giovedì 6 settembre 2012

Poste Italiane: Interrogazione a risposta in Commissione presentata il 5 settembre 2012 alla Camera dall'On.Luigi Bobba e rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro dell'Economia e delle Finanze

On. Luigi Bobba

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07733
presentata da
Gruppo Partito Democratico
LUIGI BOBBA
mercoledì 5 settembre 2012, seduta n.680

BOBBA. - 
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
 - Per sapere - premesso che:

in data 31 luglio 2012, presso la IX Commissione permanente della Camera dei Deputati, Trasporti, poste e telecomunicazioni, il Sottosegretario di Stato allo Sviluppo economico, Massimo Vari, nel rispondere all'interrogazione n. 5-06662 dell'On. Nastri, relativa alle conseguenze del piano di riorganizzazione dei servizi postali, con particolare riferimento alla soppressione del Centro di meccanizzazione postale di Novara, chiariva: «Per completezza, si ritiene, infine, di far presente che, per effetto dell'articolo 21, comma 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214), risulta attribuita all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni la competenza prevista dall'articolo 2, comma 4, lettera c), del decreto legislativo 22 luglio 1999. n. 261, relativa alla "determinazione dei criteri di ragionevolezza funzionali alla individuazione dei punti del territorio nazionale necessari a garantire una regolare ed omogenea fornitura del servizio". L'Agcom ha comunicato che la stessa intende svolgere un'apposita istruttoria, avente ad oggetto tra l'altro, la distribuzione dei punti di accesso al servizio postale universale; un'attività istruttoria all'esito della quale, se dovesse emergere l'opportunità di una diversa e più efficiente regolamentazione della materia, si procederà ad indicare i relativi criteri»;

Il Corriere eusebiano è stato uno dei primissimi giornali a dare risalto pubblico al progetto di PosteItaliane che prevede la chiusura del Centro meccanizzato postale di Novara e il trasferimento della lavorazione della corrispondenza delle province del quadrante nord-orientale (Vercelli, Biella, Novara e Vco) a Torino;

la prospettiva di dover riorganizzare la consegna del settimanale del Corriere Eusebiano, così come di molte altre piccole e medie testate piemontesi, su Torino aveva messo in allarme gli editori che, attraverso la Federazione italiana piccoli editori di giornali, Fipeg, aveva subito chiesto chiarimenti;

in data 28 agosto 2012 grazie all'interessamento della provincia di Vercelli, si è svolto in Sala Baltaro nella stessa provincia, un confronto tra una delegazione della Fipeg, guidata dal presidente Pietro Policante e il responsabile servizi postali del Nord Ovest Paolo Garganese e, in tale sede, il dirigente di Poste italiane si è dimostrato molto disponibile a trovare soluzioni, anche differenziate, per andare incontro alle esigenze delle varie testate che ricadono nei territori del quadrante Nord Orientale del Piemonte;

Poste italiane si è impegnata a mantenere a Novara l'accettazione delle copie dei vari giornali distribuiti in abbonamento postale, garantendo il trasferimento delle stesse al Cmp di Torino tramite una navetta notturna i cui costi saranno a carico delle Poste stesse. Un segnale importante per aziende che già devono fronteggiare un periodo di crisi generale e che rischiavano di doversi sobbarcare ulteriori spese e complicazioni organizzative;

nella stessa sede, la Fipeg e i direttori delle testate presenti, hanno sollecitato un rapporto più dialogico tra giornali e Poste al fine di non trovarsi ciclicamente di fronte a scelte unilaterali che costringono le aziende editoriali a operare in costante emergenza -:

se non si ritenga urgente e doveroso intervenire affinché, oltre al rispetto dei livelli occupazionali e della qualità del servizio postale, così come già chiarito in precedenza dal Sottosegretario Massimo Vari, si pongano in essere tutte le iniziative utili ad evitare che le piccole e medie testate, già duramente provate, siano sottoposte a decisioni repentine e improvvise che non tengano conto nemmeno delle eventuali ricadute che comporterebbero sulla loro diffusione potendo ragionare, in alcuni casi, addirittura la chiusura delle stesse. (5-07733)

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