venerdì 21 settembre 2012

Poste, chiude l'ufficio di Uliveto


Decisione senza appello: il presidio sparisce
«Data la situazione — spiega il sindaco di Vicopisano — ho preso accordi con le banche che hanno sede a Uliveto affinché, pur senza l’ufficio postale, i residenti possano avere i medesimi servizi nel paese»
Pisa, 21 settembre 2012 - E' una sentenza senza appello quella con cui Poste Italiane ha condannato l’ufficio di Uliveto Terme. Quello che la direttrice provinciale aveva già anticipato al sindaco di Vicopisano Juri Taglioli si è concretizzato in un fax ufficiale arrivato in municipio un paio di giorni fa e che annuncia la chiusura da lunedì prossimo. Vani sono stati in tentativi di evitarla, dalle raccolte di firme agli appelli al prefetto.
«Data la situazione — spiega il sindaco — ho preso accordi con le banche che hanno sede a Uliveto affinché, pur senza l’ufficio postale, i residenti possano avere i medesimi servizi nel paese». La banca di Credito Coop di Fornacette offre ai pensionati un conto corrente gratuito e la possibilità di attivare il pagamento gratuito delle bollette e di tutti i pagamenti legati ai servizi che fanno capo al Comune.
Gli altri correntisti potranno pagare i bollettini allo stesso costo richiesto oggi dalle Poste Italiane (1.20 euro). Anche la Cassa Risparmio Pisa, Lucca e Livorno prevede conto corrente pensione gratuito e pagamento allo sportello bancario dei bollettini postali al medesimo costo delle Poste Italiane 1.20 euro. Al Tabacchi di Giampiero Battini è possibile pagare al costo di 1.50-1.55 euro tutta una serie di bollettini e canoni.
E mentre a Uliveto ci si attrezza per fornire delle alternative, gli uffici postali di Avane, Campo e Ripafratta restano ancora in attesa di giudizio. Qui la comunicazione ufficiale non è ancora arrivata ma Poste Italiane è apparsa irremovibile. Cittadini e amministratori però non si arrendono e continuano con le iniziative. Ad Avane oggi, a partire dalle 10.30, nuovo presidio con raccolta firme organizzato dal Pd locale («venerdì scorso un centinaio firme»). Qui l’ufficio è già stato protagonista di un ‘taglio’: per evitare la chiusura l’orario venne ridotto alle tre aperture settimanali.
Cecilia Morello
La Nazione / Pisa
21 settembre 2012

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