domenica 21 aprile 2013
Rischio pignoramenti conti correnti dei pensionati
InfoOggi
CRONACA
22/04/2013, 07:30 A CURA DI REDAZIONE
RESPONSABILE CATEGORIA: SERENA CASU
ROMA, 22 APRILE 2013 - Nella giornata del 16 aprile scorso ho fatto presentare una interrogazione al Senato della Repubblica e rivolta ai Ministri dell’Economia e del Lavoro per far presente il grave problema sui pignoramenti dei conti correnti dei pensionati e successivamente, nella stessa giornata, è stata fatta oggetto di attento esame da altri rappresentanti legislativi che subito dopo a distanza di poche ore hanno presentato una interrogazione alla Camera e una mozione al Senato da parte di tutto il Gruppo della Lega Nord e Autonomie.
L'articolo 72-ter del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973, introdotto dal decreto-legge n. 16 del 2012 con l'obiettivo di modificare i limiti di pignorabilità da parte dei concessionari della riscossione, ha previsto che il creditore o l'agente della riscossione possa procedere al pignoramento di stipendi, salari o altre indennità relative al rapporto di lavoro o dovute a causa del licenziamento nella misura di un decimo per importi fino a 2.500 euro e un settimo per importi da 2.500 a 5.000 euro, mentre, per quanto riguarda gli importi superiori, il prelievo operato dal pignoramento esattoriale ritorna a configurarsi con quello previsto dalla normativa previgente nella misura di un quinto.
Malgrado la riformulazione della norma, sussiste il rischio che il creditore o il concessionario della riscossione aggredisca direttamente l'intera capienza del conto corrente del debitore, piuttosto che avviare una procedura coattiva di pignoramento dello stipendio o della pensione dello stesso, aggirando nei fatti i limiti di pignorabilità introdotti dal legislatore.
Nei fatti il creditore o concessionario della riscossione può aggredire tutti i risparmi di precedenti mensilità presenti sul conto corrente del pensionato o del lavoratore, bloccando anche le somme che confluiscono nel conto corrente fino alla data dell'udienza di assegnazione.
L'attuale configurazione della norma, permettendo l'aggressione dell'intera capienza dei conti correnti dei debitori, lavoratori e pensionati già vessati e spesso in oggettive difficoltà economiche, permette che costoro rimangano privi di tutela e di qualsivoglia garanzia economica.
Anche Equitalia ci mette la sua: negli scorsi giorni, ha dichiarato alla redazione di un noto giornale che, in assenza di nuove regole, essa continuerà a pignorare il 100% dei conti correnti dei pensionati morosi, a meno che questi non diano prova che sul conto affluiscano solo i redditi previdenziali. Una prova davvero impossibile e che, comunque, crea una situazione di disparità (incostituzionale) con i pensionati che percepiscono anche redditi di altra natura.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, in audizione alla Commissione speciale della Camera, ammette che il problema del pignoramento degli stipendi sta diventando serio e chiede la revisione della attuale normativa introdotta con il decreto “Salva Italia” , nello stesso momento l’amministrazione fiscale – dal medesimo Befera diretta – continua a utilizzare l’anagrafe tributaria per stanare i conti correnti dei pensionati ed effettuare il pignoramento di tutta la pensione.
E’ doveroso, inoltre, sottolineare come Equitalia abbia una corsia preferenziale per accedere allo strumento del pignoramento presso terzi sui conti correnti bancari e postali rispetto agli altri creditori. Il concessionario della riscossione può, infatti, avvalersi delle disposizioni ex articolo 72-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973 e ordinare direttamente all'istituto bancario o all'ente Poste italiane il pagamento di una somma in denaro senza la necessità di una preventiva citazione in giudizio.
in un momento drammatico come quello che sta attraversando l'Italia, colpita dalla grave crisi economica finanziaria, l'obiettivo primario deve essere la tutela di quel sistema di garanzia che si fonda sul rispetto dei principi e valori che rappresentano il motore di un Paese civile. Non è più tollerabile che siano violati i fondamentali diritti dei cittadini, primo tra tutti la possibilità di condurre una vita dignitosa,
Nelle interrogazioni al Senato e alla Camera e nella mozione si chiede di impegnare il Governo a prevedere in tempi rapidi, attraverso l'utilizzo della normativa d'urgenza, azioni di competenza finalizzate all'abrogazione della lettera c), comma 2, art. 12 del decreto-legge n. 201 del 2011.
Il Segretario Generale FILP/Conf. Lavoratori
Giuseppe Giordano
L'ufficio postale arriva a casa con il servizio "Posteitaliane per te"
SASSARI. Posteitaliane per te è la nuova gamma di servizi a domicilio offerta da Poste Italiane. Con il nuovo strumento, privati, professionisti e aziende hanno la possibilità di fruire di servizi postali e finanziari nel proprio domicilio o nella propria sede di lavoro. La visita del portalettere può essere concordata scegliendo la fascia oraria pomeridiana più comoda dal lunedì al venerdì dalle 14 fino alle ore 20 e il sabato mattina. Nella provincia di Sassari il servizio è disponibile nel capoluogo e ad Alghero. I servizi a domicilio di Posteitaliane per te garantiscono risparmio e il servizio non comporta costi aggiuntivi.
Con Posteitaliane per te è possibile: pagare i bollettini di conto corrente premarcati (telefonia, multe, utenze domestiche) contrassegnati con il nr 896, rivolgendosi direttamente al portalettere durante il giro di recapito oppure telefonando al numero verde 803.160, per richiedere la visita a domicilio di un incaricato. Il pagamento può essere effettuato con carta Postamat, con Postepay e con tutti i Bancomat del circuito internazionale Maestro. Il costo del servizio è di 1€.
È possibile spedire, comodamente dal proprio domicilio, posta fino a 5 kg. Il servizio è previsto sia per la posta registrata (Posta Raccomandata, Assicurata, Atti Giudiziari) sia per la non registrata (posta prioritaria, posta commerciale, prodotti per l’editoria). Nel caso di plichi fino a 2 Kg si puòconcordare per il ritiro una frequenza prestabilita (giornaliera, giorni alterni) o “a chiamata”. Si acquista un carnet da utilizzare entro 1 anno. Nel caso di ritiro “a Chiamata” la prenotazione deve essere effettuato con un preavviso di 24h chiamando il numero verde 803.160. Con Posta Free è possibile acquistare a domicilio delle confezioni preaffrancate, valide per un anno, e, senza ulteriori costi, prenotare il ritiro a domicilio dei plichi da spedire.
Con Posteitaliane per te si può richiedere a domicilio anche l’attivazione dei servizi di consegna personalizzati della corrispondenza: Seguimi (consente di ricevere tutta la corrispondenza al nuovo recapito anche se inviata al vecchio indirizzo), Aspettami ( per richiedere la custodia della corrispondenza non a firma e di riceverla in un giorno concordato), Dimmiquando ( per ricevere Raccomandate e Assicurate nel giorno della settimana desiderato), Chiamami ( per richiedere il recapito della raccomandata o assicurata non potuta consegnare dal portalettere per assenza del destinatario).
Lunedì 22 aprile 2013
Sassari Notizie
INIZIATIVA FILP SUI CONTI CORRENTI DEI PENSIONATI
Nella giornata del 16 aprile scorso il Segretario Generale FILP, Giuseppe Giordano ha fatto presentare una interrogazione al Senato della Repubblica e rivolta ai Ministri dell’Economia e delle Finanze e al Lavoro e Politiche Sociali per far presente il grave disagio sociale con i pignoramenti dei conti correnti dei pensionati. Successivamente, nella stessa giornata, l’interrogazione è stata fatta oggetto di attento esame da rappresentanti legislativi che hanno presentato una interrogazione alla Camera e una mozione al Senato da parte di tutto il Gruppo della Lega Nord e Autonomie.
giovedì 18 aprile 2013
Iniziativa del Segretario Generale della Organizzazione Sindacale FILP con l'interrogazione al Senato sul Centro di Meccanizzazione Postale di Brescia. L’interrogazione è rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico per valutare positivamente un’eventuale rimodulazione del Centro Postale di Brescia in Specializzato per una corretta funzionalità, considerata l’enorme quantità di corrispondenza in una zona di forte insediamento industriale dove la puntualità del recapito è un valore aggiunto all’attività dell’imprenditoria locale.
C.M.P. Brescia |
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-00084
presentata daInterrogazione a risposta scritta 4-00084
ALDO DI BIAGIO
martedì 16 aprile 2013, seduta n.013
martedì 16 aprile 2013, seduta n.013
DI BIAGIO - Al Ministro dello sviluppo economico - Premesso che:
l'accordo tra le organizzazioni sindacali firmatarie di contratto e la società Poste Italiane SpA sulla nuova organizzazione nazionale dei servizi postali del 28 febbraio 2013, confermato il 5 aprile 2013, prevede l'evoluzione dei nodi logistici nazionali, riducendo i 21 centri di meccanizzazione postali (CMP) a 10 CMP multiprodotto, 6 CMP specializzati e 7 centri prioritari;
Segretario Generale FILP Giuseppe Giordano |
l'accordo prevede la trasformazione del CMP di Brescia da ex centro primario a semplice centro prioritario come presidio logistico per prodotto da extrabacino, con la riduzione di 162 unità di personale rispetto alle 315 unità attualmente applicate;
il CMP di Brescia lavora la corrispondenza di tutto il territorio della propria provincia e quelle di Bergamo, Cremona e Mantova con una media giornaliera di 685.000 volumi meccanizzati, di cui 603.000 su impianti SIACS (sistema integrato di accumulo, codifica e smistamento) 82.000 su CFSM (compact flat sorting machine), tra cui 32.000 di posta registrata (raccomandate) e 76.000 attraverso il sistema della video codifica;
il CMP di Brescia riceve giornalmente 238 quintali di corrispondenza accettata di cui 49 di posta commerciale, attraverso l'ufficio grandi utenti, sportello avanzato, uffici postali, transit point e vuotatura cassette;
nell'accordo è previsto che tutta la corrispondenza di Brescia verrà avviata al centro di meccanizzazione postale di Milano Roserio per la lavorazione e rinviata a Brescia con dispacci etichettati e già divisa per zona al momento della consegna al portalettere;
tutta la corrispondenza lavorata dal CMP di Milano Roserio deve arrivare a Brescia su trasporto stradale verso le prime ore della notte per avere la possibilità di effettuare la successiva lavorazione di smistamento e carico dei dispacci sui mezzi diretti ai centri di recapito della provincia di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova;
il collegamento stradale di 102 chilometri tra via Cristina Belgioioso dove ha sede il CMP Roserio di Milano e via Dalmazia dove si trova il CMP di Brescia avviene attraverso l'autostrada A4 e attualmente questa autostrada non sempre garantisce il percorso entro il tempo di 70 o 80 minuti a causa dell'intenso traffico e, d'altra parte, l'apertura della nuova bretella autostradale per il collegamento diretto tra Milano e Brescia è prevista per la fine del 2013, come comunicato dalla società di progetto Brebemi SpA;
con l'arrivo di tutta la corrispondenza di Brescia l'organico del Milano CMP Roserio aumenterà di 93 unità, con una futura consistenza di 884 unità di personale, e diventerà un centro di impianti e lavorazioni di elevatissima portata. In ragione di tale elevato flusso di operatività, il verificarsi di anomalie, quali un eventuale black out o una piccola anomalia temporanea sui circuiti elettronici o nei programmi dei computer determinerebbe danni devastanti nei giorni successivi con grave ritardo per la consegna della corrispondenza,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda avviare, nei limiti delle proprie competenze, al fine di evitare che la funzionalità e l'operatività del centro di meccanizzazione postale di Brescia sia garantita a tutela dell'utenza, evitando la dismissione degli impianti meccanizzati e automatizzati attualmente esistenti nel centro e tutelando i livelli occupazionali dello stesso;
quali iniziative di competenza intenda avviare al fine di garantire il supporto al CMP di Milano Roserio in caso di criticità e anomalie operative;
se ritenga di valutare positivamente un'eventuale rimodulazione del centro postale di Brescia in CMP specializzato per una corretta funzionalità, considerata l'enorme quantità di corrispondenza in una zona di forte insediamento industriale dove la puntualità del recapito è un valore aggiunto all'attività dell'imprenditoria locale.
domenica 14 aprile 2013
La fine delle banconote da 500 euro e da 200 euro
Le disposizioni del medesimo si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2014.
Con un provvedimento del 3 aprile 2013 la Banca d’Italia ha fornito indicazioni in merito all’adeguata verifica della clientela per le Banche, le Poste Italiane spa, istituti di moneta elettronica, SGR, SICAV, società fiduciarie, agenti di cambio, mediatori creditizi etc.
La Banca d’Italia, a pagina 27del provvedimento, sezione V dal titolo “Operatività con banconote di grosso taglio”, sottolinea che l’utilizzo di banconote di grosso taglio, intendendo per tali quelle da 500 e da 200 euro, presenta un maggior rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, in quanto agevola il trasferimento di importi elevati di contante rispetto alle banconote di taglio minore, favorendo le transazioni finanziarie non tracciabili.
Nel caso quindi di operazioni di deposito, di prelievo, di pagamento e di qualsiasi altra operazione con utilizzo di banconote da 500 e 200 euro per importi superiori ai 2.500 euro (indipendentemente dal fatto che l’operazione preveda oltre tale importo l’utilizzo di altri tagli; ad esempio un versamento (o prelevamento) di 3.500 euro con 5 banconote da 500 euro, due banconote da 200 euro e 12 banconote da 50 euro, le banconote di “grosso taglio” superano i 2.500 euro) i destinatari del provvedimento debbono effettuare specifici approfondimenti, anche con il cliente, al fine di verificare le ragioni alla base di tale operatività che consentano di escludere la connessione delle operazioni stesse con fenomeni di riciclaggio e, in mancanza di ragionevoli motivazioni i destinatari si astengono dall’effettuare l’operazione e/o dalla prosecuzione del rapporto continuativo già in essere e valutano se inviare una segnalazione di operazione sospetta.
Ai sensi di quanto disposto dalla parte settima del provvedimento, le disposizioni del medesimo si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2014.
Visualizza il provvedimento utilizzando il seguente link.
Domenica 14 aprile 2013
Targatocn.it
Quotidiano della provincia di Cuneo
Soluzioni nella buca delle lettere
Dopo l’accordo nazionale, che ha evitato il 30 per cento dei tagli previsti da Poste italiane, c’è grande attesa per il tavolo regionale di metà aprile, sul quale si giocheranno anche le carte dei nostri postini
Con oltre un milione di euro di utile netto consolidato Poste italiane si merita il plauso di riviste prestigiose come Fortune e si conferma al quarto posto nella classifica mondiale delle aziende di categoria. Ma a quale prezzo?
Nella nostra regione è previsto il taglio di 92 portalettere, negli ultimi due anni sono stati chiusi nove uffici su 77 e dei 68 rimasti aperti 19 sono già stati razionalizzati. E’ razionalizzazione, infatti, la parola d’ordine, ma l’obiettivo resta sempre quello di non penalizzare gli utenti. Almeno non troppo.
Percorso obbligato
“Abbiamo appena firmato - spiega Domenico La Rocca, neoeletto segretario regionale di Slp Cisl - un accordo a livello nazionale. Possiamo dire che si tratta di un buon accordo di crisi, dato che abbiamo ridotto del 30 per cento i tagli previsti dall’azienda, cercando di mettere un freno anche ai risvolti peggiori di una riorganizzazione che comunque è un percorso obbligato”.
Il primo passo è “sistemare le eccedenze, le scorte. Non si parla di esuberi. Insomma, nessuno verrà mandato via. Alcuni, secondo quanto previsto dall’articolo 4 della legge Fornero, andranno in prepensionamento, quattro anni prima del previsto, altri saranno sportellizzati. Questo è possibile anche grazie al fatto che il livello d’istruzione si è alzato, soprattutto tra i più giovani”. Portalettere con la laurea in tasca. Per altre 17 persone si pensa all’utilizzo nel settore Servizi speciali.
Mercato da riconquistare
“Dobbiamo riprenderci il mercato dei pacchetti fino a tre chili. Soprattutto i ragazzi utilizzano molto questo tipo di corrispondenza, perché fanno acquisti su Internet. Oggi la concorrenza si è rafforzata e Poste deve tornare a occuparsi di un settore che ha trascurato troppo”.
Ovviamente, dovrà migliorare la produttività “Soltanto migliorando l’operatività potrà essere garantito il servizio agli utenti. Le zone di recapito, infatti, saranno tagliate, ma in tutti i paesi sarà garantita la consegna giornaliera della posta, anche in montagna. I portalettere, infatti, dovranno gestire zone di recapito più estese e, quindi, dovrà essere distribuita loro la posta in anticipo per dar loro più tempo per la consegna”.
Trattativa in corso
Dopo l’accordo nazionale, quindi, c’è grande attesa per il tavolo regionale previsto entro la metà di aprile. “Poste italiane ha proposto soluzioni, ma saremo noi a dire dove e come si possono fare i tagli. Non deve piovere tutto dall’alto. Il tavolo nazionale ha definito gli assetti, con la trattativa locale cercheremo di valutare le soluzioni migliori per il nostro territorio. Come sindacati, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, nell’interesse del mantenimento dei posti di lavoro e della garanzia di uno stipendio a fine mese”.
ilFriuli.it
Maria Ludovica Schinko
13 aprile 2013
NASCE ''POSTEITALIANE PER TE'' SERVIZI A DOMICILIO COMODI E ''SU MISURA''
Poste Italiane è ancora più vicina ai cittadini con “Posteitaliane per te”, la nuova gamma di servizi a domicilio, per rendere sempre più comode e semplici le operazioni di: pagamento bollettini premarcati 896, le spedizioni di corrispondenza e pacchi, il ricevimento di posta registrata, e l'acquisto di prodotti a catalogo.
Con “Posteitaliane per te” è infatti attivo l’innovativo servizio che consente di prenotare il pagamento dei bollettini premarcati di tipo 896 ed effettuarlo direttamente dalla propria abitazione o dall’ufficio, senza doversi recare all’ufficio postale, utilizzando Postamat o carta Postepay senza alcun costo aggiuntivo.
E’ anche prevista la spedizione di corrispondenza e pacchi, l’attivazione dei servizi di consegna personalizzata e l’acquisto dei prodotti a catalogo Posteshop.
Inoltre, il cliente può ricevere direttamente al domicilio la Sim PosteMobile, prenotandola al Servizio Clienti PosteMobile chiamando il numero 160 o richiedendo il contatto tramite sito PosteMobile.it
Grazie al “postino telematico”, dotato di palmare, Pos e stampante, il cittadino potrà tramite il call center prenotare il servizio “Posteitaliane per te” e scegliere personalmente l’ora, il giorno e il luogo in cui si verrà raggiunti dal portalettere per eseguire i pagamenti nella fascia oraria pomeridiana dal lunedì al venerdì dalle ore 14,00 alle ore 20,00, e il sabato mattina dalle ore 8,00 alle ore 14,00.
Sarà sempre il postino telematico a consegnare a casa del cliente la Sim PosteMobile acquistata tramite Servizio Clienti.
Tutti questi servizi non comportano alcun aggravio: il cliente pagherà al portalettere esclusivamente il costo del servizio richiesto, senza alcun sovrapprezzo o commissione.
Il servizio “Posteitaliane per te” è attivo nei comuni di Imperia, Sanremo, Savona, La Spezia e Genova.
“L’obiettivo di Poste Italiane – spiega il Responsabile dell’Area Logistica Nordovest Antonio Cuzzocrea – è offrire ad un mercato sempre più esigente e diversificato una vasta gamma di servizi personalizzati, evoluti, studiati sulle esigenze del singolo cliente che sempre più spesso desidera poter scegliere i tempi e le modalità per eseguire transazioni finanziare in sicurezza, pagare le utenze, o effettuare servizi postali. Con PosteItaliane per te – prosegue Cuzzocrea – abbiamo voluto ancora una volta offrire un servizio innovativo per semplificare la vita di tutti i giorni”.
Per prenotare il servizio a domicilio e fissare un appuntamento basterà chiamare da rete fissa il numero verde 803.160 (scegliendo l’opzione “Servizi a domicilio”, all’interno delle voci Servizi postali, Servizi finanziari o Posteshop) .
Con “Posteitaliane per te” è infatti attivo l’innovativo servizio che consente di prenotare il pagamento dei bollettini premarcati di tipo 896 ed effettuarlo direttamente dalla propria abitazione o dall’ufficio, senza doversi recare all’ufficio postale, utilizzando Postamat o carta Postepay senza alcun costo aggiuntivo.
E’ anche prevista la spedizione di corrispondenza e pacchi, l’attivazione dei servizi di consegna personalizzata e l’acquisto dei prodotti a catalogo Posteshop.
Inoltre, il cliente può ricevere direttamente al domicilio la Sim PosteMobile, prenotandola al Servizio Clienti PosteMobile chiamando il numero 160 o richiedendo il contatto tramite sito PosteMobile.it
Grazie al “postino telematico”, dotato di palmare, Pos e stampante, il cittadino potrà tramite il call center prenotare il servizio “Posteitaliane per te” e scegliere personalmente l’ora, il giorno e il luogo in cui si verrà raggiunti dal portalettere per eseguire i pagamenti nella fascia oraria pomeridiana dal lunedì al venerdì dalle ore 14,00 alle ore 20,00, e il sabato mattina dalle ore 8,00 alle ore 14,00.
Sarà sempre il postino telematico a consegnare a casa del cliente la Sim PosteMobile acquistata tramite Servizio Clienti.
Tutti questi servizi non comportano alcun aggravio: il cliente pagherà al portalettere esclusivamente il costo del servizio richiesto, senza alcun sovrapprezzo o commissione.
Il servizio “Posteitaliane per te” è attivo nei comuni di Imperia, Sanremo, Savona, La Spezia e Genova.
“L’obiettivo di Poste Italiane – spiega il Responsabile dell’Area Logistica Nordovest Antonio Cuzzocrea – è offrire ad un mercato sempre più esigente e diversificato una vasta gamma di servizi personalizzati, evoluti, studiati sulle esigenze del singolo cliente che sempre più spesso desidera poter scegliere i tempi e le modalità per eseguire transazioni finanziare in sicurezza, pagare le utenze, o effettuare servizi postali. Con PosteItaliane per te – prosegue Cuzzocrea – abbiamo voluto ancora una volta offrire un servizio innovativo per semplificare la vita di tutti i giorni”.
Per prenotare il servizio a domicilio e fissare un appuntamento basterà chiamare da rete fissa il numero verde 803.160 (scegliendo l’opzione “Servizi a domicilio”, all’interno delle voci Servizi postali, Servizi finanziari o Posteshop) .
Bordighera.net
La Redazione
14 aprile 2013
La Redazione
14 aprile 2013
sabato 13 aprile 2013
Il Consiglio Regionale della Calabria approva l'iniziativa del consigliere Mario Magno e impegna il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso gli organismi governativi competenti per il mantenimento e rafforzamento della base occupazionale esistente nel Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme
REGIONE CALABRIA
IX^ LEGISLATURA
SEDUTA DI LUNEDI’ 08 APRILE 2013
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ
Ordine del giorno di iniziativa del consigliere
Magno “In ordine alla chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia
Terme”
IL PRESIDENTE
Siamo all’ultimo ordine del giorno di iniziativa del consigliere Magno “In
ordine alla chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme” di
cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
vi è notizia che, nei prossimi mesi, circa la metà degli attuali dipendenti
del Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme cesserà dalle proprie
funzioni (a causa di pensionamenti naturali ed incentivati) e Poste Italiane,
secondo fonti sindacali, non intende procedere a rimpiazzarli;
vi è, pertanto, il fondato timore che, a seguito di ciò, l'impianto verrà
declassato e conseguentemente chiuso;
il centro, l'unico in Calabria, conta attualmente più di duecento
dipendenti e garantisce servizi per l'intero territorio calabrese,
approfittando della sua posizione baricentrica e della vicinanza alle
infrastrutture più importanti della regione;
lo stesso è stato oggetto di diversi interventi di ristrutturazione ed
ammodernamento ed è, pertanto, in grado di governare i più recenti processi di
sviluppo tecnologico che hanno riguardato i servizi di smistamento delle
comunicazione postali;
è necessario contrastare prospettive di chiusura della struttura che, prive
di logiche certe di economicità, indebolirebbero il sistema della comunicazione
regionale, isolandola ulteriormente, e mortificherebbero le aspettative ed i
diritti acquisiti di centinaia di lavoratori;
tutto ciò premesso, il Consiglio regionale Impegna
il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi presso gli organismi
governativi e parlamentari competenti, quelli già insediati e quelli di
prossimo insediamento, per partecipare la ferma opposizione a progetti
aziendali che prevedano la chiusura del Centro di Meccanizzazione Postale di
Lamezia Terme, auspicando - invece - garanzie sul suo mantenimento in vita ed
il rafforzamento della base occupazionale esistente.
venerdì 12 aprile 2013
Sentenza Corte di Cassazione: Infortunio sul lavoro per il dipendente ferito durante la rapina
RISARCIMENTO DEL DANNO
Va riconosciuto il danno biologico da invalidità permanente al dipendente delle Poste che ha riportato dei danni fisici durante una rapina, se l’ufficio postale era del tutto privo di misure "idonee a prevenire atti criminosi". Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza 8486/2013, rigettando il ricorso di Poste italiane e ritenendo corretto il risarcimento di 22.500 euro "a titolo di danno biologico da invalidità permanente" del 15%, stabilito dalla corte d'Appello di Bari.
Secondo i giudici infatti è obbligo del datore di lavoro "valutare se l'attività della sua azienda presenti rischi extra-lavorativi" e adottare le misure "più consone e più aggiornate" per far operare il lavoratore "in assoluta sicurezza", come imposto dall’articolo 2087 del Cc sulla tutela delle condizioni di lavoro.
Bocciata la difesa dell'azienda secondo cui per il datore di lavoro non è possibile "rispettare ogni cautela possibile, anche innominata" ed anche il carattere “eccezionale” e dunque imprevedibile dell’evento.
Infatti, spiegano i giudici della sezione Lavoro, “se è vero che la responsabilità del datore non può essere dilatata fino a comprendere ogni ipotesi di danno", "le misure e le cautele da adottarsi devono prevenire sia i rischi insiti in quell'ambiente, sia i rischi derivanti dall'azione di fattori ad esso esterni e inerenti al luogo in cui tale ambiente si trova".
Per questo, ritiene la Corte, concordando con i giudici di merito l'ufficio postale avrebbe dovuto avere un impianto di allarme funzionante (in questo caso non lo era), vetrate antisfondamento ed antiproiettile, doppie porte con apertura alternata e impianti di videoregistrazione e videosorveglianza.
Il Sole 24 Ore
Guida al Diritto
8 aprile 2013
Crisi: Passera, Poste metafora dell'Italia
Corrado Passera |
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 apr - "Le Poste Italiane sono la metafora dell'Italia e della Pubblica Amministrazione. Erano considerate il simbolo della Pa non piu' recuperabile, mentre grazie a tutta la gente della societa', alla creativita', al coraggio le Poste Italiane sono diventate tra le prime nelle graduatorie internazionali". Cosi il ministro, Corrado Passera, che di Poste Itliane e' stato a.d., durante l'evento 'Pagine per il futuro' organizzato da Radio 24 e condotto dal direttore, Fabio Tamburini. Il ministro ha ribadito che il settore pubblico italiano ha "un'opportunita' di miglioramento" proprio come e' avvenuto anni fa per le Poste. Passera ha invece puntato l'indice contro il giudizio di breve periodo che viene dato alle scelte politiche. "La vittoria e la sconfitta vengono giudicate nel breve, brevissimo periodo, da una frase o un sopracciglio. Questa e' una malattia grave da correggere".
Emi-
(RADIOCOR) 11-04-13 18:55:40 (0496) 5 NNNN
mercoledì 10 aprile 2013
Ecco il mio consiglio per amici e colleghi. Le migliori trattorie di Roma? La discussione è ufficialmente aperta
“Esco per mangiare cucina romana verace, senza pompa, in un clima disteso e familiare.Vietati gli spennapolli causa rata mutuo, no anche ai porzionisti micragnosi ‘che quando ho fame non lo mando a dire. Insomma, cerco una vera trattoria romana, ma per favore, non datemi i soliti indirizzi”. Diciamolo: la richiesta non è nuova, se ne trovano di analoghe anche su Dissapore e dintorni, il problema casomai è la risposta. Felice a Testaccio, Trattoria Monti, Pigneto 41 … sono tutti posti degni ma se volessimo andare oltre? Complice il commento illuminante di un lettore, ci siamo messi alla ricerca delle alternative. Seguiteci.
A Roma, le trattorie come le conosciamo, una combinazione riuscita di cucina verace, generosità delle porzioni, ambiente semplice e conto moderato, sono ormai mosche bianche. Siccome il turismo mordi-e-fuggi fa gola, negli indirizzi storici i prezzi sono cresciuti in modo inversamente proporzionale alle porzioni, mentre molte delle nuove aperture ispirate al concetto di trattoria, offrono rivisitazioni stonate sia nel menù che nell’ambiente. Ma che succede? E’ davvero così complicato fare un trattoria come si deve?
E qui inizia il nostro elenco di sopravvissuti con prezzi da vera trattoria (20-25€ a testa). Tutti comunque entro i 40€ per un pasto medio*.
Della più nota e apprezzata di Roma, Da Felice a Testaccio (35€), abbiamo già detto, chi non la conosce legga almeno il tributo di Dissapore a Felice Trivelloni, il mitico trattore scomparso di recente.
TRATTORIA NELL’ANIMA. Sono locali di quartiere che da anni portano in tavola la romanità pura e semplice con tanto di calendario settimanale: giovedì gnocchi, venerdì pesce… (1) Zampagna all’Ostiense (20€). Dal 1924, e anche con la nuova gestione che risale a un anno fa, propone una ristretta selezione di autentici piatti romani. (2) Osteria con Cucina Francesco Angelini (20€). Atmosfera casalinga a Tor Pignattara, il menù si compone solo di quello che offre la spesa del giorno. (3) Sora Margherita (35€). Aperta a cena solo nel fine-settimana, si trova nel Ghetto e da decenni fonde la cucina ebraica con la tradizione romana. (4) Tanto pe’ Magna’ (25€). Nel quartiere popolare della Garbatella, condotta per decenni dalla stessa famiglia, è fedele alla cucina romana tradizionale.
DA GRANDE VOGLIO FARE LA TRATTORIA. Sono aperture più recenti in linea con la schietta tradizione della cucina romana. (5) Flavio al Velavevodetto (35€). Si trova a Testaccio, leggete qui se vi interessa saperne di più. 6) Il Gentiluovo(30€). L’osteria contemporanea, come si definisce, è al Fleming: un laboratorio di pasta fresca con qualche tavolo dove è possibile mangiare e comprare. (7)Osteria di Monteverde (25€). Secondo il parere degli esperti, una delle aperture recenti più promettenti. Come suggerisce il nome, si trova nel quartiere di Monteverde.
TRATTORIA CREATIVA. Siamo nei posti che mescolano con destrezza romanità e innovazione, dando vita a rivisitazioni interessanti. Il Quinto Quarto (35€). A Ponte Milvio, cirioleria a pranzo (la ciriola per i romani è il panino tradizionale), cucina a base di prodotti laziali la sera: una fama costruita sulla carbonara! (9) Osteria del Giuda Ballerino (40€). Bisogna andare al Tuscolano per trovare il volto informale dell’omonimo ristorante, fresco di stella Michelin. Chiudiamo spostandoci di qualche km, precisamente a Grottaferrata: 10) L’Oste della Bon’ora (35€). Piatti dedicati a Roma, alla sua cultura culinaria, più qualche equilibrata eccezione di originalità.
Nota nel diario a chi non partecipa alla discussione sulle vere trattorie romane, che da ora è ufficialmente aperta. Quali sono le vostre Trattorie nell’anima? Chi partecipa al campionato Da grande voglio fare la trattoria? E le Trattorie creative senza se e senza ma?
PS. Gradito anche un giro per la Penisola: abbiamo ancora negli occhi la Trattoria Capelli a Lesignano de’ Bagni narrata dall’editor Stefano Caffarri.
* I prezzi – arrotondati ai 5€ – sono indicativi e includono un pasto medio completo (pane, primo, secondo, dolce, acqua e caffè) vini esclusi
[Crediti | Link: Dissapore, Tanto pè Magnà, Flavio al Velavevodetto, Il Gentiluovo, Osteria di Monteverde, Il quinto quarto, Osteria del giuda ballerino, L'oste della bon'ora. Immagini: New York Times]
Io Studio, Poste Italiane e Miur insieme per la “carta dello studente”
Agevolazioni finanziarie per accedere ad ogni tipo di acquisto, per riscuotere borse di studio, per ingressi a musei, biblioteche ma anche cinema e teatro.
L’elenco dei vantaggi assicurati a tutti gli studenti che si doteranno della “carta dello studente”, è davvero lunghissimo ed è stato meticolosamente descritto questa mattina presso il Miur in viale Trastevere, dai promotori dell’iniziativa: il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e l’amministratore delegato di Poste Italiane (partner del progetto) Massimo Sarmi.
6 milioni di studenti potranno far richiesta di una carta di servizi che fungerà anche da documento identificativo per lo studente che la possiede. Un vantaggio per chi studia ma anche per le famiglie.
Nell’ambito del progetto è prevista anche l’istituzione di un fondo che, stando alle parole del Ministro, sarà utilizzato per investimenti nelle regioni più svantaggiate del Paese e nelle quali palestre, aule laboratoriali o mense, troppe volte sono spazi negati agli studenti.
Monica D’Ambrosio
Corriere dell'Università
Job
10 aprile 2013
lunedì 8 aprile 2013
Poste, 5.800 esuberi e chiusure uffici servizi a rischio: l’Autorità indaga
Il Messaggero.it/Economia
di Roberta Amoruso
ROMA - Le Poste si preparano a un’altra cura dimagrante. Ma questa volta l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vuole vederci chiaro: vuole essere sicura che il nuovo taglio di uffici postali messi in cantiere dal gruppo non metta a rischio «la fruibilità del servizio postale universale», quello che deve essere garantito a tutti i cittadini, dalle «isole minori» alle «zone rurali e montane».
L’elenco dettagliato degli sportelli anti-economici è nel piano di razionalizzazione finito sul tavolo dell’Autorità di settore, dopo che già l’anno scorso la decisione di chiudere i battenti di oltre 1.000 uffici postali aveva sollevato non poche proteste in giro per l’Italia: «numerose segnalazioni dei Comuni interessati dagli interventi di chiusura e/o rimodulazione oraria degli uffici postali», spiega l’Authority, che manifestavano «dissenso» e lamentavano «le ripercussioni negative in termini di fruibilità del servizio postale universale».
Si vedrà. Intanto non c’è dubbio che il gruppo guidato da Massimo Sarmi abbia imboccato la strada di una rivoluzione organizzativa che punta dritto all’e-commerce, anche con l’obiettivo di rilanciare i servizi tradizionali di consegna dei pacchi rilanciato negli ultimi anni dal successo di colossi come Amazon, ebay e Google.
I numeri chiave sono nell’accordo raggiunto con i principali sindacati, che vede oltre 5.800 «eccedenze» da ricollocare con diverse mansioni. Un’intesa che prevede un investimento di 600.000 ore di formazione per i dipendenti da dirottare verso i cosiddetti «settori innovativi». Ma anche risparmi di spesa, ovviamente. Un obiettivo, quello della spending review, dettato non solo dalla crisi economica, ma anche dalla «crescente e significativa contrazione dei volumi della corrispondenza», determinata anche dalla grande diffusione della e-mail, spiega il verbale di accordo con i sindacati (firmato il 28 febbraio scorso con Slc-Cgil, Slp-Cisl e Failp-Cisal e ratificato dalle assemblee dei lavoratori con l'85% dei sì).
In sostanza cambieranno lavoro quasi 6.000 persone, poco più della metà di quello che l’azienda aveva proposto all’inizio della trattativa, e ciò 9.273 eccedenze. Nell’ambito della stessa intesa, inoltre, è previsto anche uno schema di prepensionamenti: ogni 100 lavoratori che andranno via, ne verranno assunti 20 in part time e altrettanti vedranno il proprio contratto passare dal part time al full time. Condizioni non digerite dalla Uil Poste, che lamenta «l’assenza di una credibile prospettiva di sviluppo del settore postale» e «il costante ricorso alla logica dell’efficienza senza coniugarla con innovazione produttiva e organizzativa».
Ora a mettersi di traverso è anche l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che di fronte alla nuova prospettiva di riorganizzazione del gruppo vuole «valutare la congruità dei criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale».
L’elenco dettagliato degli sportelli anti-economici è nel piano di razionalizzazione finito sul tavolo dell’Autorità di settore, dopo che già l’anno scorso la decisione di chiudere i battenti di oltre 1.000 uffici postali aveva sollevato non poche proteste in giro per l’Italia: «numerose segnalazioni dei Comuni interessati dagli interventi di chiusura e/o rimodulazione oraria degli uffici postali», spiega l’Authority, che manifestavano «dissenso» e lamentavano «le ripercussioni negative in termini di fruibilità del servizio postale universale».
Si vedrà. Intanto non c’è dubbio che il gruppo guidato da Massimo Sarmi abbia imboccato la strada di una rivoluzione organizzativa che punta dritto all’e-commerce, anche con l’obiettivo di rilanciare i servizi tradizionali di consegna dei pacchi rilanciato negli ultimi anni dal successo di colossi come Amazon, ebay e Google.
I numeri chiave sono nell’accordo raggiunto con i principali sindacati, che vede oltre 5.800 «eccedenze» da ricollocare con diverse mansioni. Un’intesa che prevede un investimento di 600.000 ore di formazione per i dipendenti da dirottare verso i cosiddetti «settori innovativi». Ma anche risparmi di spesa, ovviamente. Un obiettivo, quello della spending review, dettato non solo dalla crisi economica, ma anche dalla «crescente e significativa contrazione dei volumi della corrispondenza», determinata anche dalla grande diffusione della e-mail, spiega il verbale di accordo con i sindacati (firmato il 28 febbraio scorso con Slc-Cgil, Slp-Cisl e Failp-Cisal e ratificato dalle assemblee dei lavoratori con l'85% dei sì).
In sostanza cambieranno lavoro quasi 6.000 persone, poco più della metà di quello che l’azienda aveva proposto all’inizio della trattativa, e ciò 9.273 eccedenze. Nell’ambito della stessa intesa, inoltre, è previsto anche uno schema di prepensionamenti: ogni 100 lavoratori che andranno via, ne verranno assunti 20 in part time e altrettanti vedranno il proprio contratto passare dal part time al full time. Condizioni non digerite dalla Uil Poste, che lamenta «l’assenza di una credibile prospettiva di sviluppo del settore postale» e «il costante ricorso alla logica dell’efficienza senza coniugarla con innovazione produttiva e organizzativa».
Ora a mettersi di traverso è anche l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che di fronte alla nuova prospettiva di riorganizzazione del gruppo vuole «valutare la congruità dei criteri di distribuzione dei punti di accesso alla rete postale».
Domenica 07 Aprile 2013 - 11:10
Ultimo aggiornamento: Lunedì 08 Aprile - 17:36
Ultimo aggiornamento: Lunedì 08 Aprile - 17:36
sabato 6 aprile 2013
Iniziativa FILP, interrogazione e articoli di stampa sul Centro di Meccanizzazione Postale di Lamezia Terme.
Sen. Aldo Di Biagio |
La nuova organizzazione dei servizi postali prevede la riduzione di 84 unità di personale, per una futura consistenza di 122 unità da distribuire su tre turni lavorativi (mattino - pomeriggio - notte) nei vari reparti di produzione: a tal riguardo sarebbe opportuno, a parere dell'interrogante, evidenziare l'esigenza di mantenere anche il personale in servizio per la gestione amministrativa, considerando che l'eventuale taglio del lavoro di solo smistamento della posta massiva e stampa influirebbe sul ridimensionamento per 30 unità di personale e non per 84 come previsto dall'accordo tra le organizzazioni sindacali e la società; alla perdita definitiva in organico di 84 posti di lavoro nella Unità produttiva di Lamezia Terme - CMP vanno ad aggiungersi le successive perdite dei posti di lavoro per gli addetti esterni alla manutenzione degli impianti automatizzati e per il personale addetto alla pulizia dei locali, configurando, a parere dell'interrogante, una situazione di grave impasse non soltanto per la corretta funzionalità del centro ma per lo scenario socio-economico dell'area, considerando anche il periodo di crisi economica e occupazionale che attraversa il Paese, in particolare il Sud d'Italia e soprattutto la regione Calabria.
Poste Vita, la compagnia assicurativa di Poste Italiane a tutela delle imprese
Con Poste Assicura S.p.A. due polizze danni a basso costo per proteggere le proprie attività.
Il Gruppo Assicurativo Poste Vita propone prodotti che soddisfano le varie necessità di chi ha bisogno di stipulare un'assicurazione. Grazie alla compagnia Poste Assicura S.p.A., specializzata in prodotti del ramo danni, offre soluzioni assicurative adatte alle proprie esigenze di business.
Ecco due polizze pensate per la protezione dei condomini e delle piccole imprese:
"Postaprotezione Condominio": per la tutela dei condomini dai danni che lo stabile potrebbe subire a causa di eventi accidentali come, ad esempio, incendio, fulmine, scoppio, spargimento d'acqua causati da occlusioni di grondaie, tubazioni di riscaldamento o condizionamento, sovraccarico di neve sui tetti.
Grazie ai diversi piani di copertura offre una protezione completa, includendo le garanzie per danni da fenomeno elettrico ad impianti ed apparecchiature, spese di sostituzione lastre di vetro o cristallo, danni da eventi atmosferici e da eventi sociopolitici. Inoltre sono previste ulteriori garanzie di responsabilità civile a tutela dell'Amministratore e per prestazioni di assistenza in caso d'interventi di urgenza con l'invio di fabbro, elettricista, idraulico o vetraio.
"Postaprotezione Piccola Impresa": per la tutela della propria attività d'impresa contro eventi rischiosi e dannosi che potrebbero mettere a repentaglio la propria fonte di reddito. E' un prodotto assicurativo multirischi, dedicato ai piccoli imprenditori e ai commercianti che desiderano proteggere i propri beni e il proprio patrimonio.
La propria attività è tutelata contro: incendio e altri danni ai beni provocati da eventi atmosferici, acqua condotta, rottura lastre e insegne; danni da interruzione di esercizio, per far fronte alle conseguenze economiche dovute a una forzata sospensione della propria attività; furto, rapina, estorsione e rischio portavalori.
L'incendio e il furto sono assicurati a primo rischio assoluto, per cui, in caso di sinistro, l'indennizzo è pagato sino al limite del massimale prescelto, indipendentemente dal valore dei beni prima del sinistro. In caso di furto, inoltre, le somme assicurate s'intendono automaticamente reintegrate, senza aggravio di premio.
Si può scegliere tra 4 piani di copertura con garanzie crescenti in grado di soddisfare ogni esigenza. I costi variano in funzione del piano di copertura (Basic, Standard, Full e Top) e dei premi che vanno dai 42,00 agli 85,00 euro al mese.
Inoltre è inclusa la tutela per la responsabilità civile verso terzi per i danni causati dai propri dipendenti a clienti e terzi in genere e la responsabilità civile del datore di lavoro per gli infortuni dei propri prestatori d'opera, incluse le malattie professionali.
Supermoney News
03-04-2013
giovedì 4 aprile 2013
Iniziativa FILP, interrogazione sul Centro di Maccanizzazione Postale di Lamezia Terme
Senato della Repubblica
Legislatura 17 Atto di
Sindacato Ispettivo n° 4-00030
Atto n. 4-00030
Pubblicato il 3 aprile 2013, nella seduta n. 9
DI BIAGIO - Al Ministro dello sviluppo economico. -
Premesso che a quanto risulta all'interrogante:
il 28 febbraio 2013 è stata siglata l'intesa tra le
Organizzazioni sindacali e la società Poste Italiane SpA sulla nuova
riorganizzazione dei servizi postali;
la nuova organizzazione prevede un taglio di 5.841
unità di personale e 1.190 reimpieghi nell'ambito dello stesso settore tramite
il potenziamento delle attività di integrazione logistica pacchi, l'incremento
delle Articolazioni Servizi Innovativi (Asi) e la valorizzazione dei Recapiti
Area Manager (Ram) e dei settori produttivi;
l'intesa prevede la riduzione del personale: per i
lavoratori anziani il ricorso a forme di prepensionamento di cui all'art. 4 della
legge 28 giugno 2012, n. 92, per altri lavoratori
la possibilità di scelta con esodi incentivati, per altri, infine, la
ricollocazione presso la sportelleria e in altri servizi del settore Mercato
privati (MP);
la riorganizzazione dei servizi postali prevede,
inoltre, l'evoluzione dei nodi logistici nazionali, riducendo i 21 Centri
meccanizzazione postali (CMP) a 10 CMP multiprodotto e 6 CMP specializzati con
un taglio di 1.407 unità di personale;
il Centro di meccanizzazione di Lamezia Terme fornisce
dal 1984 il servizio postale di smistamento di tutta la corrispondenza, in
arrivo e in partenza, della regione Calabria, funzione a cui oggi adempie
attraverso la lavorazione con moderni impianti automatizzati SIACS (Sistema
integrato di accumulo, codifica e smistamento) per la posta massiva e per la
posta prioritaria, e con sistema CFSM (Compact Flat Sorting Machine) per le
raccomandate (CFSM-R) e per la corrispondenza voluminosa (CFSM-V);
il costo per la realizzazione del CMP di Lamezia Terme
è stato di 64 miliardi di lire nei primi anni Ottanta; sono occorsi 25 milioni
di euro, nella metà del decennio scorso, per la ristrutturazione e
l'ammodernamento dello stesso CMP con nuovi impianti automatizzati, e circa un
milione di euro, nel 2007, per l'esecuzione dei lavori di adeguamento ed
implementazione dell'impianto elettrico;
il CMP di Lamezia Terme esprime l'innovazione
tecnologica all'avanguardia assoluta nel settore e, con la massimizzazione del
livello di meccanizzazione ed automazione, consente di integrare e semplificare
i processi produttivi, anche per soddisfare le esigenze dei clienti; ha posto
altresì basi concrete nel settore postale della regione, che hanno consentito
al Centro di assumere un ruolo ed una funzione molto significativi nell'ambito
della distribuzione della corrispondenza;
il CMP di Lamezia Terme è dotato di un ottimo servizio
di trasporti per i collegamenti con i centri di recapito di tutta la regione
nonché di un Reparto di accettazione grandi clienti, creato per far pervenire
direttamente presso il CMP la posta fornita da clienti che impostano elevati
quantitativi di corrispondenza;
dal CMP di Lamezia Terme la corrispondenza, già
sottoposta ad elaborazione, viene avviata ai vari centri di recapito con
dispacci etichettati e già divisa per zona al momento della consegna al
portalettere;
il CMP di Lamezia Terme lavora giornalmente 443.931
oggetti di corrispondenza su impianti automatizzati, di cui 348.895 su impianti
SIACS, 93.294 con sistema CFSM e 58.456 di posta registrata (raccomandate). La
posta assicurata e raccomandata veloce viene lavorata manualmente;
la nuova organizzazione dei servizi postali del 28
febbraio 2013 intende trasformare il CMP di Lamezia Terme da ex Centro primario
a Centro specializzato;
con la riorganizzazione dei servizi postali, la posta
massiva e stampa non sarà più lavorata dal CMP di Lamezia Terme, ma verrà
inviata per la lavorazione al CMP di Bari;
a tutt'oggi il personale della direzione Ram Calabria
è collocato negli uffici di Reggio Calabria e non nei locali disponibili nel
CMP di Lamezia Terme. Questa eventuale collocazione agevolerebbe, a parere
dell'interrogante, l'efficacia del controllo di qualità e il monitoraggio
contestuale alla partenza della corrispondenza dal CMP per i punti di recapito
della regione Calabria, nonché permetterebbe di poter correggere o modificare
eventuali irregolarità in tempo reale, avendo la direzione della Ram la
possibilità di presenziare e di farsi assistere dal responsabile della
produzione del CMP e dai tecnici degli impianti automatizzati nel riscontro di
eventuali anomalie e nell'intervento per migliorare il buon funzionamento del
servizio di recapito;
nel CMP di Lamezia lavorano 206 dipendenti di Poste
Italiane SpA e altre unità di personale esterno per la manutenzione degli
impianti e per la pulizia dei locali;
la nuova organizzazione dei servizi postali prevede la
riduzione di 84 unità di personale, per una futura consistenza di 122 unità da
distribuire su tre turni lavorativi (mattino - pomeriggio - notte) nei vari
reparti di produzione: a tal riguardo sarebbe opportuno, a parere
dell'interrogante, evidenziare l'esigenza di mantenere anche il personale in
servizio per la gestione amministrativa, considerando che l'eventuale taglio
del lavoro di solo smistamento della posta massiva e stampa influirebbe sul
ridimensionamento per 30 unità di personale e non per 84 come previsto
dall'accordo tra le organizzazioni sindacali e la società;
alla perdita definitiva in organico di 84 posti di
lavoro nella Unità produttiva di Lamezia Terme - CMP vanno ad aggiungersi le
successive perdite dei posti di lavoro per gli addetti esterni alla
manutenzione degli impianti automatizzati e per il personale addetto alla
pulizia dei locali, configurando, a parere dell'interrogante, una situazione di
grave impasse non
soltanto per la corretta funzionalità del centro ma per lo scenario
socio-economico dell'area, considerando anche il periodo di crisi economica e
occupazionale che attraversa il Paese, in particolare il Sud d'Italia e
soprattutto la regione Calabria,
si chiede di sapere quali iniziative di propria
competenza il Ministro in indirizzo intenda avviare al fine di garantire la
corretta funzionalità del CMP specializzato di Lamezia Terme, consentendo il
mantenimento di un numero adeguato ed operativamente efficace di unità di
personale.
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