Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00896
presentata daRisoluzione in Commissione 7-00896
SILVIA VELO
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645
La IX Commissione,
premesso che:
le Agenzie di recapito, imprese private operanti nel settore della distribuzione, del recapito e dei servizi postali, fino al 1999, sulla base di concessioni rilasciate dal Ministero delle poste, e a fronte del versamento del 30 per cento del corrispettivo del servizio, erano autorizzate al recapito di tutti i prodotti postali;
l'articolo 40 della legge 23 dicembre 1998, n. 448 (provvedimento collegato alla legge finanziaria 1999), ha delegato il Governo ad adottare un apposito regolamento (cosiddetto di delegificazione) di modifica del codice postale, volto ad assicurare la prestazione di un servizio postale universale con prezzi accessibili a tutti gli utenti, la determinazione dei servizi oggetto di riserva e la revoca delle concessioni di servizi postali previste dall'articolo 29 del codice postale, nonché a prevedere l'introduzione degli istituti dell'autorizzazione generale e della licenza individuale per l'espletamento dei servizi non riservati;
con il decreto legislativo 22 luglio 1999, di recepimento della direttiva 97/67/CE, sono state pertanto revocate tali concessioni; le Agenzie di recapito sono state autorizzate al servizio di recapito delle raccomandate;
l'articolo 23 del citato decreto, stabiliva che, in relazione a quanto disposto dal decreto del Ministro delle comunicazioni del 5 agosto 1997, le concessioni di cui all'articolo 29, numero 1, del codice postale e delle telecomunicazioni, decreto del Presidente della Repubblica 156/73, fossero valide sino al 31 dicembre 2000; al comma 5 del medesimo articolo 23, veniva altresì previsto che le Poste italiane potessero realizzare accordi con gli operatori privati, anche dopo la scadenza delle concessioni, al fine di ottimizzare i servizi, favorendo il miglioramento della qualità dei servizi stessi anche attraverso l'utilizzazione delle professionalità già esistenti;
con «Memorandum» sottoscritto l'11 dicembre 2007 presso il Ministero delle comunicazioni, tra il Ministro competente, le agenzie di recapito e lePoste italiane, sono state delineate le fasi essenziali del processo di liberalizzazione del settore;
l'anno successivo le Poste italiane, con appositi bandi di gara, hanno disposto l'assegnazione di una variegata tipologia di servizi oltre alle raccomandate, in linea con la prevista ristrutturazione del sistema postale;
numerosi ex concessionari sono stati esclusi da tali gare a vantaggio di nuovi soggetti; nel complesso, si è ridotto sensibilmente il numero degli operatori partner di Poste italiane così come - anche a seguito di internalizzazioni del servizio, conseguenti a situazioni di vario genere (è il caso di Genova, Torino, Milano) - si è ridotto il novero delle città in cui essi operano;
allo stato attuale le agenzie di recapito - escluse dal mercato dei servizi postali nel 1999 - risultano affidatarie di servizi diversi di Poste italiane quali il recapito di prodotti a firma, nonché la consegna dei pacchi;
in circa dieci anni il valore degli appalti affidati daPoste italiane, in controtendenza con l'auspicato processo di liberalizzazione del servizio, si è segnatamente ristretto: da un valore di circa 70 milioni di euro all'anno nel 2000, a 58 milioni nel 2008, a meno di 40 milioni nel 2011; le gare bandite di recente da Poste italiane prevedono l'affidamento di servizi per un valore non superiore a 28 milioni di euro, con ricadute significative sulle imprese, anche in termini di occupazione;
le agenzie di recapito hanno fatto fronte alla contrazione del mercato dei servizi postali con grande impegno e flessibilità, evitando tensioni occupazionali, anche grazie alla fattiva collaborazione con le organizzazioni sindacali;
il processo di liberalizzazione del mercato dei servizi postali è stato avviato da tempo senza stabilirne con chiarezza le regole e la disciplina, e senza la necessaria concertazione con i soggetti rappresentativi del settore;
gli operatori privati, circa 70 fino al 2000, si sono moltiplicati a dismisura; si calcola che oggi le imprese titolari di licenza siano oltre 2.500; l'autorizzazione all'esercizio del servizio viene concessa con un versamento di 290.00 euro, senza alcun controllo dei requisiti di solidità, tecnico-organizzativi, imprenditoriali delle imprese e degli addetti al servizio in un settore molto delicato che prevede anche il contatto con il pubblico, la sicurezza e la riservatezza della corrispondenza e degli utenti del servizio;
allo stato attuale, risulta che sul territorio nazionale, operano numerose aziende in regime di subappalto che non applicano il CCNL di settore,
impegna il Governo:
ad adottare tutte le iniziative necessarie al miglioramento della qualità e della quantità dei servizi postali resi all'utenza;
ad assumere iniziative per definire specifiche disposizioni per regolare il periodo transitorio prima della definitiva apertura del mercato, e per lo sviluppo del servizio postale, sia in termini di efficienza che di apertura alla concorrenza;
a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali delle Agenzie di recapito;
ad assumere iniziative volte a prevedere specifici bandi di gara per l'affidamento a piccole imprese di servizi di recapito, di distribuzione e raccolta della corrispondenza e della posta e per servizi ausiliari in ambito urbano;
ad esercitare per quanto di competenza opportuna vigilanza sulle gare di affidamento di servizi postali, verificando altresì che queste consentano la partecipazione di piccole imprese, nel rispetto dei principi dello statuto delle imprese in merito al diritto di accesso alle procedure di evidenza pubblica delle micro, piccole e medie imprese secondo i criteri individuati dall'articolo 13 dello statuto medesimo, e al fine di salvaguardare i livelli occupazionali del settore;
a prevedere un tavolo di concertazione tra tutti i soggetti cointeressati, allo scopo di concordare e di avviare nell'immediato un piano per lo sviluppo del settore postale, prevedendo iniziative specifiche per le piccole imprese del recapito e per i lavoratori del settore.
(7-00896)
On.Silvia Velo - Primo firmatario |
«Velo, Boccuzzi, Bossa, Brandolini, Cardinale, Carella, Cenni, Codurelli, Froner, Lenzi, Madia, Marantelli, Marchi, Miotto, Naccarato, Mario Pepe (PD), Pes, Sani, Scarpetti, Schirru, Touadi, Tullo, Vassallo, Vico, Zampa, Zucchi».
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