sabato 1 settembre 2012

Addetti delle Poste oggi in piazza per difendere il posto di lavoro in città


NOVARA
01.09.2012 - LA MANIFESTAZIONE INIZIA ALLE 10,30

In corteo da via Monte Rosa fino al municipo dove incontreranno il sindaco e il vescovo

MARCELLO GIORDANI
Questa mattina la città si ferma per difendere il Centro Meccanizzato Postale di via Monte Rosa. A fianco dei lavoratori si schiera anche la pastorale del lavoro diocesana. Alle 10,30 partirà dal Cmp di via Monte Rosa il corteo organizzato da tutte le sigle sindacali per protestare contro la decisione di Poste Italiane di trasferire la struttura a Torino con un taglio di 99 addetti su 194. Una decisione che lavoratori e sindacato hanno definito inaccettabile, sottolineando come il centro sia stato aperto solo cinque anni fa, sia costato otto milioni di euro e in questi anni si sia distinto a livello nazionale per l’efficienza e la produttività.

Fino al 1° di agosto il Cmp smistava e suddivideva la posta per le province di Novara, Vco, Biella e Vercelli. Attualmente è rimasta solo la competenza sull’area novarese e da lunedì verrà meno anche la posta commerciale, giornali e riviste. Il sindacato sostiene che la struttura costituisce un patrimonio per il territorio e le stesse Poste e che la diminuzione dei volumi di corrispondenza, sostituita da quella elettronica, non può essere considerata una ragione sufficiente per smantellare il centro. Per questo oggi si svolgerà il corteo che partirà dal piazzale antistante il Cmp, alla rotonda fra via Chinotto e corso Europa, percorrerà corso Risorgimento, corso della Vittoria e corso Cavour: davanti al municipio ci sarà l’incontro col sindaco ed il vescovo, poi i manifestanti raggiungeranno largo Costituente e la sede centrale delle Poste.

Sul tema è intervenuta  la Pastorale del Lavoro di Novara e Vercelli, con i responsabili don Mario Bandera e don Eusebio Viretto. «Non possiamo rimanere indifferenti - scrivono i sacerdoti in una lettera aperta - mentre si attua una politica di riduzioni di posti di lavoro ».

Poste Italiane  a sua volta replica che «la riorgannizzazione non comporterà né riduzioni drastiche di personale né  licenziamenti». Gli addetti  in eccedenza saranno trasferiti in sportelli o uffici a Novara o in altre località.

La Stampa.it/Novara

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