Posted by Ileana Argentin at 2:34 PM. Placed in Rassegna stampa category
Napoli, 3 apr. (TMNews) – Finti pazzi per avere la pensione a Napoli. Venivano convinti a perpetrare una truffa ai danni dell’Inps facendosi tentare da luculliani pranzi offerti da un noto ristoratore del Parco nazionale del Vesuvio che approfittava delle indigenti condizioni economiche delle vittime per arricchirsi. E’ quanto emerso nell’ambito di un’inchiesta, condotta dalla procura di Nola e dagli agenti della squadra anticrimine del commissariato di San Giorgio a Cremano nel napoletano, nata in seguito a un significativo aumento di pensionati per invalidità civile per disturbi psichici nei comuni di San Sebastiano al Vesuvio e Massa di Somma.
La vera e propria organizzazione criminale era composta non solo dal ristoratore, ma anche da un compiacente capo ufficio del Comune di San Sebastiano e da infedeli dipendenti delle Poste italiane.
I falsi invalidi erano tutti dell’Asl Na 1 Centro-Distretto sanitario 31 anche se presso gli uffici sanitari erano state presentate certificazioni mediche del tutto false, con nominativi non presenti nell’archivio e numeri di protocollo dei verbali che corrispondevano ad altri assistiti. Analoga attestazione di falsità si aveva presso l’Ufficio invalidi Civili della Municipalità di Napoli di Chiaia – San Ferdinando – Posillipo, dove veniva accertato che i timbri riportati sugli atti non erano confacenti a quelli in uso.
Quattro i fascicoli acquisiti a San Sebastiano al Vesuvio dove sono state rilevate irregolarità di alcune certificazioni mediche e la palese contraffazione dei timbri, mentre a Massa di Somma uguali anomalie sono state riscontrate nei confronti di un falso invalido 54enne. Gli organizzatori, secondo quanto emerso dalle indagini, prospettavano il beneficio di una pensione di invalidità con accompagnamento che avrebbe risolto i problemi economici delle vittime, facendosi carico dell’istruzione della relativa pratica. Il tutto a fronte di un regalo consistente nel cedere loro gli arretrati delle pensioni che avrebbero riscosso tramite un impiegato delle Poste.
Per recuperare, almeno in parte, quanto indebitamente truffato all’Inps dai malfattori, la procura di Nola ha disposto il sequestro preventivo di conti correnti e beni immobili a carico degli indagati. Patrimoni di svariate centinaia di migliaia di euro che si trovano non solo nel Napoletano ma anche nelle province di Frosinone e Isernia.
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