Mario Petitto - Segr.Gen. SLP/CISL |
"Privatizzare oggi Poste Vita
significa privare l'azienda postale di circa il 50% dei ricavi con la conseguenza del dissesto economico e di una ecatombe occupazionale con la perdita di oltre trenta mila posti di lavoro. Sarebbe una scelta devastante per l'azienda postale e per il Paese". Lo afferma in una nota il segretario generale della Cisl Poste, Mario Petitto, sottolineando che "ogni qualvolta si parla di privatizzazioni in questo paese, le Poste finiscono sempre in mezzo alla discussione". Ma se "tutti parlano di quanto si può ricavare dalla vendita del Bancoposta o di Poste Vita", "nessuno riflette che senza uno di questi asset l'azienda postale muore". "Oggi - aggiunge - Poste Italiane sono considerate uno dei migliori operatori postali del mondo grazie allo sviluppo di attività diversificate come la finanza, le assicurazioni, la telefonia mobile, i servizi informatici, la logistica e il recapito. Non capiamo quindi perché, mentre gli Operatori postali stranieri cercano di copiare il nostro modello, il Governo italiano pensa a distruggere quello che di buono abbiamo creato in 15 anni di durissime ristrutturazioni. Non capiamo se si tratta di masochismo nazionale o di favoreggiamento verso le grandi lobbies che come avvoltoi aspettano di piombare sul business postale".
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