sabato 16 giugno 2012

13 giugno 2012 - Interrogazione al Senato sui servizi postali di spedizioni e recapiti e sulla liberalizzazione del settore mai realizzata del tutto.


Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-07699
presentata da
ALESSIO BUTTI
mercoledì 13 giugno 2012, seduta n.742
BUTTI - Al Ministro dello sviluppo economico - Premesso che:
il settore delle spedizioni e recapiti postali sta vivendo un momento molto delicato;
la crisi economica sta toccando anche uno dei settori più efficienti delle piccole e medie imprese italiane, a causa di una liberalizzazione del settore mai realizzata del tutto;
inoltre, il calo effettivo della corrispondenza dovuto in parte alle inevitabili nuove tecnologie, e-mailin primis, - e l'annunciata partnership con Poste Italiane mai veramente decollata, stanno contribuendo ad acuire una contingenza economica già difficile;
Poste italiane ha ridotto i bandi, in particolare per le raccomandate, mettendo di fatto in difficoltà le agenzie di recapito; l'interrogante ha raccolto le forti preoccupazioni rappresentate dalle categorie interessate;
le agenzie di recapito naturalmente non hanno nessuna finalità sostitutiva rispetto a PosteItaliane che fornisce un servizio universale; l'obiettivo infatti è puntare ad una compiuta partnership per fornire un servizio di qualità;
le risorse per i bandi di gara sono state tagliate del 50 per cento e si rischia di far completamente sparire il recapito alterativo; il settore del recapito postale privato conta attualmente circa 1.500 occupati; anche se una riduzione dei volumi di posta era prevedibile, tuttavia, esistono mercati alternativi, come quello della pubblicità, non ancora valorizzati a dovere,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle istanze rappresentate dalle associazioni di categoria del settore postale e se non ritenga opportuno promuovere l'istituzione di un tavolo di confronto che faccia il punto rispetto alle richieste di un settore di eccellenza ma in forte sofferenza, che svolge un servizio altamente tecnologico e capillare sul territorio nazionale;
se non ritenga opportuno prevedere misure normative ad hoc in occasione dell'imminente approvazione in Consiglio dei ministri del cosiddetto decreto sviluppo.
(4-07699)

Nessun commento:

Posta un commento