mercoledì 13 giugno 2012

Mercoledì 13 Giugno 2012 - POSTE: SLC CGIL - SLP CISL, DISCRIMINATE LAVORATRICI IN GRAVIDANZA CHE PERDONO 140 EURO



AGENPARL) - Roma, 13 giu - Ieri è stato siglato da Poste Italiane S.p.A. e da UilPoste, Failp-Cisal, ConfsalCom e UglCom (il 22% della rappresentanza sindacale in azienda) un accordo con il quale vengono fortemente penalizzati, nella valorizzazione della presenza in servizio, oltre 35.000 lavoratrici e lavoratori, tra i quali le donne in maternità.  Le future mamme infatti, al pari dei lavoratori in infortunio, dei malati di gravi patologie e di chi subisce ricoveri in ospedale, non avranno da oggi  più diritto al Bonus Presenza  pari a 140 euro annui. Barbara Apuzzo e Caterina Gaggio, responsabili del Coordinamento Nazionale Donne rispettivamente di Slc Cgil e Slp Cisl, hanno inviato al Ministro Fornero una lettera in cui chiedono la revoca del Bollino Rosa assegnato all’azienda dallo stesso Ministero del Lavoro nel 2007 e chiedendo un’attenzione particolare per un grave atto discriminatorio che potrebbe essere emulato anche da altre aziende.
Si riporta di seguito il testo della missiva. 
POSTE ITALIANE: SEI INCINTA? PERDI 140 EURO DI SALARIO 
Cara Ministra,
il 53% del personale di Poste Italiane è composto da donne e l’azienda ha ricevuto nel 2007 il “Bollino Rosa S.O.N.O. – Stesse Opportunità Nuove Opportunità”, promosso dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.
Ebbene, nella giornata di ieri, insieme a UilPoste, Failp-Cisal, ConfsalCom e UglCom (quattro organizzazioni sindacali che, insieme, rappresentano il 22% delle lavoratrici e dei lavoratori dell’azienda), Poste Italiane ha sottoscritto un accordo separato che toglie 140 euro di Bonus alle future mamme.
L’astensione obbligatoria per maternità viene equiparata infatti (insieme all’infortunio sul lavoro!) all’assenza per malattia e, a meno che la lavoratrice interessata non decida di violare la Legge e di presentarsi al lavoro anche quando è OBBLIGATA a stare a casa, perderà 140 euro di salario.
Noi ricordiamo che il Progetto “Bollino Rosa S.O.N.O. – Stesse Opportunità Nuove Opportunità” aveva la finalità di comprendere il complesso fenomeno dei differenziali retributivi che colpiscono le lavoratrici in ampi segmenti del mercato del lavoro e “certificava” le buone prassi in termini di strategie e pratiche aziendali tendenti alla valorizzazione della presenza e delle competenze femminili.
Questo evidentemente non avviene più dentro Poste Italiane.
Per questo motivo questa azienda non merita, a nostro avviso, altro che una dura contestazione da parte delle donne e delle Istituzioni. 
Le chiediamo pertanto di revocare l’immeritato riconoscimento e di voler considerare la gravità dell’atto compiuto in termini di “cattivo esempio” per quelle aziende che, pur non essendo paragonabili per storia, dimensioni e risorse a Poste Italiane, contribuiscono ogni giorno ad una reale valorizzazione delle politiche di Pari Opportunità.
Certe che la nostra denuncia rientri nel solco della Sua attenzione nei confronti delle donne lavoratrici, La salutiamo con viva cordialità.

Barbara Apuzzo                                            Caterina Gaggio
Responsabile Coordinamento                         Responsabile Coordinamento
Nazionale Donne Slc Cgil                               Nazionale Donne Slp Cisl

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