolare da nord-est; sono sorti innumerevoli problemi in questi appartamenti quali infiltrazioni d'acqua e gli infissi che non erano in grado di reggere alle raffiche di vento; la stessa USL in una relazione dell'11 marzo 2003 segnalava che «le superfici finestrate dell'alloggio, ed in particolare quelle più esposte al vento, risultano essere inefficaci ad evitare infiltrazioni di aria fredda all'interno degli ambienti, risultando di fatto permeabili all'aria [...] non garantendo, quindi, un sufficiente "taglio termico". Nell'arco delle 24 ore monitorate, nonostante la presenza di un impianto autonomo di riscaldamento, le temperature rilevate sono rimaste quasi sempre al di sotto del livello di standard di comfort tecnico»; a seguito di ciò, alcuni conduttori dei contratti di locazione hanno deciso, nell'autunno 2010, di sostituire finestre e infissi nuovi in alluminio, e pertanto hanno avviato la richiesta dell'autorizzazione a Poste italiane spa; dopo alcuni mesi dalle richieste di autorizzazione, per le vie brevi è stato garantito che l'autorizzazione sarebbe giunta; i conduttori hanno, a loro spese, dato avvio ai lavori prima che giungesse il periodo invernale, quindi, hanno provveduto a pagare i lavori entro il 31 dicembre 2010 così da poter usufruire delle agevolazioni fiscali previste; la sostituzione degli infissi e dei serramenti non ha comportato oneri per l'azienda, avrebbe consentito a quelle famiglie di vivere in ambienti più confortevoli e di diminuire i consumi per il riscaldamento degli appartamenti, ed inoltre, ha aumentato il valore dell'immobile di proprietà di Poste italiane spa; a distanza di un anno l'autorizzazione non era ancora pervenuta, e, dopo alcuni solleciti, è stato inviato un documento dal quale si evince che l'autorizzazione non sarebbe stata concessa in quanto i nuovi infissi «erano di un materiale diverso»; infatti, stando a quanto detto da Poste italiane spa, gli infissi dovevano essere in ferro nonostante gli altri materiali offrano maggiori garanzie di resa in termini di tenuta ed isolamento termico e richiedano minori oneri di manutenzione; ad oggi comunque non è ancora stata notificata alcuna comunicazione ufficiale di Poste italiane di non concessione dell'autorizzazione; si concorda che Poste italiane spa è una società a totale partecipazione pubblica -: se, visto che nel caso specifico i lavori hanno valorizzato il patrimonio immobiliare dell'Azienda e che sono stati necessari per il raggiungimento del comfort termico, i Ministri interrogati non ritengano di dover intervenire presso Poste italiane spa per sollecitare la concessione dell'autorizzazione dei lavori svolti così da sanarli e metterli al riparo da qualsivoglia tipo di contestazione; se i Ministri interrogati non ritengano di dover intervenire affinché nel caso di sostituzione di infissi, vengano privilegiati materiali che consentono una resa termica migliore, come l'alluminio, anziché i materiali classici, come richiesto nel caso esposto. (4-16174)

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