Gazzetta di Parma
19 giugno 2012
"Poste Italiane SpA ha annunciato una vasta opera di riorganizzazione degli uffici e del lavoro in azienda che coinvolgerà 5 regioni: Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Basilicata. Dal 2013 in poi, la “razionalizzazione” delle zone di recapito dovrebbe investire il resto dell’Italia e portare – secondo i sindacati – a qualcosa come 12.000 “esuberi”: entro un anno, ci sarà una vera propria ecatombe per i dipendenti delle Poste, che si ritroveranno disoccupati." Lo afferma in un'interrogazione presentata oggi in Assemblea legislativa il consigliere regionale PD Gabriele Ferrari.
Consigliere PD Gabriele Ferrari |
"In Emilia-Romagna, sottolinea il consigliere PD - Poste Italiane ha deciso un taglio di 466 zone di recapito, che porterà all'esubero di moltissimi postini. La Cisl-Slp parla di un taglio lineare del 15% sulla copertura dei recapiti le cui conseguenze cadranno inevitabilmente sui lavoratori. In tutta la Regione rischiano il posto di lavoro oltre 400 postini, e Parma dovrà subire 50 esuberi. Tutto questo avviene anche se il bilancio 2011 di Poste italiane ha registrato 846 milioni di euro di utili."
"A dettare la scelta - prosegue Ferrarai nella risoluzione - sarebbe un coefficiente, utilizzato da Poste Italiane SpA per l’organizzazione del lavoro, che tiene conto del volume di corrispondenza, della distanza tra l’ufficio postale e la zona di recapito, dei numeri civici, di quante famiglie e negozi ci sono in zona e del tragitto totale per attraversarla tutta, da una parte all’altra. Si tratta di una scelta industriale che forse renderà più uniforme la distribuzione dei postini, ma che intanto getterà nel panico quasi duemila dipendenti in tutto il paese. L’ultima riorganizzazione aveva già ridotto il personale in regione di 300 unità limitando ogni singolo recapito a 5 giorni alla settimana".
"Con l'interrogazione presentata oggi - conclude Ferrari - chiedo alla Giunta regionale se è al corrente della situazione e se quanto denunciato dai sindacati corrisponde al vero. Chiedo inoltre se non ritenga di attivarsi in tutte le sedi più opportune per scongiurare le ricadute sul livello occupazionale della regione e perché sia chiarito e mitigato l’impatto della riorganizzazione sulle aree colpite dal sisma."
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