sabato 9 giugno 2012

Ministero del Lavoro, Interpello n.15 del 7 giugno 2012. Oggetto: art. 9, D.Lgs. n. 124/2004 – retribuzione giornaliera – mancato svolgimento della prestazione lavorativa causa neve.




INTERPELLO N. 15/2012 
Roma, 7 giugno 2012
Direzione generale per l’Attività Ispettiva 
Prot. 37/0010676 


All’Unione Generale del Lavoro  
Federazione Nazionale Sanità 


Oggetto: art. 9, D.Lgs. n. 124/2004 – retribuzione giornaliera – mancato svolgimento della 
prestazione lavorativa causa neve. 


L’Unione Generale del Lavoro –  Federazione Nazionale Sanità  – ha presentato istanza di 
interpello per conoscere il parere di questa Direzione generale in merito alla problematica 
concernente l’obbligo del datore di lavoro di corrispondere la retribuzione ai lavoratori che non 
hanno potuto raggiungere il posto di lavoro – “causa  neve” – nell’ambito territoriale di Roma 
Capitale e delle altre province del Lazio. 
In proposito, si evidenzia che, nelle giornate del 3, 4, 6, 10 e 11 febbraio 2012, le autorità 
pubbliche dei territori interessati hanno provveduto ad emanare specifiche ordinanze, disponendo la 
chiusura di tutti gli uffici pubblici, nonché il divieto di circolazione dei mezzi privati sprovvisti di 
apposite catene e/o gomme termiche. 
Al riguardo, acquisito il parere della Direzione generale del Personale, Innovazione, Bilancio 
e Logistica e della Direzione generale delle Relazioni Industriali e dei Rapporti di Lavoro, si 
rappresenta quanto segue. 
Al fine di fornire la soluzione al quesito avanzato, appare opportuno operare una distinzione 
tra settore pubblico e settore privato, per evidenziarne i profili differenziali afferenti alla 
problematica in esame. 
Con riferimento al settore pubblico, occorre precisare che la  mancata effettuazione della 
prestazione lavorativa nelle giornate di cui sopra può considerarsi ascrivibile alle ipotesi di 
impossibilità sopravvenuta della prestazione per causa non imputabile al lavoratore. 
Nello specifico, la fattispecie prospettata sembrerebbe afferire al c.d. factum principis, inteso 
quale provvedimento autoritativo – ordinanza di chiusura degli uffici pubblici causa neve – che 
impedisce in modo oggettivo ed assoluto l’adempimento della prestazione, ossia l’espletamento 2 
dell’attività lavorativa, fermo restando l’obbligo datoriale di corrispondere la retribuzione nelle 
giornate indicate. 
L’interpretazione innanzi sostenuta risulterebbe, peraltro, recepita nell’ambito della 
contrattazione collettiva comparto Ministeri,  laddove viene indicata tra le motivazioni per cui 
possono essere concessi i permessi retribuiti, anche l’ipotesi di assenza motivata da gravi calamità 
naturali che rendano oggettivamente impossibile il raggiungimento della sede di servizio, fatti salvi 
i provvedimenti di emergenza diversi e più favorevoli disposti dalle competenti autorità. 
Nel  settore privato,  invece, il provvedimento autoritativo concernente il divieto di 
circolazione dei mezzi privati  sprovvisti di apposite catene non costituisce impedimento di 
carattere assoluto all’effettuazione della prestazione lavorativa, in quanto non preclude la libera 
scelta datoriale di continuare a svolgere le attività connesse al settore di appartenenza. 
Si precisa, tuttavia, che in tali eventualità  il mancato raggiungimento del posto di lavoro 
potrebbe risultare, comunque, estraneo alla volontà del lavoratore, pertanto la mancata esecuzione 
delle prestazione contrattuale, in presenza di tempestiva comunicazione del lavoratore all’azienda, 
supportata da idonea motivazione (cfr. artt.  1218 e 2104 c.c.), non sembrerebbe qualificabile in 
termini di inadempimento a lui imputabile. 
Alla luce delle osservazioni sopra svolte ed in linea con i principi codicistici che presiedono le 
obbligazioni contrattuali, si ritiene che in tali fattispecie l’impossibilità sopravvenuta liberi entrambi 
i contraenti: il lavoratore dall’obbligo di effettuare la prestazione e il datore dall’obbligo di erogare 
la corrispondente retribuzione. Restano ferme, tuttavia, le disposizioni dei contratti collettivi di 
lavoro che, generalmente, contemplano la possibilità per il lavoratore di fruire di titoli di assenza 
retribuiti connessi al verificarsi di eventi eccezionali. 
IL DIRETTORE GENERALE 
(f.to Paolo Pennesi) 

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