Il leader Russo D'Auria: "Bisogna uscire dal recinto dello scioperetto e coinvolgere il territorio"
Il Faro on line - “Non è con uno scioperetto quà e là di qualche ora che si risolvono i problemi. Oggi i lavoratori non hanno il coraggio di difendere veramente il pane per i propri figli”. La dichiarazione choc è del leader di Gil (Gruppo indipendente libero per Fiumicino) Mario Russo D'Auria. Destinatari sono i lavoratori sel comparto meccanizzazione delle Poste, giudicati in esubero da nuovo gestore dei servizi. “So bene di dire una cosa forte, ma questa nostra società ha bisogno di una scossa. Abbiamo già visto altri lavoratori chiusi nei loro recinti di protesta fare la fine del topo. Bisogna uscire allo scoperto, coinvolgere le associazioni del territorio, i politici, il Comune. Bisogna avere la capacità di andarseli a cercare uno per uno, e creare un fronte comune d'impegno per salvare la situazione. Altrimenti è solo tempo perso”.
L'analisi di Russo D'Auria è lucida e al contempo spietata. “E gran parte della colpa di ciò che sta accadendo è dei sindacati. Cosa stanno facendo? Promettono un interessamento che non arriva, organizzano scioperi che la maggior parte delle volte vanno a toccare quel poco di stipendio che è rimasto. Non invoco l'unità sindacale, ma l'unità dgli uomini. Uomini e lavoratori, non di serie A o di serie B. Ma spetta agli uomini fare delle scelte, e scrollarsi di dosso chi non li ha saputi garantire, scrollarsi di dosso l'apatia che arriva quando in agonia si aspetta la fine. E chi con loro sta facendo questa battaglia. Primo obiettivo deve essere allargare le truppe, creare interesse, fare sinergia. Poi arriverà il tavolo delle trattative. Al contrario – e lo stiamo vedendo – troveremo solo cinica indifferenza”.
Angelo Perfetti
18 settembre 2013
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